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POLITICA

Centrodestra e la ricerca infinita dell’unità: decisive le prossime ore. Centrosinistra tra nuove candidature e danza delle spade nel Pd

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Le prossime ore dovrebbero essere decisive sulla soluzione di stallo che sta attraversando, da settimane ormai, il centrodestra beneventano. Semmai l’alleanza si farà con la presenza di Forza Italia, rimarrà un recente passato di conflitti e passi indietro, di discussioni e fughe in avanti, sarà un’unità rappezzata, forse utile solo ad arrivare al ballottaggio per poi andare ognuno per la sua strada.

E’ questa l’impressione che si riceve a sapere di una nuova possibile e forse definitiva convergenza sulla candidatura della De Stasio, a cui sarebbero giunti i vertici nazionali nelle scorse ore.

Sul fronte locale però, pare, persistano ancora versioni e visioni divergenti: da un lato, fonti interne al partito meloniano parlano di un accordo chiuso, dall’altro il coordinatore azzurro provinciale, Nascenzio Iannace, nega riportando “la smentita categorica dei vertici regionali” e parla di un “probabile passo in avanti mosso da Roma senza forse il coinvolgimento di Forza Italia o addirittura di una discussione del caso Benevento”, rimanendo fermo sulla posizione già dichiarata più volte: andare da soli o allearsi solo con l’ok su un candidato sindaco espresso da Forza Italia, considerando quella della De Stasio – proposta, come si ricorderà, dalle civiche dell’area e avallata da Lega e FdI – “una candidatura perdente”.

D’altro canto, nei giorni scorsi l’avvocatessa caudina aveva pure annunciato di “mettere a disposizione la mia candidatura perché non vorrei che fosse il mio nome la causa del mancato accordo della coalizione di centrodestra.”

Insomma, una situazione a dir poco paradossale che rischia di minare la stessa credibilità dell’area a livello locale, già messa a dura prova dalle diatribe dei mesi scorsi che hanno indotto a passare la palla ai vertici nazionali, nella proiezione di una gestione amministrativa della città.

In ogni caso sarebbe una decisione calata dall’alto e, in quanto tale, potrebbe determinare scelte a effetto domino su tutti i comuni capoluoghi campani che andranno alle elezioni con una sorta di spartizione dei territori in termini di espressioni di candidature.

Di certo, questo non fa bene alla politica locale che dovrebbe, invece, essere orientata soprattutto ai problemi della gente piuttosto che a calcoli e a tecnicismi elettorali; non fa bene all’elettorato che si vedrebbe destinatario di una forma di disinteresse proprio da parte di chi gli chiederà consenso.

E poi c’è il centrosinistra, o meglio, quell’alternativa a Mastella per Benevento che nei giorni scorsi ha assistito ancora una volta alla danza delle spade del Pd, il partito più ampio della coalizione a guida Perifano.

Tra annunci di commissariamento della segreteria provinciale e ricorsi di alcuni deluchiani, tra interpretazioni completamente opposte delle decisioni della commissione regionale di garanzia che ha vagliato, proprio su istanza di ricorso da parte di Insogna e Del Vecchio, la legittimità dell’assemblea provinciale del partito del 5 giugno scorso a Molinara, che, tra le altre cose, ratificò il sostegno alla candidatura di Perifano, il partito democratico rischia di perdere parti. Queste, infatti, in ossequio allo schema elettorale delle regionali scorse, si troverebbero ad appoggiare Mastella e Noi Campani.

Del resto lo stesso governatore Vincenzo De Luca ha messo a tacere ogni dubbio affermando di “stare con la coalizione regionale” e chiedendo di “non tirarmi in queste jacuvelle”, preferendo non commentare la situazione beneventana “perché sono problemi di Benevento”: “quelli che hanno dato vita alla coalizione regionale – ha detto – sono quelli che si candidano anche qui.”

Lo stesso capoguppo Pd a Palazzo Mosti Francesco De Pierro ha confermato questo orientamento che, insieme a Raffaele Del Vecchio che preferisce non fare dichiarazioni perché “è una situazione in evoluzione”, si troverebbe ad appoggiare il sindaco uscente a cui ha fatto opposizione nel corso della consiliatura in scadenza.

Se per De Pierro si può trattare di un ritorno all’originario “padre politico” Mastella, anche se ci tiene a precisare “di essere stati sempre dalla stessa parte e che in seguito alle rivisitazioni politiche di un anno fa è l’amministrazione uscente che oggi corre nell’ambito del centrosinistra, cioè dove siamo noi”, per Del Vecchio le conseguenze sarebbero alquanto diverse in termini, soprattutto, di relazioni e dinamiche all’interno del Partito democratico e con la corrente decariana, che già in realtà si sono rappresentate quando in sede consiliare aveva determinato la nascita della corrente interna al Pd “Essere Democratici”

Alla fine il segretario cittadino, Giovanni De Lorenzo, espressione maggioritaria del Pd, ha provato a fugare incertezze anche sulle conseguenze che tutta la situazione potrebbe creare per la stessa coalizione antimastelliana, della quale si registra, ancora, il nodo insoluto del M5s.

De Lorenzo ha, infatti, ribadito l’unità intorno a Perifano, sottolineando che in qualche modo la divisione è emersa a seguito della “volontà di costruire un’ampia coalizione con il M5S e numerose, qualificate espressioni dell’associazionismo civico, alternativa all’amministrazione uscente e non ha connotazioni di natura personale.”

Ma l’offerta del centro-sinistra si è ampliata nei giorni scorsi con l’ufficializzazione della candidatura a sindaco di Antonio Del Mese, nell’orbita del movimento “Azione” di Calenda che, ha radici, tra le altre cose, nel socialismo liberale, nel liberalismo sociale e nel popolarismo.

Un panorama ampio e variegato quello con cui dovrà confrontarsi l’elettore che, da un lato esprime la frammentazione di un’area – quella del centrosinistra – scaturita dalle visioni di alcuni esponenti di proporre novità e cambiamento per la città tentando di ricucire quella ferita e quel vuoto di classe dirigente storica divenuta nel tempo sempre più distante dalle esigenze collettive e, dunque, poco capace di rispondere alla domanda politica che viene dai cittadini, dall’altra porrebbe un ipotetico vantaggio proprio al fronte meloniano-leghista-forzista, semmai il centrodestra ritrovasse la propria unità, la propria forza e la fiducia presso gli elettori.

La battaglia sarà dura per tutti, considerato l’alto gradimento popolare di cui gode il sindaco uscente Mastella che il recente sondaggio del Il Sole 24 Ore pone al sesto posto in Italia con circa il 60%.

A questo si aggiunge terzo posto del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca con tutte le conseguenze in termini di consensi elettorali che potrebbero derivare alle formazioni politiche e ai posizionamenti che si stanno affermando a Benevento in vista delle prossime amministrative.

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