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Calcio

Virtus Goti – Real Cerreto, il presidente Carfora e il sindaco Valentino rispondono a Nuzzolillo

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All’indomani della gara non giocata tra Virtus Goti e Real Cominium non sono tardate ad arrivare alcune precisazioni da parte del presidente della Virtus Goti, Giuseppe Carfora, a seguito di quelle rilasciate dall’omonimo del Cerreto, Billy Nuzzolillo.

“Nel corso della settimana che ha preceduto la gara tra Virtus Goti e Real Cominum, ho sentito il presidente Nuzzolillo per rassicurarlo sulla buona riuscita della gara che ci aspettava – scrive il presidente in una nota -. Sia io che il capitano della mia squadra abbiamo più volte sottolineato che il nostro unico intento era giocare a pallone. Non comprendo l’eccesso di visibilità mediatica che si sta dando ad alcuni eventi che sono capitati fuori dalla struttura sportiva e che, pur condannandoli, non sono di nostra responsabilità.

Una volta giunto il pullman della squadra ospite a Durazzano– prosegue la nota -, ho più volte sollecitato Mister Ludovico e la squadra ad entrare nella struttura, ma la mia insistenza non è stata accolta. Inoltre, voglio sottolineare la presenza delle Forze dell’ Ordine. Martedì della settimana scorsa mi sono recato personalmente presso il Comando dei Carabinieri di S.Agata per richiede la loro presenza nella gara di sabato, a tutela sia dei miei tesserati che di quelli ospiti. Ed i Carabinieri puntualmente si sono presentati allo stadio ‘Razzano’ di Durazzano che hanno costantemente garantito la sicurezza di quanti erano presenti nell’ area antistante gli spogliatoi.

Ancora – scrive il presidente Carfora- , pur avendo subito un’aggressione fuori dagli spogliatoi alla fine della gara di andata, abbiamo evitato che si creasse la stessa incresciosa situazione, non accentuando sui media quanto accaduto in precedenza. La macelleria mediatica che è stata messa in campo sulla stampa non ci appartiene per mentalità sportiva e per il paese che rappresentiamo. Per questo mi dissocio dalla notizia orchestrata ad arte e fatta battere dall’Ansa in cui si parla di aggressione alla squadra ospite, oltre che correlata, sulla stampa che l’ha ripresa, da un’immagine che non corrisponde a quanto accaduto ieri a Durazzano.

Inoltre – aggiunge il patron della Virtus Goti-, non concordo su quanto dichiarato in relazione alla premeditazione che ha preceduto la gara. I pochi ragazzi che avrebbero aggredito la squadra del Cerreto non sono associabili ai tifosi della Virtus che abitualmente seguono la squadra. Mi meraviglia come il presidente Nuzzolillo, giornalista affermato, abbia manipolato la vicenda ad uso e consumo della società che rappresenta. Stiamo disputando un campionato in cui siamo protagonisti e l’unico interesse della società che rappresento è quello di giocare a calcio e di ottenere soddisfazioni sul campo”.

Non sono mancate neanche le parole primo cittadino di S. Agata, Carmine Valentino. “Credo si stia enfatizzando su un episodio che va certamente rinnegato e per il quale da subito ho espresso parole di condanna nel momento in cui sono arrivato a Durazzano. Al mio arrivo – aggiunge il primo cittadino – c’era una situazione di assoluta collaborazione tra i vertici delle due società che ho salutato e nulla di anomalo è accaduto in mia presenza. Erano presenti le Forze dell’Ordine ed i commissari di campo che hanno potuto constatare come non sono mai venute a mancare le condizioni per giocare. Fermo restando, dunque, la condanna a cose accadute fuori dal campo e data la serenità delle società, mi è sembrato anomalo che il Real Cominiun decidesse di non giocare.

Mi permetto in questa sede, riferendomi allo sport ed al calcio in particolare come momento di aggregazione tra comunità differenti e di sano agonismo, di fare un richiamo forte al senso di responsabilità per chi sta oltremodo esagerando e creando sciacallaggio mediatico che non fa onore a due comunità, ed in particolare a quella di S. Agata de’ Goti, la cui tifoseria non è mai stata famosa per la sua pericolosità, anche se effervescente ed entusiasta nel tifo. Mi pare e spero sia solo una sensazione che l’esplosione mediatica sull’accaduto di ieri a Durazzano, seppur grave, dia un’immagine della tifoseria santagatese, della Virtus Goti e di S. Agata stessa, distorta e non corrispondente alla realtà. Il paese che mi onore di rappresentare, per storia e cultura, non è avvezzo ad atteggiamenti simili.

Chiedo – conclude Valentino – di abbassare i toni e di avere maggiore responsabilità, in particolare per chi sta cercando di manipolare quanto accaduto ieri. Come è stato più volte dichiarato dale Forze dell’Ordine, dai commissari di campo e dall’arbitro c’erano le condizione per giocare e solo lo svolgimento della gara avrebbe potuto rasserenare gli animi. Faccio, infine, un appello – invito che si possa organizzare anche un’amichevole nella prima occasione utile, nel nuovo stadio di S. Agata che è in fase di ultimazione”.

I TESSERATI DELLA VIRTUS GOTI – “Sono trascorsi quasi due giorni da quanto accaduto a Durazzano in merito alla mancata disputa dell’incontro di Prima Categoria tra Virtus Goti e Real Cerreto. Avevamo scelto la strada del silenzio perché crediamo che sia sempre il campo a decretare il vincitore. Tuttavia, di fronte al continuo crescendo di menzogne e clamorose bugie pubblicate sui social network, è nostro dovere cercare di ristabilire un minimo di verità. E, soprattutto, ci sembra troppo dover ricevere lezioni di etica sportiva dal signor Ludovico, mister del Real Cerreto. E’ davvero troppo dover vedere il signor Ludovico scrivere “il rispetto e la tutela dei miei ragazzi, che io rappresento, va oltre una partita di calcio”.

Non è lei, signor Ludovico che sabato a Durazzano, con le sue continue provocazioni, ha messo a repentaglio l’incolumità dei suoi ragazzi? Non è lei, signor Ludovico, che al termine della partita d’andata, insieme ad altre persone, ha pensato bene di aggredirci, entrando finanche nel nostro spogliatoio, con la sua amica bottiglia di birra tra le mani, colpendo più volte diversi tesserati della Virtus Goti?. Beh, forse in quel momento, ma anche in tante altre occasioni che contraddistinguono la sua breve carriera da mister, ha dimenticato il ruolo che ricopriva! Le vorremo ricordare che lei dovrebbe essere, innanzitutto, un educatore, una persona che avvicina i giovani allo sport. Da quello che abbiamo visto le possiamo certamente dire che siamo fieri di non essere rappresentati da lei.

Caro Presidente Nuzzolillo, noi siamo certi che la sincerità e la coerenza sono dei valori imprescindibili, soprattutto quando di professione si è giornalista. Siamo sicuri che una persona dovrebbe avere una sola faccia, una sola parola. Lei, purtroppo, ne ha più di una. Una persona del suo spessore dovrebbe far trionfare sempre la verità. Dovrebbe sostenere sempre le stesse tesi, sia quando ha il piacere di confrontarsi con persone come noi, sia quando, dopo poche ore, si siede dietro alla tastiera di un computer e si diverte a pubblicare comunicati stampa o a scrivere che tra i suoi tesserati “c’erano ragazzi in lacrime che non volevano giocare”. 

Lo racconti a qualcun altro….noi c’eravamo a Durazzano e non abbiamo visto nessuna lacrima, ma solo giocatori e tifosi del Cerreto prendere le pietre e restituirle al mittente, invece di accedere agli spogliatoi. Il signor Ludovico ha preferito restare con la squadra e i suoi tifosi per più di 10 minuti all’esterno della struttura ed ai nostri continui inviti ad entrare all’interno degli spogliatoi ha risposto con la sua solita arroganza che avrebbe deciso lui come e quando entrare! Noi condanniamo la violenza!! Quella di sabato messa in atto da 6/7 teppisti e quella dell’andata a Cerreto messa in atto dal tesserati del Real Cerreto.

Ed è per questo che l’abbiamo accontentata, caro Presidente, quando al termine della partita d’andata, ci ha pregato di non sporgere denuncia per quanto accaduto. Lei, invece, ha pensato bene di far refertare un suo giocatore colpito forse al petto da una lattina vuota e che ha lasciato il Comunale di Durazzano con il sorriso sulle labbra. Un giornalista ha il grande dovere morale e professionale di divulgare la verità. Sempre!

Le vorremo ricordare che la Virtus Goti ha forse la rosa più giovane del torneo, ma noi a Cerreto, nonostante le pietre, le minacce, gli schiaffi, abbiamo preferito giocare perché crediamo nello sport e siamo uomini che non adducono scuse puerili. E abbiamo vinto! Potevate fare lo stesso, ma avere le ‘palle’ non è da tutti! Noi siamo per la verità! Questa è la verità!”.

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