Featured
San Giorgio La Molara, provinciale 60 ‘off limits’: “Dopo l’alluvione solo belle parole”
Il disagio denunciato dai residenti e provocato da anni di assenza di interventi della manutenzione ordinaria della rete stradale provinciale, è aumentato dopo l'evento calamitoso di ottobre 2015Ascolta la lettura dell'articolo
Voragini, frane e rischio costante per chi guida: si presenta così la strada provinciale 60 che collega San Giorgio La Molara con la statale 90 bis che dovrebbe collegare i residenti con il centro urbano e il comune fortorino con il capoluogo sannita e con il foggiano.
Il condizionale è d’obbligo, visto che a pochi metri dall’imbocco della strada gli automobilisti si trovano di fronte a voragini con un dislivello dalla superficie di circa mezzo metro, quando va bene, e sono dunque costretti non solo a rallentare la corsa ma a operare dei veri e propri slalom, quando è possibile, per proseguire.
Questa strategia di percorrenza continua per oltre 10 km, tanto quanto è lunga la Sp60 ed è anche suggerita dalla segnaletica che, oltre ad annunciare l’interruzione della strada, nei tratti più critici invita ad una guida di 10 km orari.
Molti residenti, facendo giungere segnalazioni alla nostra redazione, si sono affidati alle telecamere di Ntr24 per denunciare lo stato di disagio e di abbandono in cui si sentono costretti.
“E’ questa una situazione – ci spiegano – che perdura da anni a causa della scarsa o nulla manutenzione ordinaria e che si è aggravata con l’alluvione di ottobre 2015 che ha dato il colpo di grazia alla già difficile condizione che quotidianamente cittadini, imprenditori e commercianti vivono per la posizione del paese.”
Qui la zootecnia, l’agricoltura e tutto l’indotto sono la fonte primaria della sussistenza e dell’economia, facendo registrare produzioni di eccellenza come la carne marchigiana Igp, l’olio di ortice degni di un adeguato supporto infrastrutturale, per ora del tutto assente, per agevolare gli scambi commerciali, che nonostante tutto pure resistono grazie alla pazienza e alla tenacia degli imprenditori e dei cittadini.
Ma ora si dicono stanchi e mostrano anche rabbia perché si sentono dimenticati e trattati in maniera differenziata dalle istituzioni di competenza rispetto ad altre popolazioni. Il rischio è che si perdano anche occasioni di commercio, considerate le difficoltà per raggiungere le aziende. Ad evidenziarlo il presidente della cooperativa “San Giorgio Carni” che raccoglie 106 aziende di allevamento, Giovanni Belperio.
Tra le conseguenze, prevedibili ma di certo non auspicabili, della mancanza di manutenzione e delle voragini presenti, il pericolo di vita per chi, tra gli altri, non conoscendo la zona, transita su questa strada.