Camera di Commercio
La ‘spending review’ della Camera di Commercio: addio maxi contributi per eventi promozionali

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Addio aiuti corposi per la promozione di Festival importanti e di spessore nazionale come Benevento Città Spettacolo e BCT. Ma addio anche alle cifre consistenti che, negli anni passati, avevano sostenuto il Comune e altri Enti per la realizzazione di iniziative locali annuali, come ad esempio il programma natalizio con eventi e allestimento luminarie in centro storico.
La Camera di Commercio stringe i ‘cordoni’ della borsa: nella giornata di martedì il commissario straordinario Salvatore Riccio ha infatti approvato il nuovo regolamento per la concessione di contributi, sovvenzioni, sussidi ed ausili finanziari e per l’attribuzione di vantaggi economici in conformità all’art.12 della legge n.241 del 7 agosto 1990.
Un atto dovuto per uniformare al meglio l’accordo con l’Ente Camerale di Avellino allo scopo di rendere più agevoli e funzionali le attività di realizzazione del programma promozionale, compresi gli interventi economici, le partecipazioni fieristiche, le iniziative specialistiche e i progetti, in modo da arrivare all’accorpamento con modalità omogenee di realizzazione delle necessarie attività.
Con le nuove disposizioni, dunque, il contributo camerale non potrà eccedere il 10% delle spese necessarie per la realizzazione dell’iniziativa, con un tetto massimo di 5mila euro. Una questione già emersa in occasione dell’edizione 2021 di ‘InCanto di Natale’, rassegna organizzata dal Comune di Benevento, alla quale la Camera di Commercio aveva potuto partecipare con un contributo di 6500 euro, a fronte di una spesa totale di 65mila euro. Una netta ‘spending review’ rispetto al passato, quando l’Ente di piazza IV Novembre contribuiva anche sborsando 30mila euro.
Nel nuovo documento, tra i criteri generali per il sostegno finanziario, dovrà esserci l’idoneità a “suscitare risvolti per l’economia provinciale”; si darà priorità ad iniziative “che si inseriscono in programmi preferibilmente pluriennali di sviluppo, rispetto ad iniziative di carattere sporadico ed occasionale”; saranno preferite quelle “impostate in collaborazione con altri enti pubblici, organismi ed associazioni di categoria”; non saranno prese in considerazione, infine, richieste di intervento finanziario per sagre locali, patronali, parrocchiali e simili.
I contributi alle imprese, invece, potranno essere concessi sulla scorta di appositi bandi pubblici approvati dalla Giunta Camerale.
Restano gli interventi di compartecipazione, che potranno essere: il patrocinio gratuito con concessione dell’emblema camerale; l’assunzione diretta di alcuni oneri come pubblicità, stampa di atti, spese di viaggio, interpretariato e servizi tecnici; l’utilizzo di strutture attrezzature camerali o del personale.