POLITICA
Isidea e Verehia: ‘La politica non ascolta e non coinvolge gli operatori di cultura e turismo’

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La cultura e il turismo sono considerate da sempre le direttrici lungo le quali costruire il percorso di sviluppo e e di rilancio della città di Benevento: è, questo, un principio ormai assodato, da tanti della classe politica invocato, ma sembra lontano dal tradursi in fatto concreto.
A esserne convinti sono gli stessi operatori e professionisti del settore che attraverso l’associazionismo provano da anni e senza finanziamenti pubblici a trasformare in realtà un connubio strategico per Benevento. Eppure, non basta: non basta l’attivismo di associazioni per creare quella ricchezza materiale e immateriale necessaria a rendere la città di Benevento luogo attrattivo di flussi turistico-culturali. Emerge, infatti, una forte solitudine degli operatori culturali che rende difficile centrare l’obiettivo.
E’ unanime la considerazione da parte del presidente di Isidea, Rito Martignetti e del presidente di Verehia, Stefano Forgione, della ”mancanza di sinergia fattiva tra istituzioni e professionisti del settore che determinerebbe, invece, un vantaggio in primo luogo per la città.”
Caso emblematico è il decalogo dei progetti per la cultura e il turismo proposti a più riprese, nel 2016 e aggiornato a febbraio 2021 da Isidea ai candidati.
”Da quelli della prossima tornata elettorale – ha evidenziato – ancora non ho ricevuto alcun riscontro, mentre per il passato c’è stata pure qualche interlocuzione a cui, però, non c’è stato un reale seguito.”
Eppure secondo Martignetti ”sono progetti semplici e cantierabili, in molti casi già agli atti del Comune”, ma come emerge dalle sue parole quello che complica la situazione in città quando c’è un cambio di giunta e consiglio ”è la scarsa propensione a proseguire quello che di buono resta delle precedenti amministrazioni.”
Tutto si riduce, in sintesi, a una questione politica. Una cosa su tutte che mostra questo è per Martignetti ”la consulta delle associazioni turistiche e culturali che con l’assessorato Del Vecchio ha ottenuto un ok con l’adesione di cento organismi e caduta nel vuoto successivamente, nonostante l’impegno dichiaratomi da Picucci sulla consulta e sugli stati generali della cultura e del turismo di cui non è stato realizzato nulla.”
Eppure, dice il presidente di Isidea che considera cruciale e strategica l’interdipendenza tra storia locale, identità e prospettive turistiche, ”quella consulta è la chiave di volta per rispondere alla domanda di partecipazione e per far incontrare esperti di ogni settore e di ogni categoria in grado di mettere insieme i talenti a beneficio della città.”
La disattenzione alle proposte di Isidea che si è occupata anche di trasporti ha determinato, secondo Martignetti ”sconfitte per il territorio”: dal mancato francobollo di Ciro, a Benevento città congressuale con la rivalutazione dell’ex tabacchificio e della Villa dei papi oggi ridotta a ‘villa dei pupi’, dalla metropolitana leggera al progetto del 1884 ma cruciale ancora oggi della ferrovia della Val Fortore, alla mancata calendarizzazione degli eventi, da Viale Arechi con la creazione di una rambla nella zona di rione ferrovia.”
E’ unanime l’opinione che ci sia una mancanza di volontà da parte della politica di ”dare ascolto agli stimoli provenienti dall’esterno e di portare avanti progetti semplici e cantierabili” secondo Martignetti, che evidenzia che ”in città esiste un rapporto complicato e difficile tra gli intellettuali e il potere anche se non è stato sempre così” – ricordando la collaborazione operosa con la giunta Viespoli o con l’ex assessore Orlando – o di ”far seguire alle parole i fatti”, secondo Forgione, che sottolinea ”l’improvvisazione delle politiche culturali e l’inefficacia dei tavoli tecnici che si sono susseguiti negli ultimi dieci-quindici anni che spesso hanno fatto spazio solo al clientelismo.”
Un’amara disamina da cui emerge anche ”una mancata volontà a coinvolgere le associazioni e una completa mancanza di progettazione” secondo il presidente di Verehia che fa un appello forte e incondizionato ai candidati e ai futuri sindaco e assessore alla Cultura di ”avere disponibilità a lavorare in sinergia con tutti i professionisti del settore, provando a capire insieme i punti di forza e di debolezza, perché nella cultura serve competenza”.
Si salva secondo Forgione solo qualcosa come ”l’ottenimento del riconoscimento Unesco che, però – dice – non è stato sfruttato al meglio neanche in occasione delle celebrazioni del decennale.”