ECONOMIA
Coldiretti, presentato il progetto Do.di.S: nella stevia e nei suoi estratti sta il rilancio economico del Sannio
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Si potrebbe parlare a breve di dolci a base di stevia beneventana, una pianta di origini paraguaiana dai numerosi effetti nutraceutici e dal potere dolcificante dei suoi estratti, i gluscosidi steviolici, 300 volte più efficaci del saccarosio, che possono, perciò, sostituire lo zucchero tradizionale per la produzione di marmellate, dolci da forno e i croccantini di San Marco dei Cavoti.
Con la sua altissima capacità di moltiplicarsi non solo per talea, come avviene da 400 anni in Paraguay, ma anche da seme come è stato sperimentato nei terreni agricoli del Sannio, e con la sua alta produzione di foglie, da 60mila piantine si produce una raccolta di 800 kg a ettaro, la stevia può essere una valida alternativa alla coltivazione del tabacco con risparmi sui costi del trasporto, possibilità di riuso del parco macchine utilizzate per la semina e la raccolta del tabacco.
E’ quanto emerso dal convegno di presentazione del progetto “Dolci di Stevia del Sannio” svoltosi presso la sala Mario Vetrone della Coldiretti di Benevento, ente capofila dell’iniziativa, a conclusione della ricerca durata un anno e mezzo finanziata per un totale di 389mila e 800 euro dalla misura 124 del PSR della Regione Campania 2007/2013 e finalizzata a creare una filiera agroalimentare locale.
“Abbiamo immaginato un’alternativa alla crisi del settore tabacchicolo e un’opportunità innovativa per gli imprenditori agricoli – ha dichiarato il direttore di Coldiretti Benevento, Giuseppe Brillante, che ha evidenziato quanto la stevia abbia ottenuto un’ottima risposta sui nostri territori.” “Avremmo bisogno di ulteriori sostegni – ha poi aggiunto Brillante – perché non ci si può limitare alla sperimentazione ma è necessario tradurre i risultati ottenuti dalla ricerca in concrete opportunità economiche e reddituali.”
Non cancerogeno, acalorico e per questo molto adatto ai diabetici, l’estratto delle foglie di stevia contiene circa il 70 % di carboidrati ed è molto resistente alle alte temperature, secondo i risultati della sperimentazione in laboratorio condotta dal Dipartimento di Chimica dell’Università Federico II di Napoli con il coordinamento scientifico di Daniele Naviglio.
Cooperazione e coinvolgimento dell’intera filiera produttiva, scientifica e di trasformazione sono le parole chiave che fanno della misura 124 un ottimo modello di innovazione di processo e di prodotto che ha riscontrato, secondo il dirigente regionale delle Politiche agricole, Italo Santangelo, uno straordinario successo con la presentazione di oltre 300 progetti di cui 95 approvati e finanziati.
“E’ necessario trasferire le conoscenze acquisite a tutte le imprese del settore – ha detto Santangelo, annunciando che a breve saranno emanati anche altri bandi sulla nuova programmazione regionale che si incentrerà sulla misura 16 e che prevederà la costituzione di Gruppi Operativi.”
Al convegno di presentazione presenti anche Antonio Pizzi che ha presentato le tecniche adottate per la coltivazione e la raccolta della stevia nei terreni sanniti e Michele Todino della “Blue Cloud Engineering”, che ha presentato il sito web dedicato al progetto.
Il progetto ha, inoltre, coinvolto le aziende agricole e di trasformazione agroalimentare “Genito” “Politano Saverio”, “Lemmo Rino”, “Maio Felicida”, la cooperativa sociale “Stalker”, “La dolce vita” e “Autore”, che, costituitesi in partenariato hanno sperimentato la coltura delle piante della stevia e l’utilizzo degli estratti delle foglie nella produzione di dolci tipici locali come il croccantino di San Marco dei Cavoti, marmellate, confetture e prodotti dolciari da forno.
Le dichiarazioni nel servizio-video