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Sant’Arcangelo Trimonte, lo stato di salute della discarica sotto la lente d’ingrandimento dei ricercatori Unisannio
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Sarà il Dipartimento di Scienze e Tecnologie dell’Università degli Studi del Sannio ad occuparsi del monitoraggio geochimico-ambientale dei suoli circostanti il sito della discarica di Sant’Arcangelo Trimonte e delle indagini specialistiche finalizzate alla verifica della tenuta e dell’integrità delle vasche di impianto. A stabilirlo è stata la Provincia di Benevento con una determina dello scorso 23 dicembre, affissa oggi all’albo pretorio dell’Ente, e con la quale ha approvato il quadro economico per l’intervento.
Il documento segue la deliberazione commissariale del 6 ottobre 2014 nella quale la Rocca esprimeva la necessità di “stabilire in modo definitivo se le attività di conferimento dei rifiuti in discarica possano generare inquinamento delle matrici ambientali”. E, dunque, contribuire ai fini del dissequestro dell’impianto.
Per l’indagine sono stati stanziati 48mila euro: 33mila serviranno per la caratterizzazione geochimica-ambientale dei suoli e 15mila per le indagini sulle vasche.
L’Unisannio, attraverso la campionatura dei suoli e con 5 sondaggi, dovrà fornire una visione completa dello stato di salute dell’area. Sarà, dunque, necessario analizzare i campioni a profondità diverse e procedere alla definizione delle concentrazioni delle sostanze presenti. I ricercatori andranno a caccia di metallici tossici, Idrocarburi Aromatici, Cianuri, Fluoruri, Idrocarburi Policilici Aromatici, Alifatici clorurati cancerogeni, Alifatici, Clorobenzeni, Nitrobenzeni, Ammine aromatiche, Idrocarburi leggeri e pesanti.
Per quanto riguarda invece le indagini finalizzate alla verifica dell’integrità dei teli di impermeabilizzazione e all’identificazione di eventuali dispersioni di percolato nella discarica, gli esperti procederanno mediante prospezioni geoelettriche in corrente continua con misurazioni di valori di resistività e contemporanea rilevazione di soluzioni di continuità dei teli impermeabili, diffusione e dispersione dei contaminanti presenti nel sito.
In tempi relativamente brevi, dunque, si potrà conoscere lo stato di salute della discarica e programmare anche il suo futuro. Come si ricorderà, infatti, nel marzo del 2011 la Procura della Repubblica di Benevento decretò il sequestro preventivo dell’area per cattiva gestione.
Successivamente, diverse sono state le richieste di dissequestro, rigettate dal Gip incaricato che aveva rilevato la necessità di effettuare ulteriori verifiche ed approfondimenti, sollecitando il Pm a svolgere le verifiche del caso nel più breve tempo possibile.