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A Benevento la Giornata della memoria e dell’impegno per le vittime delle mafie
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Una lista tristemente lunga di nomi, non eroi ma, semplicemente, persone, madri, figli che in nome della giustizia sono morte per contrastare il potere delle mafie.
A loro è dedicata la Giornata della memoria e dell’impegno che da 17 anni “Libera” associazioni, nomi e numeri contro le mafie celebra in tutta Italia, nel primo giorno di primavera, il 21 marzo, perchè simbolo di rinascita e soprattutto di speranza.
Anche a Benevento, nell’aula consiliare del Palazzo comunale, c’erano numerose autorità politiche, i più alti rappresentanti delle Forze dell’ordine del capoluogo, ma soprattutto tanti giovani studenti, tutti “lo stesso giorno alla stessa ora, in un evento per non dimenticare”.
“Le mafie hanno ucciso – ha dichiarato il responsabile di Libera Benevento, Amleto Frosi – e pensavano di uccidere con il corpo anche le idee e i valori di quelle persone che per le loro professioni o per il loro impegno sociale dicevano no alla mafia; ricordando quelle vittime noi facciamo rivivere quei valori in un cammino di speranza che ci porta a costruire con impegno la strada della legalità e della democrazia”.
E quest’anno la giornata della memoria e dell’impegno per le vittime innocenti delle mafie si carica di ulteriori significati: ricorrono il ventennale delle stragi di Capaci e via d’Amelio, il trentennale dell’uccisione del generale Dalla Chiesa, la morte del sindacalista Placido Rizzotto. È il loro esempio che “Libera” vuole lasciare nelle menti dei tanti giovani di oggi, uomini del futuro.
Una delle più grandi battaglie condotte dall’associazione che nel ’95 raccolse oltre un milione di firme per una proposta poi diventa legge riguarda la confisca dei beni della mafia e il loro riuso sociale.
Togliere alla mafia ciò che hanno di più caro, il loro tesoro. I risultati ottenuti sono sotto gli occhi di tutti e Libera ha voluto mostrarli in un documentario dal titolo “Oltre gomorra- il tesoro dei boss”. Ville, soldi, oltre 220 miliardi di euro di fatturato secondo l’indagine Eurispes del 2010 che la “premiata ditta Mafia spa” reinveste per oltre il 45% in affari criminali, un cancro che corrode la vita di tutti.