CULTURA
I Longobardi, Benevento e lo sprezzo del pericolo
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‘Stare in mezzo’ al mondo dell’informazione significa, anche, rappresentarsi quale involontaria miniera, deposito e costante accumulo di notizie provenienti dalla fonti più disparate. Una di tali fonti, per esempio, è l’associazione Italia Langobardorum, che riunisce tutti i luoghi dove sono stati individuati i siti longobardi, appunto, riconosciuti nella loro serialità come patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco nello scorso mese di giugno 2011.
Un’associazione a presidenza fluttuante, nel senso di una rotazione di responsabilità. Una presidenza che è toccata, per esempio, anche alla città di Benevento, senza che alcun comunicato stampa (con l’eccezione di quello della nomina, il 30 giugno 2010) rendesse merito all’esterno dell’attività condotta.
Tutto nell’anonimato più puro, insomma. Fino all’altro giorno, quando l’Italia Langobardorum, rimasticando una nota a carattere generale ovvero non ‘prodotta’ in loco, s’è palesata anche in città per ricordare, nella sostanza, ancora il ‘nulla’ assoluto concretizzatosi nel segno della valorizzazione del patrimonio Unesco di Benevento.
Confessiamolo, con umiltà (ed amore verso la propria città): non si riuscirà mai a comprendere lo sprezzo del pericolo ed il pericoloso rasentare il grottesco di circostanze del genere…