Comune di Benevento
Vicenda Delvino, una sceneggiatura di successo non avrebbe potuto essere scritta meglio

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Una sceneggiatura di successo non avrebbe potuto essere scritta meglio.
Divertiamoci un po’. Sta per uscire il nuovo libro dell’ex assessore e medico Giuseppe De Lorenzo ed una storia giudiziaria che coinvolge uno degli attori principali della sua vicenda politico-amministrativa di qualche anno fa (2008), l’ex comandante dei Vigili urbani di Benevento Francesco Delvino, offre il destro al rilancio di una polemica mai sopita (capitolo photored, quegli aggeggi da grande fratello che ti osservano e ti fanno multare se corri un po’ troppo per le vie cittadine. Come peraltro sarebbe giusto). Ma soprattutto rinfocola animi esacerbati attraverso una serie di note stampa incrociate: triangolazione terribile, De Lorenzo-Pepe (sindaco)-Udeur.
Purtroppo, va detto, genera un diffuso volo di stracci fra i protagonisti, non contribuisce a dirimere i dubbi né fa muovere passi al dibattito o alle conciliazioni, palesa il tratto di un livello di discussione politica che, in una eventuale campagna elettorale, avrebbe determinato certezze nelle scelte: questi non li voto, mai.
Il punto è qui, semplicemente.
Nel ricordare che la giustizia ha i suoi tempi e modi; che il garantismo non può e non deve venire meno; che l’arresto di Delvino a Benevento ha solo innescato nuovamente il dibattito locale senza che esso fosse collegato alle vicenda personale dell’ex comandante (elemento puramente incidentale); la lezione che ne viene a noi lettori-elettori è quella del deserto. Cioè del vuoto, della distanza che esiste pragmaticamente con il mondo di (questa) politica. Siamo spettatori attoniti di una lite fra comari, in sostanza.