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L’attrattività territoriale delle aree dismesse

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Ponte Valentino, Puglianello, San Marco dei Cavori, il Fortore, Amorosi e Contrada Olivola. Solo alcune delle aree dismesse che possono diventare attrattività territoriale. E’ quanto emerso dal Progetto M.A.DI.BE. (Mappatura Aree Dismesse della provincia di Benevento), presentato stamane presso la Camera di Commercio di Benevento. A illustrare il percorso progettuale, promosso dall’Ente camerale sannita, sono stati Felice Rossillo, amministratore Studio Impresa, Giuseppe Crocco, project manager Studio Impresa, Vincenzo Curion, responsabile sistemi informativi, il consigliere camerale Ettore Martini e Gennaro Masiello, presidente della Camera di Commercio di Benevento.
“Un tale progetto – ha sottolineato il presidente Gennaro Masiello – rappresenta un ottimo approccio e un valore aggiunto alla competitività territoriale. Diciamo basta alle misure tampone e lanciamo progetti di ampio respiro. Certo, la provocazione che mettiamo in campo oggi è molto ambiziosa, ma abbiamo già abbastanza mortificato con cementificazioni inutili il nostro territorio. Basta con le ferite all’ambiente e al paesaggio rurale. Quello del riuso mirato e della valorizzazione delle aree dismesse è un modello organizzativo che risponde alle buone prassi”.
“Uno dei principali obiettivi di questo monitoraggio territoriale – ha spiegato Felice Rossillo – è quello di trasformare le aree dismesse da luoghi fatiscenti in vere e proprie cittadelle prduttive e commerciali. Per ora la mappatura del vasto patrimonio delle aree dismesse consente un quadro conoscitivo che può essere diu supporto ad azioni di riconversione mirate ad incidere sulle prospettive di sviluppo economico e sociale”. “E’ possibile – ha rimarcato Giuseppe Crocco – aumentare la competitività del territorio della provincia di Benevento partendo dalle aree dismesse, considerando che ogni dismissione ha una storia socio-economica alle spalle”.
La crisi economica e finanziaria mondiale ha avuto influenze negative anche sulla produzione in Italia. Si è pertanto ingenerata una spirale negativa che ha coinvolto anche l’economia locale: centri che un tempo erano luoghi di lavoro per decine di persone sono stati dismessi perché non più in grado di sostenere la pressione economica; aree che rappresentavano luoghi d’aggregazione di forza lavoro non sono più in condizione di essere operative. Il tessuto produttivo della provincia di Benevento, contraddistinto dalla presenza di PMI, ha visto tramontare delle realtà che rappresentavano eccellenze per capacità di produzione. Una sorta di desertificazione produttiva e commerciale con perdita di PIL, perdita di competitività e migrazione.
“A fronte di tutto ciò – ha sottolineato il consigliere Ettore Martini, dal quale è partito l’input progettuale – la Camera di Commercio di Benevento ha inteso rispondere con un’azione d’analisi del territorio che mostrasse cosa c’è già in termini d’insediamenti produttivi o in dismissione, segnasse la volontà di mantenere il controllo sul territorio per tutelarne gli interessi economici e produttivi e segnasse la volontà di continuare ad essere forza attiva”.
Dall’analisi effettuata sono scaturite delle priorità da perseguire: Intervenire per realizzare rete tra gli operatori; valorizzare le strutture esistenti; promuovere azioni perché le strutture di sistema possano continuare ad essere appetibili per gli investitori. Questo si traduce – ha detto Vincenzo Curion – nel dare l’avvio ad un processo di monitoraggio più puntuale che coinvolga anche partner non istituzionali; nel coinvolgere le amministrazioni locali perché provvedano a segnalare quali sono le possibilità di intervento sul sistema produttivo, con loro risorse e con risorse provenienti dal partenariato col privato”. Ricorrere, infine, alla rete Internet perché questa possa fungere da aggregatore delle notizie e promotore delle singole realtà con la creazione di una rete policentrica di operatori, interessati ad agire sul territorio per animarlo dal punto di vista produttivo.

 

 

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