ECONOMIA
Confindustria Pmi, dal Forum invito a istituzioni nazionali ed europee: “Sì alla sostenibilità ma con scelte calibrate e senza dogmi”
Ascolta la lettura dell'articolo
Recuperare uno spirito pragmatico e di piena collaborazione tra imprese e istituzioni europee e italiane. Questo l’obiettivo del Forum nazionale della Piccola Industria di Confindustria tenutosi tra ieri e oggi a Napoli, nella suggestiva location del Museo Ferroviario di Petrarsa. Attenzione centrata, ovviamente, sulle imminenti Elezioni Europee, appuntamento fondamentale per i destini del Continente considerato che gli elettori dei 27 Paesi membri dovranno decidere quale futuro dare all’Unione. Ma a prescindere dall’esito della contesa una certezza c’è già e riguarda la centralità del ruolo dell’industria, da cui dipendono largamente capacità di innovazione tecnologica, crescita economica, sviluppo sociale e progresso civile. Ed è in quest’ottica che il suo ruolo dev’essere pienamente riconosciuto e la sua competitività sostenuta. E invece non sempre, negli ultimi anni, le scelte della Ue sono andate nella giusta direzione. In materia di energia, clima e ambiente – in particolare – le nuove normative stanno generando obblighi e costi significativi per le aziende e ancora più onerosi per le piccole e medie imprese. A spiegarlo Pasquale Lampugnale, presidente della Piccola Industria Confindustria Campania. A lui il compito, questa mattina, di aprire la seconda giornata del Forum: “Come associazione abbiamo messo in piedi un momento di confronto dedicato ai temi dell’Europa, della sostenibilità, della transizione, dei cambiamenti climatici. Questioni senz’altro prioritarie e decisive ma che vanno affrontate con gradualità. In questi anni, invece, c’è stata – e c’è ancora – una enorme pressione sulle piccole e medie imprese e così si rischia di ridurne le capacità competitive. Dal prossimo Europarlamento, dunque, ci aspettiamo regole più calibrate ed economicamente sostenibili”.
A fare gli onori di casa è stato il sindaco della Città Partenopea Gaetano Manfredi. Nelle sue parole la piena consapevolezza che la sfida dettata dalla transizione ecologica può essere vinta soltanto seguendo il percorso della collaborazione e della sinergia tra tutte le parti in causa: “Per affrontare un tema così complesso come quello della transizione ambientale occorre un patto tra le istituzioni, il mondo delle imprese e i cittadini. E questo perchè abbiamo bisogno di più sostenibilità ma anche di più crescita e più equità sociale. E’ una strada obbligata perchè una società divisa non accetta il cambiamento”.
Momento cruciale della seconda giornata del Forum è stato il dialogo tra il presidente nazionale della Piccola Industria Confindustria Giovanni Baroni e il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Nelle riflessioni di Baroni spazio alle opportunità legate alla battaglia per la sostenibilità ma anche ai timori per le conseguenze di un approccio alla tematica a volte eccessivamente dogmatico: “I pilastri individuati dall’Unione Europea per misurare l’impegno delle imprese in tema di sostenibilità, i famosi ESG (Environment, Social e Governance), devono tradursi in strumenti utili a stimolare la competitività e non esaurirsi in procedure burocratiche in più e delle quali possiamo anche fare a meno“.
E dal titolare della Farnesina è arrivata una mano tesa verso le aspettative degli imprenditori: “Le regole hanno senso soltanto se consentono davvero alle imprese di perseguire l’obiettivo della sostenibilità e della difesa della natura. E quelle immaginate per le auto e per le case – ha sottolineato Tajani – non rientrano tra queste”.