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CRONACA

Addio a Tonino Pietrantonio, il “sindaco dei record” che ha trasformato Benevento

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È scomparso oggi all’età di 88 anni Tonino Pietrantonio, già sindaco di Benevento e figura centrale nella vita politica, culturale e civile della città. Nato nel 1937 e laureato in Scienze Politiche all’Università di Napoli, Pietrantonio ha dedicato gran parte della sua esistenza al servizio delle istituzioni e alla promozione dello sviluppo cittadino, con passione, rigore e una visione moderna della pubblica amministrazione.

Docente e dirigente scolastico prima ancora che amministratore, fu sindaco del capoluogo sannita per dieci anni, dal 1982 al 1992, nelle fila della Democrazia Cristiana. Durante il suo lungo mandato, Benevento visse una stagione di profonda trasformazione. Si devono a lui alcuni tra i progetti più significativi e ancora oggi visibili nel tessuto urbano e culturale della città: l’inaugurazione del Conservatorio di Musica nel 1989, di cui fu anche il primo presidente; l’istituzione della Scuola Allievi Carabinieri (1º agosto 1982); la nascita della rassegna teatrale “Benevento Città Spettacolo”, oggi tra gli eventi più noti del Mezzogiorno; il restauro del seicentesco Palazzo Paolo V; il trasferimento della sede comunale a Palazzo Mosti, reso necessario dopo il sisma del 1980; e, nel 1992, l’apertura dell’“Hortus Conclusus”, spazio d’arte contemporanea oggi tra i simboli cittadini.

Fondamentale fu anche il suo impegno per la nascita dell’Università degli Studi del Sannio, risultato che contribuì a dare a Benevento un ruolo di primo piano nella formazione e nella cultura a livello regionale.

A lungo ricordato per il suo stile diretto, per l’energia instancabile e per una visione amministrativa concreta ma non priva di idealismo, Pietrantonio è stato celebrato nel 2021 nel volume Antonio Pietrantonio: il sindaco dei record del giornalista Mario Pedicini, che ne ha ricostruito l’eccezionale percorso politico, tra successi, riconoscimenti e anche momenti difficili, affrontati con determinazione.

Anche dopo aver lasciato la scena politica, Pietrantonio ha continuato a testimoniare il suo amore per Benevento: nel 2023 ha donato al Museo del Sannio una preziosa collezione di vasi antichi, compiendo un gesto dal forte valore culturale e simbolico, in linea con una vita interamente spesa per la città e per la sua memoria storica.

Alla sua famiglia, ai tanti cittadini che lo hanno conosciuto e stimato, va oggi il cordoglio della comunità tutta. Benevento perde una delle sue voci più autorevoli, un amministratore appassionato, un uomo che ha saputo unire rigore e visione, lasciando un’eredità profonda e tangibile. 

Allestita la camera ardente presso il Centro La Pace mentre il rito funebre sarà celebrato sabato 5 luglio alle ore 9:30, nella Chisa Santa Maria della Pace e Santa Rita da Cascia al Rione Pacevecchia

IL CORDOGLIO – “Ho appreso con costernazione e anche con profonda commozione della dipartita di Antonio Pietrantonio. I ricordi che mi legano a lui, in nome di un’amicizia e di una militanza politica comune, sono numerosi. Eravamo, ricordo, un gruppetto di giovani, sognatori e volenterosi, che coltivavano il desiderio e la volontà di impegno sociale e politico incardinato sui valori cattolici. Tutti laureati in filosofia, cominciammo, ricordo, con la lettura dei testi conciliari, studiavamo la dottrina sociale della Chiesa e i grandi nomi della cultura di impronta cristiana, da Sturzo a Maritain. Poi l’impegno civile. Io fui scelto per il percorso di natura più puramente politica e parlamentare, Antonio si dedicò al taglio amministrativo e riuscì benissimo. Fece il Sindaco di Benevento per un decennio con risultati importantissimi e come ho avuto già modo di dire ne ho raccolto il testimone con piacere. Un abbraccio enorme e affettuoso alla sua famiglia”, lo scrive in una nota il sindaco di Benevento Clemente Mastella.

“La politica beneventana perde una figura di riferimento. Si è spento Antonio Pietrantonio, già sindaco di Benevento per oltre un decennio, docente, dirigente scolastico e uomo delle istituzioni. La sua scomparsa lascia un vuoto profondo nella memoria collettiva del capoluogo e del Sannio” Così il deputato e segretario provinciale di Forza Italia, Francesco Maria Rubano. Che aggiunge: “Antonio Pietrantonio è stato un sindaco visionario, un amministratore colto e lungimirante, figlio autentico della cultura democristiana. Ha guidato Benevento con passione e competenza in un periodo complesso, segnato dal dopo terremoto, contribuendo a ridisegnarne l’identità urbanistica, culturale e sociale. La sua visione ha lasciato tracce concrete e durature: dal rilancio del centro storico alla nascita del Conservatorio, dalla fondazione della rassegna ‘Città Spettacolo’ alla valorizzazione dell’Hortus Conclusus, fino all’impulso decisivo per la nascita dell’Università del Sannio. La sua è stata una politica della costruzione, della cultura e del radicamento nei valori. Alla sua lezione – fatta di progettualità, equilibrio e servizio – dobbiamo ancora ispirarci. Esprimo il mio più sentito cordoglio alla famiglia e alla comunità che lo ha amato e stimato.”

“Antonio Pietrantonio – ha detto Nino Lombardi, presidente della Provincia – ha amato profondamente la Città e il Sannio e si è speso senza risparmio e senza sosta, mettendo in campo le sue forte capacità di visione programmatica e strategica, per creare le condizioni dello sviluppo socio-economico e culturale della sua terra. A Pietrantonio, personalità politica di elevato spessore, va riconosciuto il merito di aver condotto una illuminata battaglia per favorire, d’intesa e in sinergia con le Istituzioni locali e personalmente con l’allora Presidente della Provincia e l’allora Presidente della Camera di Commercio, e con la collaborazione di un Comitato cittadino, l’istituzione dell’Università degli Studi del Sannio presentando, con un organico progetto, la candidatura beneventana e sannita alla Regione Campania, al Governo e al Parlamento nazionali. E quella dell’Università non fu il solo obiettivo nell’ambito dei servizi superiori che si era prefisso di raggiungere per il bene del territorio; del resto Pietrantonio si impegnò con vigore e lucidità affinché si realizzassero importanti opere pubbliche infrastrutturali. A testimonianza del suo amore per Benevento e il Sannio deve essere ricordato la sua generosa donazione del 2023 al Museo del Sannio di una splendida collezione di 22 reperti archeologici di sua proprietà”.

Il Coordinamento Provinciale di Fratelli d’Italia Sannio, insieme al Coordinatore Sen. Domenico Matera e a tutti gli iscritti, esprime cordoglio per la scomparsa di Antonio Pietrantonio, già sindaco di Benevento. Con la sua scomparsa viene meno una figura che ha segnato, con equilibrio e senso delle istituzioni, una parte significativa della vita amministrativa e politica del territorio. Fratelli d’Italia Sannio si unisce al dolore dei familiari, ricordandone con rispetto il percorso umano e politico.

I consiglieri di Alternativa per Benevento si uniscono al dolore dei familiari per la scomparsa del prof. Antonio Pietrantonio, lungimirante Sindaco della Città per un decennio. La nostra comunità perde un protagonista di primo piano, che si è fatto apprezzare nel campo professionale come in quello amministrativo per qualità della visione e concretezza dell’agire.Pietrantonio merita di essere ricordato come il Sindaco che ha consentito alla Città di raggiungere importanti traguardi, valorizzandone l’identità storica e culturale in funzione di un progetto virtuoso di sviluppo sociale ed economico del territorio.Lo spessore umano, la tenacia nel perseguire il bene comune, l’alto senso delle Istituzioni, costituiscono il lascito prezioso di Antonio Pietrantonio a cui devono guardare le nuove classi dirigenti per non precipitare nel vuoto dell’incocludenza e dell’autoreferenzialità.

“La segreteria cittadina del Partito Democratico esprime la propria vicinanza e cordoglio per la scomparsa di Antonio Pietrantonio, sindaco di Benevento dal 1982 al 1992.
La sua persona ha rappresentato un esempio istituzionale di assoluto rilievo che con dedizione e competenza ha segnato positivamente quegli anni della nostra comunità. Da una sua intuizione è scaturita la nascita del festival “Città Spettacolo” che si appresta a vivere la sua 46esima edizione. Il Partito Democratico di Benevento, assieme al gruppo consiliare, si unisce al dolore della famiglia per la grave perdita subita”.

«La notizia della scomparsa di Tonino Pietrantonio ha provocato in molti di noi un dolore, anche fisico, acutissimo: lo stesso che si può provare per l’amputazione di un arto. Chi ha condiviso quella lontana, irripetibile esperienza si sente privato di un pezzo della propria vita ed avverte una sensazione di vuoto che, oggi, non può essere colmata con la retorica o la celebrazione tanto enfatica quanto ipocrita”, ha detto Umberto Del Basso De Caro.
“Trentatré anni ci separano dal termine del Suo mandato ed ai giovani probabilmente, il Suo nome racconta poco o nulla. Ma ai meno giovani ed agli anziani il ricordo di Tonino Pietrantonio evoca un periodo della storia cittadina nel quale le speranze, i sogni, le tensioni ideali, le ansie di riscatto di un’intera comunità prevalevano sulla gestione, spesso opaca, dell’istituzione comunale. Il contesto era diverso e la classe dirigente sideralmente lontana da quella attuale ma, in ogni caso, vinceva il “progetto politico”, la visione d’insieme, la prospettiva di sviluppo, la ricerca non banale di una funzione territoriale che esaltasse la posizione geografica di Benevento, che, collocata al centro della dorsale appenninica meridionale, era naturale cerniera di sviluppo tra due mari e tre regioni. Il profilo che Pietrantonio tentò di dare alla città, sovente riuscendovi, era corrispondente a quello di una comunità dinamica, aperta, consapevole di svolgere un ruolo ambizioso, non marginale, mai più rassegnato. In questa direzione vanno lette le scelte più significative della Sua amministrazione: dagli strumenti urbanistici affidati ai professori Bruno Zevi e Sara Rossi al piano di recupero del Centro Storico affidato al prof. Nicola Pagliara, dalla istituzione del Conservatorio Musicale Statale all’Università degli Studi (dapprima sede gemmata di Salerno e poi autonoma), dalla intuizione della rassegna multidisciplinare ‘Città-Spettacolo’, con il grande Ugo Gregoretti, alla rassegna teatrale invernale con cartellone di profilo nazionale. L’elenco potrebbe proseguire all’infinito, come infinite furono le polemiche che accompagnarono ogni iniziativa che riuscisse a dare il segno del cambiamento in una città poco incline a recepire le novità, conservatrice e sovente involuta. Pietrantonio fu certamente un innovatore coraggioso e lungimirante che ha lasciato in questa città l’impronta di un gigante e, come accade a coloro che sanno interpretare il ruolo da protagonisti assoluti, nell’ora più buia non ebbe la solidarietà, anche umana, che avrebbe certamente meritato. Perseguitato dalla giustizia ingiusta, seppe affrontare con dignità e fermezza quella fase uscendone indenne ed a testa alta. A quanti, come me, hanno vissuto quegli anni dapprima da collaboratore nella Giunta Municipale e successivamente da oppositore, lascia il ricordo di un grande Sindaco con una visione chiara della città, con programmi seri e definiti: si poteva condividere o meno la Sua impostazione ma non si pattinava su un magma indistinto nel quale era possibile tutto ed il suo contrario. A coloro che, anche per ragioni anagrafiche, non lo hanno conosciuto lascia l’esempio di come, in modo virtuoso, si rappresenta una città facendosi interpreti genuini delle ansie, delle aspirazioni, della voglia di rinascita di una comunità che non si rassegna al piccolo cabotaggio o alla navigazione sotto costa ma vuole sfidare il mare aperto, con qualche rischio – certo – ma con una prospettiva esaltante».

“Antonio Pietrantonio – scrive Fioravante Bosco, già segretario generale della Uil di Benevento e Comandante del Corpo di Polizia municipale cittadina – fu sindaco di Benevento dal 1982 al 1992: egli seppe esprimere l’idea di comunità negli anni in cui amministrò la Città, compiendo scelte strategiche fondamentali nei settori dei servizi pubblici, della crescita economica, della formazione e della cultura.  Un sindaco colto e intelligente, le cui scelte hanno rappresentato una vera e propria pietra miliare e un punto di svolta rispetto alle azioni di tutte le amministrazioni che si sono succedute dopo la sua. Anche oggi, in alcuni ambiti specifici, nell’agire dell’attuale amministrazione, ritroviamo la sua idea di comunità.
Il sindaco Pietrantonio rafforzò la struttura burocratica dell’Ente, ed ebbe l’intuizione che i servizi ai cittadini fossero indispensabili per favorire la crescita culturale ed economica di tutti. Basti pensare che sotto la sua lunga permanenza, prima a Palazzo Paolo V e poi a Palazzo Mosti, gettò le basi per far nascere Città Spettacolo, il Conservatorio di Musica, l’Università, la Scuola Allievi Carabinieri e l’Istituto Alberghiero, di cui fu poi indimenticato preside. Da lui partì l’idea, rafforzata dalla grande competenza dell’ingegnere capo di allora, Giulio Cesare Pedicini, di costruire le strade di penetrazione esterne al Centro storico per isolare il Corso Garibaldi dalla viabilità ordinaria. Gli volevo bene come a un padre e, per anni, in ogni occasione in cui ci siamo ritrovati, ci siamo abbracciati in ricordo di tempi ormai andati. Giungano alle figlie Maria Carla, Paola e Graziella i sensi del più accorato cordoglio per la scomparsa di un grande Uomo, che ha fatto grande la Città di Benevento”.

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