fbpx
Connettiti con noi
Annuncio
Annuncio
Annuncio
Annuncio
Annuncio
Annuncio
Annuncio

POLITICA

Arco di Traiano, Corona: ‘Miceli rispolvera il sistema di controllo bocciato nel 2012, Picariello vuole eliminare il prato’

Pubblicato

su

Ascolta la lettura dell'articolo

“Nella Commissione Consiliare PICS che da sola costa ai contribuenti 5.000 euro in un mese e si conferma il luogo privilegiato per informative inutili e discussioni banali, ieri sono state avanzate due proposte che potrebbero risultare sorprendenti se non fossimo abituati a registrare di peggio al tempo di Mastella sindaco.

Il consigliere Angelo Miceli – scrive Gabriele Corona di ‘Altra Benevento è possibile’ – ha proposto di istallare un sistema di video sorveglianza intelligente per evitare atti di teppismo all’Arco di Traiano, come quello costoso e non funzionante montato nel 2011 dalla società “KES – Knowledge Environment Security” di Benevento, partecipata anche dall’Università del Sannio, da privati e da una società israeliana, esperta di controlli antiterrorismo.

Il progetto dal costo complessivo di 973.000 (novecentosettantatre mila euro), garantiti in gran parte dal Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e poi dal Comune di Benevento e da altri soggetti pubblici e privati, fu un clamoroso flop. La società KES srl che assicurava di aver brevettato un sistema di sorveglianza avanzatissimo adattando il software in uso all’esercito israeliano, firmò una convenzione con il Comune di Benevento per proteggere l’Arco da “atti vandalici e criminali con sensori, telecamere e un motore di correlazione in grado di identificare automaticamente potenziali minacce” e segnalarle a una centrale operativa collegata con la Polizia Municipale. Nel video pubblicizzato da detta società si spiegava dettagliatamente con una simulazione, come avrebbe dovuto funzionare il complesso sistema di sorveglianza intelligente. Si vedeva un uomo che tentava di imbrattare l’Arco con un pennarello ma il comportamento sospetto dello sconosciuto veniva subito notato dalle nove telecamere intelligenti montate intorno al monumento, immediatamente scattava l’allarme presso la sede dei Vigili Urbani ed altre Forze dell’Ordine che arrivavano sul posto a sirene spiegate per braccare il delinquente prima dell’atto vandalico.

Per dimostrare che si trattava di una colossale e costosissima sciocchezza, la mattina dell’11 aprile 2012, lunedì di Pasquetta, mi avvicinai con un grosso martello all’Arco di Traiano e feci finta di colpirlo ripetutamente proprio nel punto indicato nel video della simulazione.
Ebbene, tranne le proteste vivaci di un anziano signore e del gestore del vicino bar, non accadde niente. Le telecamere mi avevano inquadrato ma non scattò nessun allarme, non arrivarono i Vigili, i Carabinieri e neppure gli agenti antiterrorismo del Mossad israeliano. Dopo quella figuraccia l’allora assessore alla Cultura, Raffaele Del Vecchio, fece smontare le 9 telecamere senza però chiarire come e perché erano stati spesi migliaia di euro di fondi pubblici. Sorprende davvero che dopo 11 anni il consigliere Miceli voglia riproporre un sistema simile.

Più significativa – prosegue Corona – è invece la proposta del presidente della Commissione PICS, Antonio Picariello il quale dopo aver ricordato che l’Arco è sempre stato ristretto tra edifici, propone di eliminare il prato intorno al monumento che lo fa sembrare “una mucca al pascolo”.

Oltre le due stupefacenti proposte di Miceli e Picariello, la commissione ancora non ha accertato perché è indispensabile la costruzione del lapidarium. Quali reperti dovrebbero essere esposti? Perché i pareri della Soprintendenza rimangono misteriosi e la Commissione non li acquisisce? Nel 2021 Comune e Soprintendenza pensarono che il Lapidarium proposto da una apposita commissione fosse necessario per esporre “reperti archeologici di grandi dimensioni in pietra lavorata (iscrizioni su pietra, sarcofagi, ecc) giacenti nei depositi che sarebbe giusto e opportuno restituire alla collettività”.

Quei reperti, però, non sono relativi all’Arco e comunque, date le dimensioni, non possono essere esposti nella struttura lunga e stretta, molto più piccola di quella ipotizzata nel 2021, che adesso il Comune vuole costruire. E quindi, perché insistere a realizzarla con tutti i problemi connessi (fragilità dei materiali, visibilità delle pareti, sistemi di vigilanza, spreco di denaro pubblico, ecc) invece di potenziare il Museo dell’Arco di Traiano che si trova a pochi passi dal monumento nella ex chiesa di Sant’Ilario?”, conclude Corona. 

Annuncio

Correlati

Giammarco Feleppa 2 settimane fa

Lavori alla scuola Mezzini per ospitare gli studenti della Sala-Torre: affidamento diretto per intervento da 84mila euro

Giammarco Feleppa 2 settimane fa

Benevento, si punta alla riqualificazione della terrazza e dei locali di via Annunziata: saranno nuovo spazio per la comunità

redazione 2 settimane fa

Benevento, dal 5 all’8 agosto chiusa al traffico via Tenente Pellegrini

redazione 2 settimane fa

Chiesa di Monteoliveto di Airola, Maglione: ‘Ok a convenzione per lavori ristrutturazione’

Dall'autore

redazione 7 ore fa

Crisi idrica, Piantedosi: “Paradossale, confido nella prossima amministrazione regionale”

redazione 8 ore fa

“Fermiamo Sannio Acque Srl”: lunedì assemblea pubblica a Benevento

redazione 9 ore fa

Pietrelcina, interviene Scocca: “Su caro acqua serve chiarezza dalla nostra Amministrazione”

redazione 9 ore fa

Potere al Popolo: ‘Chiude per lavori il dormitorio della Caritas. Che fine faranno i bisognosi?’

Primo piano

redazione 7 ore fa

Crisi idrica, Piantedosi: “Paradossale, confido nella prossima amministrazione regionale”

redazione 8 ore fa

“Fermiamo Sannio Acque Srl”: lunedì assemblea pubblica a Benevento

redazione 9 ore fa

Potere al Popolo: ‘Chiude per lavori il dormitorio della Caritas. Che fine faranno i bisognosi?’

Alberto Tranfa 13 ore fa

Dai grandi nomi ai giovani talenti: il jazz torna nei borghi sanniti con l’edizione 2025 di Riverberi

Copyright © 2023 Intelligentia S.r.l.

Skip to content