Sindacati
Nursing Up a Ferrante e Volpe: ‘Personale non tutelato a dovere. Vogliamo chiarezza’
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“Sono certamente momenti difficili, particolari, “tragici” che mettono a dura prova ogni tipo di qualsivoglia organizzazione e/o decisione venga messa in atto. Per qualche giorno ci siamo illusi di essere una delle provincie meno colpite da questo maledetto virus e abbiamo “immaginato” e creduto che quanto messo in atto poteva arginare il contagio.
Abbiamo stimolato e motivato misure di contenimento del contagio con assunzione di personale sanitario (comunque poco), con acquisti di macchinari importanti, con il riorganizzare le UU.OO. e i servizi, si sono spese fiumi di parole, frasi di encomio e di elogio per tutti gli operatori sanitari (medici, infermieri, operatori socio sanitari, tecnici di radiologia e di laboratori, biologi e quant’altro), – scrive Gaetano Simeone, referente provinciale Nursing Up in una missiva ai direttori del ‘San Pio’ e dell’Asl di Benevento – ma poco, troppo poco è stato fatto a tutela del personale.
Il caso emblematico – prosegue la nota – è la carenza di dispositivi di protezione idonei per il personale (autisti e infermieri) del servizio emergenza-urgenza 118 da parte delle Misericordie d’Italia che questa organizzazione sindacale ha di continuo (tutti i giorni) denunciato alle autorità competenti.
Ancora oggi, ed è molto grave, tanto personale non è dotato di idonee mascherine, tute di protezione adeguate, nessun calzare e non si effettuano manco i tamponi al personale che ha avuto contatti con colleghi e/o pazienti risultati poi contagiati. Siamo trattati come professionisti di serie B.
E’ venuto il momento di fare chiarezza, di essere onesti con se stessi e con gli altri e non lesinare nel dare notizie ed attuare misure di sicurezza sempre più coerenti ed idonee alla reale situazione che oggi viviamo nella ns. provincia.
Pertanto chiediamo con forza: dotare il personale di tutti i dispositivi di protezione possibili, idonei ed in numero sufficiente al bisogno, effettuare tamponi e quant’altro al personale a forte rischio di infezione al primo allarme, velocizzare le analisi dei tamponi per aver risposte nel più breve tempo possibile, evitare mobilità di personale tra le UU.OO. se non per comprovate ed indifferibili esigenze di servizio (leggi P.O. di Sant’Agata de’ Goti), notiziare anche sul numero di tamponi che giornalmente vengono effettuati in tutta la provincia, portare a conoscenza delle organizzazioni sindacali delle decisioni che vengono prese dalle SS.LL. in merito a problematiche che interessano i lavoratori.
Confidiamo in Voi e Vi ricordiamo che il personale, nonostante non tutelato a dovere, – conclude Simeone – non è indietreggiato di un centimetro”.