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Il Liceo Artistico presenta le idee per valorizzare il chiostro di San Francesco
I lavori sono stati eseguiti dagli studenti delle classi quarte e quinte dopo l'intesa tra l'istituto e l'Archeoclub di Benevento che ha promosso l'iniziativa con il fine di creare il terzo Hortus Conclusus della cittàAscolta la lettura dell'articolo
Come potrebbe diventare fruibile il chiostro di San Francesco a piazza Dogana in termini artistici, culturali e turistici? E’ questo l’interrogativo che gli studenti delle classi quarte e quinte del Liceo Artistico di Benevento hanno tentato di rispondere, proponendo idee progettuali di valorizzazione a seguito dell’intesa avvenuta a marzo scorso tra l’istituto e la sede di Benevento dell’Archeoclub d’Italia e presentate stamattina in una conferenza stampa dagli allievi alla presenza dei docenti e del presidente dell’Archeoclub Benevento Michele Benvenuto.
L’obiettivo ultimo è quello di offrire alla città un altro Hortus Conclusus, oltre a quelli già noti di Paladino e del complesso Unesco di Santa Sofia.
E, dunque, recuperando la storia e la spiritualità di cui è intriso il chiostro di San Francesco, gli studenti hanno ideato la riproduzione di un antico orto botanico medievale con piante officinali, di una meridiana (Beatus Meridianum) e di uno spazio con la statua del santo, di due aiuole che ricreano l’atmosfera di calma e serenità tipiche di un giardino zen (Beatus Clepsydrus), un collegamento con la chiesa di Santa Sofia per un percorso turistico tra arte e cultura, e quindi la rielaborazione della lunetta e di alcuni affreschi del complesso monumentale Unesco, la riproduzione di simboli tipici del francescanesimo come il Tau ma anche di croci longobarde e di utensili come la forchetta della vita quotidiana degli uomini dalla lunghe barbe.
Ricostruzioni virtuali del complesso, sculture e disegni autentici tutte da realizzare e da esporre “per creare – ha detto Benvenuto – un percorso mistico e spirituale, legato a San Francesco che nel 1220 visitò il convento ed un percorso storico legato alla dominazione longobarda durante la quale venne realizzata la Chiesa di San Costanzo successivamente inglobata nell’attuale convento.”
Le dichiarazioni nel servizio video