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Partecipazione ed entusiasmo all’assemblea costituente di Paduli Nuova

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“Paduli è a un bivio, i cittadini sono chiamati a decidere se continuare per inerzia a percorrere la stessa strada di sempre, o imboccarne una nuova per recuperare dignità”: così si è concluso il discorso di Antonio Sarno, il primo intervenuto all’assemblea costituente di Paduli Nuova, tenutasi di ieri 28 Marzo, la quale ha registrato una partecipazione numerosa ed entusiasta ed un confronto costruttivo dai toni ottimistici ma sereni.

Antonio Sarno ha illustrato il contesto in cui Paduli Nuova nasce e gli scopi che si prefigge. Lo scenario politico in paese è composto da fazioni rivali, un gruppo ha ragione di esistere solo come contrapposizione all’altro e da nessuna parte arrivano contenuti e programmi concreti. Paduli Nuova vuole porsi in discontinuità rispetto a tali rivalità e intende proporre nuovi rappresentanti che siano in grado di uscire da tale logica dei gruppi contrapposti e che non siano imposti dall’alto ma frutto di un confronto democratico. “E’ il momento di allargare la partecipazione, di ascoltare tutti, ma presto dovremo presentare una lista: nei prossimi giorni si cominciano i lavori, vanno prese delle decisioni e ognuno deve farsi carico delle proprie responsabilità.”

Discontinuità, fine delle rivalità, responsabilità e partecipazione sono stati i punti cardine del discorso di Antonio Sarno e i punti di partenza di quello di Maurizio Luongo: riaffermata la necessità di cambiare direzione e di allargare la partecipazione a tutti i cittadini, si è soffermato sui temi su cui costruire il programma amministrativo, il quale – ci ha tenuto a sottolineare – dovrà essere scritto da tutti.

La riconversione dell’agricoltura (un problema molto discusso ma mai affrontato con serietà), gli incentivi alle attività commerciali per rianimare il paese, i sostegni alle nuove famiglie con una politica delle case che abbia lo scopo di trattenere i giovani dall’emigrazione, la gestione più equa delle tasse, la sicurezza, sono alcuni degli impegni concreti di cui i candidati di Paduli Nuova dovranno farsi carico.

“Il comune – ha terminato – dovrà diventare la casa di tutti”. Finito il secondo intervento, Antonio D’Angelis, moderatore dell’assemblea, ha passato la parola a Carmine Ranaldo. “Il progetto Paduli Nuova nasce da discorsi informali fatti tra ragazzi che, come me e Antonio, desiderano resistere all’idea che per realizzarsi bisogna andare via dal proprio paese d’origine”, e continua dicendo che migliorando le piccole cose, facendo leva sui punti di forza del territorio (il paese vecchio, il maestro Paladino, l’agricoltura) si può fare davvero qualcosa per il futuro di Paduli.

Ha proposto come contenuti programmatici i concetti attuali di risparmio energetico e dell’abbattimento del digital divide, concludendo: “Mi auguro un’ampia adesione a Paduli Nuova, ma soprattutto spero che tutti coloro che decideranno di partecipare ai lavori lo faranno per il bene comune”.

L’ultimo intervento programmato della serata è di Pasquale Cernieri che ha parlato in rappresentanza di un gruppo di persone che hanno deciso di mettere da parte la propria bandiera politica e confluire in un progetto di partecipazione popolare quale Paduli Nuova, “purché sia rappresentato da persone che non sono espressione di partito o che hanno danneggiato il paese”.

A suo avviso tutti devono sentirsi i benvenuti e mettersi al lavoro, ma la cosa importante è cambiare i protagonisti e i registri ed è necessario che si faccia un discorso ampio, avendo uno sguardo a lungo termine e l’obiettivo di migliorare la vita a Paduli.

Gli interventi spontanei del pubblico, abbastanza ordinati e pacifici, hanno più che altro rafforzato i precedenti, sottolineando soprattutto il fatto che Paduli si trova ad un punto di passaggio, e questa è una grande opportunità da cogliere. Il cambiamento è di per sé una leva per lo sviluppo perché è portatore d’innovazione e di entusiasmo. Per cui bisogna avere il coraggio di portare avanti il percorso appena avviato che può essere la vera chiave di svolta per il futuro.

Finora molti si sono sentititi esclusi dalla gestione della cosa pubblica e parlare liberamente in assemblea dei propri progetti per Paduli – si è evidenziato – è già di per se un fatto importante. Qualcuno ha detto nel pubblico: “Stasera assistiamo alla più grande novità sociale degli ultimi anni a Paduli, un gruppo di giovani ci ha riunito per confrontarci democraticamente sul futuro della nostra terra”.

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