Fortore
San Giorgio la Molara si veste di sacro con la Passione Vivente: successo per la rievocazione del dramma di Cristo
Ascolta la lettura dell'articolo
San Giorgio la Molara si trasforma per due giorni, per il nono anno consecutivo, in un set per rievocare la Passione di Cristo, che ha visto impegnati il week-end scorso circa trecento volontari che hanno contribuito alla riuscita dell’iniziativa, lavorando per giorni alla realizzazione delle scene e vestendo i panni dei personaggi più importanti che duemila anni fa hanno accompagnato il Cristo alla crocifissione.
L’evento è stato organizzato e promosso dalla Parrocchia “Nostra Signora di Fatima” di San Giorgio la Molara su volontà dei parroci don Luigi Ulano e don Luigi Colucci.
Dall’incontro al pozzo tra la Samaritana e il Messia, al dialogo con il Centurione fino al suo ingresso a Gerusalemme e all’Ultima Cena con i dodici apostoli, forti sono state l’emozione e la suggestione per gli spettatori evocate dalle parole degli attori, dalla presenza di numerosi figuranti e dalla scenografia evocativa realizzata con materiali di scarto riciclati allestita lungo le caratteristiche stradine del cuore del Fortore.
Un continuum emozionale scandito dalle diverse tappe del dramma di Cristo, iniziato, dopo la cena con gli apostoli e lavanda dei piedi, con il ritiro nell’orto degli ulivi, proseguito col tradimento di Giuda e culminato con la condanna, la flagellazione, il percorso drammatico verso il Golgota fino a alla crocifissione finale.
Una rappresentazione non solo scenica che si ripete a San Giorgio la Molara da molti anni durante il periodo quaresimale e prima della Settimana Santa, ma anche un’occasione per la popolazione di entrare empaticamente con il dolore e la sofferenza del Cristo che si è fatto uomo.
Un momento catartico che contribuisce a preparare il cristiano alla solennità della Pasqua.