CULTURA
Benevento, il sociologo Bauman parla ai giovani su social network, virtuale e vita reale
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Dalla religione alla magia, dalla vita virtuale a quella reale, divisa tra i momenti online e quelli offline. Il capitolo più recente della postmodernità spiegato dall’uomo che ha teorizzato la “società liquida”. Protagonista del sesto appuntamento del I Festival Filosofico del Sannio, organizzato dall’Associazione culturale filosofica “Stregati da Sophia” è stato il filosofo e sociologo polacco di fama mondiale, Zygmunt Bauman.
Al Cinema Teatro Massimo di Benevento, di fronte ad una platea di giovanissimi e appassionati, il docente universitario ha spiegato come internet e le nuove tecnologie siano in grado di influenzare i rapporti umani.
Un discorso che è partito da lontano: dalla dicotomia insita al tema della magia. Un termine utilizzato per spiegare qualcosa di inaspettato o per identificare qualcosa in contrapposizione alla cultura egemone e quindi negativo. Un contrasto che apre le porte ad una riflessione sociale più ampia. La società moderna, infatti, deriva dalla trasformazione dei suoi protagonisti da produttori a consumatori: uno status che ha portato l’umanità ad accettare la logica comune eliminando spirito critico e ragionamento.
I cardini della modernità liquida, la capacità di non avere forma e adattarsi ad un contenitore imposto sono l’inizio di quello che Bauman ha definito come la vita “Between online and offline”.
In pratica, il modo di relazionarsi con gli altri dei social network sta traslando nella vita reale. Una migrazione di valori che rischia di rendere i legami più fragili, superficiali e quindi fluidi. Il tutto, in nome di una sempre maggiore velocità che diminuisce la capacità di memorizzare informazioni e momenti importanti.
Ai giovani in sala Bauman, però, regala anche la soluzione del problema: il pensiero magico, che oggi risiede nella divisione online e offline, è lo strumento per costruire l’equilibrio. Un pensiero dirompente che parte da ogni singolo individuo capace di plasmare un futuro che non è già stato scritto, ma deve essere creato.