CRONACA
Benevento, estorsioni e bombe al Rione Libertà: in manette boss e affiliati del clan Sparandeo
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Alle prime luci dell’alba la Polizia di Stato di Benevento ha dato esecuzione a quattro fermi emessi dalla Procura Distrettuale Antimafia di Napoli nei confronti del capo e di affiliati al clan Sparandeo, accusati di aver compiuto due estorsioni aggravate dalle modalità mafiose ed averne tentata un’altra.
A finire in manette nell’ambito dell’operazione soprannominata “Lo zio d’America”: Saverio Sparandeo, 53enne soprannominato “O’ Butterato”, pluripregiudicato e sottoposto attualmente agli arresti domiciliari, è ritenuto capo indiscusso del “Clan Sparandeo”; Fabrizio Sorice, 35 anni, pregiudicato; Alberto Mincione, 36 anni, pregiudicato; Augusto Villani, 33 anni, pregiudicato, soprannominato “Ciavarella”.
I FATTI – Le indagini sono scattate nel mese di novembre, a seguito del primo attentato intimidatorio avvenuto al Rione Libertà. Un modus operandi che prevedeva una strategia differente rispetto al passato: le esplosioni, infatti, avvenivano prima della richiesta estorsiva in modo da assoggettare completamente le vittime. Gli inquirenti hanno individuato due commercianti, costretti a pagare il pizzo: somme di 2mila euro a scadenze regolari in prossimità delle festività, alle quali si aggiungevano 4mila euro una tantum.
I soldi, secondo quanto ricostruito, sarebbero poi stati reinseriti all’interno del clan per acquistare nuovo materiale esplosivo e sostenere le famiglie degli affiliati detenuti in carcere. Da qui il nome dell’operazione “Lo zio d’America”, parola utilizzata dallo stesso Saverio Sparandeo in una conversazione con un affiliato, intercettata dalla polizia.
L’investigazione, condotta dal giudice Landolfi della DDA di Napoli, ha permesso di ricostruire un quadro probatorio chiaro per quanto riguarda il racket cittadino. Le indagini hanno anche permesso – attraverso accertamenti scientifici e pedinamenti – di accertare il passaggio dei soldi e individuare in Saverio Sparandeo il mandante degli attentati e delle estorsioni.
Le indagini della Squadra Mobile proseguono ora per fare chiarezza anche su altri attentati accaduti nelle scorse settimane in città. “L’obiettivo – ha concluso la dirigente Giovanna Salerno – è quello di svelare l’intero sistema estorsivo sul territorio cittadino in modo da poter liberare finalmente i commercianti da questa piaga”.