Abolizione Province, Capocefalo: “Benevento sia autonoma come Trento e Bolzano”

“Rilevo una profonda ed insanabile contraddizione tra le dichiarazioni del ministro Delrio, pubblicate oggi da “Repubblica”, circa il destino delle Province che sarebbero da svuotare di poteri entro la fine dell’anno corrente, e i fatti, almeno quelli supervisionati dalla stesso Governo di cui Delrio fa parte”. Lo afferma in una nota l’ex consigliere provinciale Spartico Capocefalo.

“In parole povere: Delrio vuole cancellare le Province e lo fa proprio mentre si stanno svolgendo in Provincia di Trento le elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale. Questa alta schizofrenia istituzionale, che non prende atto che la mano destra non sa quello che fa la sinistra, – aggiunge – non può essere nascosta nemmeno dalla considerazione che potrebbero accampare i legulei al Governo circa l’appartenenza di Trento ad una Regione a Statuto speciale, perché in termini sostanziali resta il fatto incontestabile che da una lato si cancellano le Province e dall’altro si consentono le elezioni per il rinnovo delle cariche.

Se mi fosse concesso di indicare uno strumento per superare queste comportamenti governativi, – spiega Capocefalo – suggerirei al Ministro Delrio di voler estendere lo Statuto speciale alle altre aree del Paese attuando una vera riforma federale e di decentramento amministrativo in questo Paese mediante una legge costituzionale da approvare nei modi e nelle forme che la Costituzione vigente consente.

Sarebbe un modo serio e consapevole di restituire equilibri istituzionali e politici a tutti i Soggetti pubblici di questo Paese. E’ appena il caso di rilevare che il Ministro Delrio ritiene di poter continuare ad applicare lo strumento della legge ordinaria per modifiche alla Costituzione, nonostante le clamorose bacchettate che la Corte Costituzionale ha riservato nei mesi scorsi al Governo Monti che aveva tentato nel 2012 una strada analoga mettendo in mostra una preoccupante carenza dei rudimenti stessi dei porincipi legislativi che ci siamo dati nel 1948.

Ma il ministro Delrio – continua nella nota – persevera invece nella sua erronea convinzione, così come fece l’allora ministro Patroni Griffi, che abolire le Province (e solo quelle a quanto è dato sapere, non una delle due Camere con funzioni identiche, non abbattendo l’esorbitante numero dei parlamentari e dei consiglieri regionali, etc…) salverà il Paese. Lo sanno anche le pietre che i veri costi della politica risiedono altrove e cioè nelle Regioni e nel Parlamento centrale, ma tant’è.

Il ministro Delrio, poi, non si interroga nemmeno su come possano in un prossimo futuro i nostri Comuni amministrare anche le funzioni che oggi sono in capo alle Province: se i Comuni non riescono oggi a riempire le buche sulle strade comunali, come potranno farlo domani con quelle che corrono fuori dal territorio comunale. Come si potrà affrontare questo problema in una realtà come quella sannita, fatta di Comuni piccolissimi, che non sono più grado di sopravvivere? Come potranno intervenire a manutenere oltre 1.300 chilometri (dalla Sicilia alle Alpi) di strade provinciali che connettono i 2.070 chilometri quadrati di superficie del Sannio?

Come si può pensare a nuovi investimenti da parte dei Comuni che già oggi sono vessati da una miriade di problemi di natura sociale ed economica e che stanno per essere investiti dal nuovo balzello denominati TASI xche sarà ben più intollerabile per i cittadini rispetto agli altri che lo hanno preceduto?

In definitiva – conclude Capocefalo – io chiedo che venga rivisto profondamente il progetto Delrio restituendo dignità e democrazia ai nostri territori, recuperando le elezioni a suffragio universale per il rinnovo dei Consigli provinciali come avviene in queste ore in Trentino Alto Adige”.