Sanificazione ambientale. Botta e risposta tra Rossi e Cimitile su competenze e responsabilità

E’ scontro aperto tra Aniello Cimitile e Michele Rossi. Pomo della discordia sono le competenze degli enti in materia di sanificazione ambientale, in particolare sulla derattizzazione del territorio. In primis era stato il commissario straordinario della Provincia ad imputare il mancato intervento in merito da parte della Azienda sanitaria.

Accuse alle quali Rossi aveva risposto nella giornata di ieri con un comunicato molto duro, nel quale parlava di reazione “scomposta” e “inspiegabile” da parte di Cimitile.

“E’ con non poca sorpresa – aveva scritto – che leggo il comunicato stampa del commissario provinciale Cimitile che segue un’altrettanta incredibile nota inviatami precedentemente in materia di competenze sulla sanificazione ambientale.

E’ evidente che la situazione prospettata da Cimitile non corrisponde “allo stato della vigente normativa” perché, se così fosse, non ci sarebbe stato alcun problema e l’Asl Benevento avrebbe continuato a garantire, come per gli anni precedenti, la sanificazione dell’intero territorio provinciale.

Invece il Decreto del commissario ad acta numero 12/2013 ha sottratto alle Aziende Sanitarie Locali questa competenza e, come conseguenza, ha contestualmente disposto l’immediata sospensione dell’efficacia dei provvedimenti che fossero stati eventualmente assunti per l’esecuzione del servizio.

Le norme – aveva continuato Rossi – vanno rispettate: di più se sono poste nell’ambito di un settore specifico, quello del Servizio Sanitario Regionale da un commissario nominato dal Governo per attuare le misure di un durissimo Piano di Rientro del debito e che, nel nostro caso, ha agito secondo le direttive dei Ministero della Salute e dell’Economia e delle Finanze, per i quali …l’attività di sanificazione ambientale non rientra tra quelle che il Servizio Sanitario Regionale (Ssr) è tenuto a garantire ai sensi del Decreto Presidenza Consiglio Ministri (Dpcm) del 29 novembre 2001.

Pur tuttavia sin dall’emanazione del succitato decreto, che impedisce alle Asl (e quindi anche all’Asl di Benevento) di provvedere alla sanificazione ambientale, abbiamo responsabilmente offerto la nostra disponibilità a collaborare nella esecuzione di tale incombenza come sancito nella riunione tenutasi in Prefettura nei giorni scorsi.

Questa reazione scomposta ancorchè inspiegabile, da parte di Cimitile, – aveva proseguito il manager – non è accettabile. Non amo polemizzare, e credo di averlo dimostrato ampiamente da sempre, ed ho il senso delle Istituzioni. E’ per tale motivo che non posso tollerare che si manchi di rispetto alla Istituzione che mi onoro di rappresentare, nella speranza che non ci siano ulteriori interventi ai quali comunque non replicherò.

Sono concentrato, invece, a redigere – aveva concluso Rossi – un piano d’interventi in uno con il Comune capoluogo (dimostratosi in vero ben più responsabile e disponibile) al solo scopo di assicurare, comunque, un servizio fondamentale per la tutela dei cittadini del Sannio”.

Dopo il comunicato del direttore generale dell’Azienda Sanitaria Locale, è arrivata questa mattina anche la replica di Aniello Cimitile. 

“Il rispetto istituzionale – scrive il commissario straordinario della Provincia – sta anche nel non cercare di scaricare su altre istituzioni responsabilità che queste non hanno. Per settimane siamo stati in silenzio rispetto all’irresponsabile comportamento di quanti dall’interno dell’ASL hanno comunicato a sindaci, assessori e giornalisti che la responsabilità della mancata sanificazione ambientale era della Provincia.

In merito, non credo che possano essere sfuggiti titoloni a prima pagina, anche su edizioni giornalistiche domenicali, su cui, con senso di responsabilità, abbiamo taciuto per settimane, e francamente basta scorrere semplici Rassegne Stampa per trovare anche qualche nome e cognome di chi dall’ASL diffondeva tali notizie; se questo non basta siamo pronti a fornire l’indicazione di comuni che sono stati invitati, su indicazione di dipendenti dell’ASL, a rivolgersi alla Provincia per gli interventi di sanificazione.

Abbiamo atteso per settimane – aggiunge – che dall’ASL arrivasse in merito un intervento di corretta rettifica e di “lealtà istituzionale”. Ora prendiamo atto, come già accaduto nella riunione in Prefettura che, sia pure con ritardo e con la tecnica del silenzio, il Direttore Generale Rossi, conferma che la Provincia non è responsabile di tale servizio.

Quanto alla collaborazione, anche nei momenti di risentimento per lo scaricabarile istituzionale che non noi ma altri facevano, abbiamo sempre confermato ed ancora confermiamo la nostra piena disponibilità al confronto, alla collaborazione ed in particolare all’iniziativa per ottenere che l’ASL venga messa in condizione, con l’improcrastinabile, dovuto ed urgentissimo intervento regionale, di erogare tale servizio come prevede la legge (che, con tutto il rispetto, nessun Commissario ad acta può cancellare); forse qualcuno dovrebbe ricordare che la copertura finanziaria di tali interventi è di competenza regionale.

Non siamo mai stati mossi da spirito polemico, – conclude Cimitile – ma dalla necessità di rispettare i nostri comuni eliminando cortine fumogene e diversivi, e, come per Rossi, anche per noi le “risposte mediatiche” terminano qui”.