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Valle Caudina

Montesarchio, manifesto del sindaco Izzo: “Violenza pura nella casa del popolo”

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Il sindaco di Montesarchio, Antonio Izzo, si è rivolto ai proprio concittadini attraverso un manifesto affisso nella giornata di ieri nella città caudina. Nel messaggio, Izzo affronta diversi aspetti della vicenda urbanistica relativa ai capannoni delle Società Mataluni.

Di seguito, la versione integrale dello scritto.

“Sento il dovere morale di fornire alcune delucidazioni sui fatti recentemente accaduti, di cui attraverso la stampa e i Consiglieri comunali sono venuto a conoscenza.

L’andamento dell’Assise del 4 aprile scorso ha avuto un epilogo increscioso con atti di intolleranza non giustificabili e premeditati, con chi aveva la possibilità di adoperarsi per tranquillizzare gli animi e non l’ha fatto, restando a guardare. Nessuno poteva immaginare che una tale barbarie potesse aver luogo nella casa di tutti, la sede del Comune.

Si è voluto cercare il clamore mediatico e si è trovato, ma nel peggiore dei modi. La lotta del Comitato, al quale è stata manifestata la solidarietà unanime, nasce dalla richiesta al Sindaco di una direttiva per l’agibilità delle strutture acquisite, ai sensi di legge, al patrimonio comunale, così come sancito dalla sentenza del TAR ed oggi in giudicato presso il Consiglio di Stato. Ebbene, il Consiglio comunale del 4 aprile ha approvato, com’è nelle sue competenze, questa direttiva.

I Consiglieri comunali hanno scelto l’unica strada giuridicamente praticabile. La maggioranza si è aperta ad ogni possibile soluzione, a salvaguardia dei livelli occupazionali, a patto che essa venisse ricondotta nei binari di una irrinunciabile legalità. E, invece, si è trovata di fronte ai potenti di turno che si servono del bisogno altrui per realizzare i propri interessi.

Ora, dopo continui attacchi, è giunto il momento di porre fine ad una strumentalizzazione ignobile di una vicenda annosa che solo negli ultimi mesi, con l’avvicinarsi della competizione elettorale ha preso sempre più consistenza, a causa di una manovra nemmeno tanto occulta praticata da pochi in danno di tanti.
Il riferimento, come avrete compreso, è alla vicenda urbanistica riguardante i capannoni delle Società Mataluni.

Ricordo che il 22 luglio 2011, su mia proposta, il Consiglio comunale deliberò l’avvio di una commissione d’indagine interna costituita da componenti di maggioranza e opposizione, oltre che da personalità super partes, per accertare eventuali procedure o provvedimenti dubbi sull’operato dell’amministrazione.

Nonostante il forte contrasto in seno all’Aula da parte di Enzo Mataluni e di Bepy Izzo (che nello scorso Consiglio hanno tentato invece di presentare la medesima proposta di coinvolgimento della Regione cercando di creare ulteriore confusione) ad oggi nessuno ne ha chiesto la convocazione per un approfondimento sui passaggi che hanno portato all’acquisizione dei fabbricati abusivi.

Viene da chiedersi per quale motivo, nell’ultimo Consiglio Comunale Mataluni si sia astenuto dal votare proprio la proposta di investire della vicenda un tavolo regionale? Forse perché teme che vengano smascherati i suoi veri obiettivi.

Se il Comune avesse davvero commesso tali abusi, per quale ragione i prìncipi del foro non hanno saputo far valere le loro ragioni in sede di Tribunale Regionale Amministrativo?

Lo stesso Mataluni, in un’intervista, argomentava da apprendista luminare delle scienze forensi la diversità tra la sezione 7 e la 8, rivestendo piena fiducia nel Consiglio di Stato che li aveva visti vittoriosi nell’accoglimento delle loro richieste che a breve saranno discusse.

Gli stessi personaggi ora si lamentano, proprio per il fatto che la vicenda è andata in giudicato, così come avevano richiesto.

Ebbene, anche questa volta non hanno saputo o voluto rappresentare le loro ragioni. Ragioni che spiegano invece, per strada, in Consiglio o in conferenze stampa costruite ad arte, sempre e comunque in contesti che non prevedono contraddittorio.

Mi convinco sempre più che la loro paura è di perdere la protezione di qualcuno a cui hanno raccontate bugie e falsità, che vengano fuori le mascalzonate e quanto di inconfessabile compiuto in questi anni. Di tutto ciò dovranno pur dar conto.

Cari concittadini, cari lavoratori, vi invito a prendere maggiore coscienza di quanto accaduto in questi anni, delle cattiverie nelle quali costoro sono maestri, cosicché possiate consapevolmente decidere e farvi una autonoma opinione.

Tutta la pratica Mataluni campeggia sull’home page del sito istituzionale del Comune di Montesarchio.
Sarebbe anche utile ed interessante accertare l’ammontare degli oneri urbanistici pagati, sapere se i ‘piccoli’ e privati cittadini lo hanno fatto e altri no, sapere chi ha subito denunce anche per aver realizzato un balcone leggermente più lungo o che abbia posizionato una piccola tabella pubblicitaria o ancora un piccolo impianto di aria condizionata e si è adeguato alle prescrizioni di legge e chi ha realizzato 4000mq.


Sì, cari concittadini, leggete bene: 4000mq di superficie coperta senza assenso edilizio su suolo con vincolo assoluto di 80mt dal fiume. Dopo aver ricevuto le sanatorie possibili si è tralasciato il conseguente adeguamento.

La verità è che costoro non sanno che pesci prendere e cercano nervosamente di aizzare la parte debole, chi non c’entra alcunché con le loro spericolate violazioni di norme e comportamenti.

La verità è che il prefabbricato del centro ricerche (quello bianco) era stato acquistato e doveva essere costruito a Benevento, ma poiché non rispettava le norme urbanistiche del capoluogo (proprio ce l’hanno nel sangue fare cose contro regola) fu consigliato loro di non sfidare le severe normative urbanistiche di Benevento. Cosicché l’istinto di qualcuno che non ama le regole, portò a montare il fabbricato nel luogo dove loro la fanno da padroni.

Indovinate dove? Semplice, a Montesarchio, dove solo una mente spregiudicata al limite della scelleratezza ha potuto pensare che l’operazione sarebbe stata consentita a spregio delle norme. Il primo no, deciso, è stato della Sovrintendenza.

Circa le stupidaggini proferite dal consigliere Mataluni che parla ora da ‘fine giurista’, ora da urbanista, raccontando di spessori, di solai, di cubature e altre sciocchezze dico semplicemente, citando, Totò : “ma mi faccia il piacere!”.

La verità e che si stanno strumentalizzando i lavoratori e si sta creando un clima di terrore e violenza, pensando che ciò porti alla vittoria del loro candidato alle prossime elezioni.
In sostanza, quel che è stato fatto già nell’ultima tornata, allorquando alcuni Mataluni Boys distrussero vitigni e alberi dei dissenzienti.

Uomini e donne che tutt’oggi attendono ancora che sia fatta giustizia.
Cari concittadini, la cattiveria e la violenza sono alla base della loro natura, del loro essere. Iddio ce ne scansi! A chi è ancora in tempo, ai consiglieri comunali, dico semplicemente di “abbandonarli al proprio destino prima del giudizio del popolo”.

Ai lavoratori, garantisco che mi impegnerò in prima persona a trovare una soluzione nel rispetto delle leggi”.

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