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Opinioni

Rimpasto al Comune. Sguera e Medici alle forze politiche: “Dissociatevi dal nubifragio di questa Concordia sannita”

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Riceviamo e pubblichiamo l’appello scritto da Nicola Sguera e Antonio Medici in merito alla situazione attuale dell’amministrazione comunale di Benevento e alle decisioni relative al prossimo rimpasto di giunta. Questo il testo.

“In questi giorni si sono susseguiti rumors che, di volta in volta, hanno ipotizzato prestigiosi ingressi nella giunta Pepe di rappresentanti della cosiddetta “società civile” (da Ettore Rossi ad Angelo Moretti) a “tecnici” di indubbie competenze (Rossella Del Prete, Franco Bove). 

Il caso più emblematico, che pare essersi risolto negativamente, è stato sicuramente quello di Emiliano Brancaccio, un economista di riferimento per il disarticolato e disomogeneo universo della sinistra italiana, uno dei rari intellettuali di sinistra capace di elaborare analisi e soluzioni che siano al passo con la complessità della società contemporanea e con le sue trasformazioni, per arginare il pensiero liberista dominante.

Stridente ci è apparso, ad ogni nuovo nome, il contrasto fra la stima che circonda ciascuna di queste persone e la condizione “terminale” della giunta Pepe, che pure guardammo con speranza nel 2006. Sette anni di amministrazione hanno scavato in noi un profondo solco di delusione colmato dai profondissimi sentimenti di disistima per l’uomo e per il Sindaco.

Avevamo la speranza di rilanciare la città ancorando le strategie di progresso alla riscoperta delle vocazioni locali, terminando le politiche di dissennato attacco al territorio funzionale a logiche speculative e corruttive, avevamo la speranza di fare del Comune una casa della trasparenza e della partecipazione, avevamo la speranza di riportare la spesa comunale sul sentiero dei servizi e degli investimenti funzionali alla strategia di sviluppo prescelta, abbandonando la pratica della spesa dissoluta finalizzata ad alimentare clientele e corruttele. 

Abbiamo viste deluse tutte queste speranze. Ci sono gli atti amministrativi e giudiziari che raccontano cosa è stata in questi sette anni la Giunta guidata da Fausto Pepe: gli strumenti urbanistici pervicacemente approvati per volontà perversa del Sindaco (PUC, Piano Casa, Housing Sociale) rispondono esclusivamente a logiche speculative, prevedendo la costruzione di alloggi in numero assolutamente esuberante le reali esigenze della città; la tassazione locale è stata spinta a limiti insostenibili, a prescindere dalle disastrose scelte del Governo Monti, per finanziare assunzioni, incarichi, appalti di opere e servizi, strumentali solo a logiche clientelari ed affaristiche, gli strumenti di trasparenza e partecipazione sono limitati a quelli imposti dalle legge e sono attivi solo da poco (ad esempio, la richiesta di videoripresa dei lavori del consiglio comunale è stata lungamente respinta con motivi pretestuosi).

La corruzione, in questo sfacelo politico-amministrativo, è dilagata, come testimoniato dalle durissime parole del Procuratore Capo Maddalena. Chiunque dovesse mettere prestigio e credibilità al servizio di questa giunta conferirebbe ad un’esperienza amministrativa tra le peggiori che la storia di questa città ricordi una nobiltà di mera facciata e del tutto inutile a modificare il corso delle cose.

Appare altresì doveroso chiedere chiarezza ad alcune delle forze che consentono questa sorta di “accanimento terapeutico-politico”: ci riferiamo in particolare a quel che resta dell’Italia dei Valori, dove è emersa una posizione abbastanza drastica che chiede la fine della somministrazione delle “cure”, con motivazioni assolutamente condivisibili, e, soprattutto a SEL. Mario Zoino, già critico in passato, aveva parlato di dimissioni in seguito all’approvazione del Salvaenti.

Bisogna essere lungimiranti: le persone competenti consultate da Fausto Pepe dovranno essere la risorsa cui la città potrà attingere per ricostruire dopo il disastro di questi anni. Le forze politiche che non vogliono essere coinvolte nel naufragio di questa esperienza politica, di questa Concordia sannita, hanno il dovere di dissociarsi. Se non ora quando?”

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