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POLITICA

“Benevento è senza governo”: Viespoli lancia il suo progetto Bene Comune

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A sei giorni dalle votazioni Pasquale Viespoli convoca la stampa per alcune riflessioni sulla campagna elettorale, caratterizzata, secondo il senatore uscente, dall’assenza totale di proposte serie di sviluppo e da schermaglie tra “giovani sempre eterni”, e per alcune analisi sulla situazione politica al Comune di Benevento. Nessun endorsement elettorale da parte di Viespoli, che dichiara: “Non ho dato indicazioni di voto a nessuno. L’unico paletto è l’invotabilità di alcuni”.

E’ palese che un elettore di centrodestra, magari ex AN, che non voglia votare il Popolo della Libertà non ha molto margine di scelta. Dopo che Viespoli ha ammesso che vi era l’esigenza nel Pdl di asfaltare gli ex di Alleanza Nazionale, volendo fare delle ipotesi politiche, si può intuire come alcuni voti dell’area viespoliana potranno confluire sul movimento di Fratelli d’Italia, ancora poco conosciuto dalla maggior parte degli elettori, ma che di fatto ha raggruppato proprio gli ex AN delusi e fuoriusciti dal Pdl.

Spazio poi alla questione del Comune di Benevento, che sempre più naviga verso il dissesto. “Quello approvato dal consiglio è un Salva Enti o un salvagente?”, chiede ironico Viespoli, lui che da primo cittadino aveva guidato l’ente con il dissesto appena aperto. Molti i punti che non tonano per l’ex sindaco, che invita il Comune alla trasparenza attraverso la pubblicazione su internet delle schede del piano di rientro finanziario.

La norma del Salva Enti prevede la rateizzazione dei debiti fuori bilancio per la durata del piano, ma deve essere concordata con i creditori. Viespoli che in Parlamento quella legge ha contribuito a scriverla, fa notare che ad oggi proprio quell’accordo con i creditori manca. La conseguenza è che l’ente potrebbe essere aggredito dalle loro richieste di pagamento in qualsiasi momento. Ma la questione del pre-dissesto è figlia anche politica per Viespoli, che afferma: “Si è cercato di avere più spesa pubblica possibile per alimentare la clientela”. 

Negli affondi all’amministrazione di centrosinistra, il senatore evita di tirare in ballo le vicende giudiziarie, pur affermando “il dovere morale del sindaco di condividere la responsabilità dei suoi assessori e di chiedere alla città di nuovo la legittimazione popolare. Io non voglio parlare di questo perché è troppo facile. E’ così banale che solo qui non accade. A Benevento vi è una realtà priva di governo, che sancisce il fallimento del centrosinistra di governo”.

Nella lunga conferenza stampa c’è stato spazio anche per una regressione temporale, alla primavera del 2011, quando si sono svolte le elezioni amministrative che hanno riconfermato Pepe e il centrosinistra alla guida di palazzo Mosti. Dopo aver sottolineato che “il centrodestra ha sbagliato ad appoggiarlo”, Viespoli rivendica l’esperienza del PIT, il Patto Istituzionale per il Territorio, anche se ammette: “L’errore è stato allargarla a Mastella e a chi non ci ha creduto”.

“Non ho sbagliato la previsione elettorale all’epoca, – commenta – non pensavo minimamente di ottenere il 51%, ma contavo almeno in un ballottaggio. Purtroppo non abbiamo sfondato a sinistra”.

Ascoltando i discorsi dell’ex senatore, ormai libero da impegni parlamentari, la domanda, come diceva qualcuno, sorge spontanea: si candirebbe di nuovo a sindaco? “Rispondo appena Pepe se ne va”, replica Viespoli, che intanto lancia una prima bozza del progetto Bene Comune: “Prima bisognerà attendere l’esito delle elezioni, troppe le variabili da definire”.

Un progetto inclusivo, che “mira a coinvolgere nel dibattito politico persone per bene” e che nei prossimi mesi si appresta ad essere centro di discussioni sulla politica, lo sviluppo, il welfare ed i problemi della città di Benevento.

Eri.Far.

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