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POLITICA

Benevento-Avellino una sola provincia. I commenti del mondo politico

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A poche ore dall’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del decreto legge sul riordino delle Province e sull’accorpamento tra Sannio e Irpinia, arrivano le prime reazioni del mondo politico.

Mino Izzo (PdL) – “Il decreto sul riordino delle Province, che ha unificato quelle di Benevento ed Avellino, mortifica la storia e l’autonomia di entrambe. La soddisfazione di vedere riconosciuto Beneveno capoluogo della nuova Provincia Sannita-Irpina non lenisce il rammarico. Dovremo ragionare con gli amici Irpini senza fare guerre di ‘campanile’ ma cercando di determinare una forte sinergia tra le due comunità. 

Sarà necessario leggere il provvedimento del governo per verificare se è il caso di votarlo o di opporsi, cosa che ho già fatto sul provvedimento che prevedeva la riduzione del numero delle Province”. Così Cosimo Izzo, vice capogruppo del Pdl al Senato nonché capogruppo alla Provincia di Benevento, esprime la sua contrarietà all’approvazione del provvedimento a Palazzo Chigi.

“Certo è – continua Izzo – che il provvedimento non può soddisfare le aspettative dei cttadini perché allontana le istituzioni dal territorio. E non credo che con questo provvedimento si possa rilanciare l’economia del nostro Paese”. “Altrettanto scettico – conclude Izzo – sono sulla ipotesi della aggregazione e, per essa, all’annessione della Provincia di Benevento col Molise e a quella di Campobasso”.

Sergio Nappi (PdL) – “La nascita della Provincia unica, scaturita dalla fusione tra Irpinia e Sannio, realizza l’idea del Presidente Caldoro avanzata quando la legge di ‘spending review’ non era ancora in programma. Ora, alla luce dell’accorpamento, resta ancora in piedi l’idea di una provincia duale”. Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale della Campania, Sergio Nappi. “Siamo convinti – prosegue Nappi – che intraprendere battaglie di retroguardia costituisca il modo peggiore per prendere atto della decisione assunta stamani dal Governo. 

Pertanto siamo dell’idea che occorra accogliere la nuova Provincia come una sfida politica possibile a favore di un territorio omogeneo e ricco di risorse che oggi, alla luce dell’accorpamento tra Sannio e Irpinia, può contare anche su qualche numero in più da far valere in Regione. Le aree interne usciranno dalla marginalizzazione rispetto alla fascia costiera che ha sempre goduto di maggiori opportunità”. 

“Resta il rammarico – sottolinea il consigliere del Pdl – per il capoluogo sottratto ad Avellino, frutto di una distrazione di qualche senatore irpino. Siamo ancora in tempo, nonostante la norma, per aprire una riflessione e concertare una equa distribuzione dei servizi e dei presidi territoriali attraverso dei meccanismi di compensazione. Nel contesto di una visione solidale avevo avanzato l’idea di una provincia duale, proposta che resta ancora valida.  

In questo particolare momento della vita politica, i cittadini si attendono iniziative responsabili rivolte alla crescita dei nostri territori. E’ necessario per questo – chiude Nappi – fare squadra e mettersi subito a lavoro”. 

Cosimo Sibilia – Per il presidente della Provincia di Avellino, Cosimo Sibilia, il provvedimento varato dal Consiglio dei Ministri sul riordino delle province “è devastante. Altro che risparmi, in questo modo si creano solo problemi. Non solo. Alla Provincia di Avellino, inoltre, è stato confermato il taglio di cinque milioni e mezzo di euro sul bilancio corrente, con conseguenze notevoli sull’erogazione dei servizi. 

Per l’Irpinia anche il rischio di perdere il capoluogo, nonostante la Provincia rispetti tutti i parametri imposti dalla legge. Questo Governo peggio non poteva fare. Ribadisco quanto affermato nei giorni scorsi: siamo ai limiti del colpo di Stato. Ci facciano capire a quanto ammonta il vantaggio economico per le casse dello Stato da questi provvedimenti che sono solo di facciata e servono solo ad aver dimostrato di aver fatto qualcosa”. 

Gli sprechi, a giudizio di Sibilia “sono altrove, ma si fa finta di non vedere. Il territorio è mortificato. La gente chiede risposte serie e concrete. Continuerò ad oppormi in tutte le sedi. A cominciare dal Senato, dove nei mesi scorsi ho già votato contro la spending review. 

Spero che prevalga il buon senso anche da parte di altri colleghi e ci sia unità d’intenti contro questo colpo di mano. Serve subito un fronte comune. Qui si rischia il futuro di un territorio, non dell’una o dell’altra parte politica”.

Sandro della Ratta (Fli) – “L’approvazione da parte del Governo del decreto legge sul riordino delle Province ha penalizzato, senza dubbio, Benevento, non avendo tenuto conto dei tanti elementi favorevoli ad un mantenimento della provincia sannita, da quelli storici a quelli infrastrutturali”. A dichiararlo è il nuovo coordinatore provinciale di Futuro e Libertà, Sandro della Ratta.

“Ove il Parlamento non modificherà le disposizioni dell’esecutivo, – spiega della Ratta – ci attrezziamo ad affrontare la nascita di una grande Provincia delle zone interne della Campania, la Sannio – Irpinia, cogliendola come opportunità per una contrapposizione forte degli interessi di queste zone con quelli della zona costiera”.

“La classe dirigente provinciale, di ogni partito, – conclude il segretario provinciale Fli – dovrà essere capace di un’azione politico – amministrativa in grado di costruire l’occasione storica per abbattere quel napolicentrismo, che rappresenta da sempre un grande ostacolo alla crescita complessiva ed omogenea della Campania”.  

Ciro Vallone (Grande Sud) – “L’istituzione della neo provincia non può che aumentare le opportunità di crescita dell’intero territorio, già molte volte mortificato dal napolicentrismo presente in regione Campania”. Ad affermarlo è Ciro Vallone, coordinatore provinciale di Grande Sud.

“Mi auguro – conclude – che i vecchi rancori cedano il passo alla fattiva collaborazione e ne pregustiamo i frutti. Mai più discriminazioni, ora si lavori sullo sviluppo della neo provincia, e creare nuove opportunità di lavoro, sviluppo industriale, rilancio dei prodotti tipici, debellare la povertà”.

Nicola Formichella (PdL) – “La decisione del Consiglio dei Ministri di accorpare la nostra provincia di Benevento con Avellino va analizzata, secondo me, a più livelli, e va osservata in un’ ottica non necessariamente negativa”. Sono le parole del deputato sannita del PdL Nicola Formichella.

“Personalmente – aggiunge Formichella – sono sempre stato  sostenitore di un modello amministrativo del territorio che comprendesse solo Comuni e Regioni, oltre allo Stato centrale. Dunque, ribadisco quello che ho sempre sostenuto: se dobbiamo cancellare le province, cancelliamole tutte. Senza distinguere tra grandi e piccole”.

“Ed ecco perchè, in questo senso, – continua – sono convinto che il governo non sia  stato in grado di portare a termine un lavoro completo, riferendomi appunto alla volontà, mai realizzata,  di abolire tutte le province, senza troppi calcoli e distinzioni”.

“Adesso, – prosegue il parlamentare – si parlerà della necessità, affidata a noi parlamentari, di battersi per cambiare il decreto. Beh, io dico che possiamo anche farlo,  ma non credo servirà a nulla, se non altro per una questione numerica”.

“Cerchiamo, al contrario, di guardare oltre, e cogliere questa nuova situazione come un’ opportunità,  con il nostro territorio che può diventare più grande e con la possibilità di presentare Benevento come  capoluogo di questa nuova entità territoriale”. 

“Iniziamo allora – conclude Formichella – a convocare tavoli istituzionali con i rappresentanti di  Avellino, così da a lavorare su cose concrete e non fare battaglie inutili che spesso non servono a niente, se non a ricavare qualche titolo sui giornali”.

Forum Permanente Tèl: “Il punto d’equilibrio è il capoluogo. E il merito va ascritto a Viespoli. Il riordino delle Province e, in particolare, l’accorpamento di Benevento e Avellino, apre nuovi scenari e induce a qualche riflessione. Se da un lato, si deve prendere atto del mutamento politico-amministrativo non insignificante a cui vanno incontro due realtà territoriali non insignificanti della Campania, dall’altro va rimarcato che c’è un importante punto di equilibrio, costituito dall’assegnazione del capoluogo a Benevento. Punto di equilibrio, il cui merito va ascritto all’attività parlamentare e istituzionale svolta dal senatore Pasquale Viespoli. La questione capoluogo, tuttavia, non deve essere causa di contrapposizione, bensì di confronto e di attiva proposizione, per far sì che vengano colte le occasioni legate alla nascita della Provincia delle aree interne, in nome del riequilibrio geografico e demografico della Campania. Così come più volte sostenuto dal senatore Viespoli, infatti, l’area vasta ci potrà consentire di poter partecipare con maggiore forza alla competizione tra i territori della regioni”.

Viespoli (Coesione Nazione): “Ho sempre ritenuto che il riordino rappresentasse un’opportunità, un’occasione per valorizzare identità e storie comuni. Ho sempre ritenuto, dunque, che fosse necessario lavorare in direzione di una nuova provincia delle aree interne della Campania”. Così il presidente dei senatori di Coesione Nazionale, Pasquale Viespoli, in relazione al provvedimento varato oggi dal Consiglio dei ministri. 


“Ho sempre lavorato, seppure in solitudine, per affermare l’idea di un’area vasta di oltre settecentomila abitanti capace per forza, per storia, per cultura, per qualità ambientale e antropologica di costruire un sistema territoriale forte, produttivo, competitivo tale da modificare gli equilibri politico-territoriali della Campania. Il Governo, definendo la nuova provincia di Avellino e Benevento, ha fatto una scelta condivisibile e apprezzabile. Peccato che tale processo, a partire dalla Regione fino agli enti locali, non sia stato guidato e governato per mancanza di visione e per assenza di coraggio decisionale”. 

“Tuttavia, ora, è necessario – conclude Viespoli – aprire una fase di dialogo e di confronto alto, tale da superare egoismi localistici e vecchi antagonismi per operare in direzione dell’integrazione e della cooperazione tra due realtà come Benevento e Avellino che possono e debbono trovare reciproco giovamento dai nuovi scenari istituzionali”.

On. Costantino Boffa (PD): “E’ stato giusto condurre una battaglia ma ora il riordino potrebbe trasformarsi in un’opportunità”. “La battaglia condotta sin qui per salvare la Provincia di Benevento era doverosa – commenta il deputato Costantino Boffa in seguito alla decisione assunta oggi dal Consiglio dei Ministri – Resto infatti dell’opinione che il provvedimento di riordino presentava forti profili di incostituzionalità e non garantiva un significativo risparmio di spesa. 


La scelta più opportuna sarebbe stata quella di non limitarsi all’accorpamento delle piccole Province, spesso le più virtuose non solo dal punto di vista del contenimento della spesa ma anche per l’utile ruolo di coordinamento e supporto dei piccoli Comuni, ma occorreva fare molto di più a cominciare dall’abolizione delle Province coincidenti con le aree metropolitane. In più il piano di riordino si basava su criteri e parametri del tutto cervellotici e discrezionali che non avevano nulla di oggettivo. Perciò non ho votato il provvedimento sul riordino”. 

“Il decreto di oggi è figlio di quella impostazione sbagliata e dunque non può essere condiviso. Leggeremo il testo e poi decideremo cosa fare insieme alle istituzioni locali come abbiamo fatto fino ad ora . Tuttavia da oggi cambia la fase politica. Non possiamo sottovalutare il fatto (se il decreto di oggi confermerà quanto contenuto nel precedente) che a Benevento viene conferita la funzione di capoluogo della nuova Provincia e questa non è cosa da poco. Ferme restando le critiche sulla impostazione di fondo del decreto, occorrerà concentrarsi sulla salvaguardia delle nuove prerogative del capoluogo. Il riordino potrebbe dunque trasformarsi in un’occasione per la città di Benevento che vedrebbe attribuirsi il ruolo di capoluogo di una Provincia con circa 750mila abitanti nonché le sedi politiche del nuovo Ente, senza contare il vantaggio di una buona concentrazione nel capoluogo degli Uffici periferici dello Stato. 

Una Provincia delle aree interne, inoltre, avrebbe il vantaggio di avere una dimensione territoriale significativa per competere alla pari con altri sistemi territoriali della regione e del Mezzogiorno. Penso perciò che ora bisogna cogliere questa occasione e anziché ingaggiare inutili guerre tra territori che non gioverebbero a nessuno, bisognerebbe aprire un confronto con i rappresentanti istituzionali della Provincia di Avellino per concordare azioni comuni, con ipotesi di assetti condivisi che non penalizzino nessuna delle due comunità. E’ questa la sfida per dimostrare di essere una classe dirigente all’altezza del compito“.

Fioravante Bosco (Uil) – “Ritengo che l’accelerazione che il Governo ha imposto sul riordino della provincia di Benevento sia una scelta del tutto condivisibile. Questa sterzata, apparentemente brusca, ma in realtà ragionata e razionale, servirà a dare un nuovo assetto alle aree interne della Campania”. Ad affermarlo è Fioravante Bosco, segretario generale della Uil sannita.

“Unire le zone più deboli – sottolinea Bosco – può essere una scelta strategica di notevole importanza. Benevento, poi, è candidata al ruolo di leadership di una nuova area dalle grandi potenzialità economiche. Mettendo in rete i due territori, le aree interne potranno avere grandi soddisfazioni in termini di produttività e ampliare l’offerta occupazionale. La contaminazione culturale ha sempre giovato ai popoli e, siamo certi, che questa nuova Provincia sarà capace di esprimere nuove condizioni culturali, economiche e sociali per il benessere dei cittadini di quella che può essere considerata l’altra Campania”. 

“Non resta, ora, – conclude il segretario Uil – che trovare le giuste intese tra le due grandi città della nuova provincia, Benevento e Avellino, affinché vi sia una oculata ed equilibrata gestione e individuazione delle sedi, ove allocare gli uffici di rappresentanza e quelli dei servizi statali e locali”.

 

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