POLITICA
Corsa per le primarie, il segretario del PD Bersani fa tappa a Benevento
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Il leader del Pd, Pierluigi Bersani, chiude a Benevento il suo tour in Campania. E’ scattata anche per il segretario dei democratici la sfida a Matteo Renzi, compagno di partito, in vista delle primarie che si terranno il prossimo 25 novembre. Bersani è arrivato nel tardo pomeriggio al Teatro Massimo di Benevento. Ad attenderlo i rappresentati provinciali e regionali del partito, esponenti politici, sindacalisti e sostenitori. Tra il pubblico tante teste bianche, pensionati che ad essere rottamati non ci pensano proprio.
Sul tema caldo delle primarie di centrosinistra, il segretario ha così commentato: “Le abbiamo volute perché si deve rompere un po’ il muro tra cittadini, politica e istituzioni. Occorre una politica aperta, che si mette anche a rischio, e che incontra i cittadini”. Un argomento, quello delle primarie che ha attirato l’attenzione anche del Pdl. “Se il Pdl farà le primarie – ha dichiarato Bersani – sono contento perché credo sia uno strumento utile. Magari possiamo anche dargli qualche istruzione per l’uso”.
Ad introdurre l’intervento di Bersani, il segretario dei Gd Iavarone e il segretario provinciale Mortaruolo. Dopo una breve ricognizione sullo stato del paese, Bersani ha illustrato la sua ricetta. Al primo posto la scuola, che non deve più essere vittima dei tagli. Necessario recuperare la centralità ed il ruolo degli insegnanti. Proprio sulla riforma Profumo e sul concorsone nella scuola il segretario del Pd si è intrattenuto in conversazione con un’insegnante, fuori dal teatro Massimo.
Altro tema caldo per Bersani quello del lavoro. L’idea di Bersani è quella di aiutare le imprese che offrono opportunità occupazionali e alleggerire il carico sul lavoro. Ai primi posti il leader democratico mette anche le donne e il tema della legalità. Nel suo intervento Bersani non ha risparmiato, come prevedibili, riferimenti a Belusconi, accusandolo di promuovere “un populismo pericoloso”.
Spazio poi alla legge elettorale, che deve essere seria, per recuperare anche un rapporto con i cittadini, disaffezionati alla politica. Come del resto hanno dimostrato anche le recenti elezioni in Sicilia, con una percentuale di astensione dal voto che deve portare la politica a riflettere. Anche se proprio nell’isola il PD ha segnato un punto importante. “In un mare di grande scontento, di sfiducia, di distacco, – ha dichiarato Bersani, commentando le lezioni siciliane – il Pd con il suo candidato é evidentemente il punto di incontro tra l’esigenza di cambiamento e l’esigenza di governo, perché protestare e basta non serve. Però anche governare senza cambiamento non servirebbe. A noi tocca adesso questo compito”.
E sul successo di voti del Movimento a 5 stelle, Bersani non si lascia intimorire: “E’ un fenomeno che abbiamo visto da tempo. E’ un movimento che nasce su interrogativi importanti. Poi si è caricato di una generica funzione di protesta, di rifiuto. E’ un movimento che difficilmente può essere utile sui grandi temi che abbiamo davanti, come la più grave crisi dal dopoguerra, il tema dell’Europa”.
Eri.Far.