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Sindacati

Delli Veneri (Flc Cgil): ‘Elezioni Rsu, diamo il voto ai sindacati premiando chi è stato con i lavoratori’

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“Si vota nella scuole, nell’università, nel conservatorio: si rinnovano le RSU. Il simbolo della FLC CGIL – si legge in una nota a firma del segretario Vincenzo Delli Veneri – è presente nelle liste elettorali presentate in ognuna delle 77 scuole della provincia di Benevento (178 candidati), nell’Università del Sannio (4 candidati), nel Conservatorio di musica “Nicola Sala di Benevento (3 candidati); 46 assemblee per raggiungere tutti i lavoratori del mondo della conoscenza culminate nell’assemblea del 2 marzo con la presenza del Segretario generale nazionale della FLC, Mimmo Pantaleo, in una sala stracolma di lavoratori della scuola.

Sono i numeri per comprendere l’impegno della nostra organizzazione in queste elezioni, per marcare le differenze e spiegare le ragioni della richiesta di un voto alla FLC fatta a tutti i lavoratori della conoscenza.
Spiegare che non è credibile per quei sindacati che hanno condiviso tutte le scelte del governo in materia di blocco dei contratti, bienni economici a perdere, scatti d’anzianità stralciati (recuperati con le “economie” quest’anno quasi certamente scomparse), diritto alla carriera negato, come negata la sostituzione di chi va in pensione, chiedere oggi il voto proponendo la riforma della “Brunetta” dopo essere stati fedeli interlocutori del Ministro in questione e non aver contrastato nessuna delle norme emanate, che tanto hanno penalizzato i lavoratori lasciando solo alla CGIL il compito di difendere i loro diritti e la loro dignità.
Ed è davvero importante questa competizione elettorale per il rinnovo delle RSU: è tempo di dare i voti ai sindacati anche a quelli che sostengono che hanno contrattato col governo svolgendo al meglio la missione sindacale. Considerano la contrattazione positiva anche quando hanno accettato (tutti) l’assunzione di 67.000 lavoratori della scuola barattando le stabilizzazioni del personale precario con pesanti ipoteche sulla progressione retributiva di chi lavora già da anni nella scuola, che viene stabilizzato con lo stipendio iniziale (tra i più bassi d’Europa) che resterà fermo per 9 anni. La considerano positiva anche quando non si è detto fatto niente contro il taglio di un miliardo e quattrocento milioni all’università che sta determinando il “fallimento” di tanti atenei che solo per il pagamento degli stipendi ai dipendenti rischiano di spendere più di quanto ricevono dallo Stato quale Fondo di Funzionamento Ordinario (FFO). Positivo anche quando hanno accettato passivamente la legge 240 /2011 che ha tagliato la democrazia negli Atenei non permettendo alla comunità Accademica di determinare con pari dignità le regole ed il funzionamento degli stessi, accentrando nelle mani dei rettori il governo e le scelte per tutti. Oggi, che questi sindacati si rivolgono ai lavoratori ricordando i problemi salariali e di riconoscimento professionale, quale azione hanno svolto in questi anni per supportare le richieste odierne? Quando hanno sostenuto la necessità del rinnovo contrattuale? Si tratta ancora una volta di promesse elettorali che contrastano con l’appiattimento alle linee governative di questo ultimo quadriennio?

E che dire sul procrastinare la stessa elezione RSU voluta da Sacconi e Brunetta e non contrastata da nessuno degli altri sindacati: da soli abbiamo indetto le elezioni nel comparto scuola nel 2009 alla scadenza naturale del mandato senza che le altre organizzazioni ci sostenessero nella richiesta di democrazia che ancora una volta abbiamo sostenuto in perfetta solitudine.
È comodo oggi chiedere ai lavoratori il consenso senza aver svolto l’azione di tutele e di contrasto delle azioni messe in campo dal governo, tutte tese all’indebolimento del sistema pubblico dell’istruzione.
Per tutti questi motivi il consenso dato ad un sindacato non è ininfluente rispetto alle politiche che questo Governo e il prossimo realizzeranno nei comparti della conoscenza e non solo: anche il ritorno della democrazia nelle fabbriche passa per l’affermazione delle liste della CGIL nel pubblico impiego oltre che nel mondo della conoscenza.
Diamo il voto ai Sindacati premiando chi è stato con i lavoratori”.

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