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POLITICA

‘Vicenda Samte, approssimazione ed improvisazione’

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Luca Riccciardi, Spartico Capocefalo, Gennaro Capasso, Remo Del Vecchio, Lello Di Somma, Dante Molinaro., consiglieri provinciali di opposizione, commentano, in una nota diffusa alla stampa, le risultanze dell’ultimo Consiglio provinciale, che riportiamo di seguito.
“Con la seduta di mercoledì scorso  si è avuta la conferma di ciò che temevamo e cioè che i cittadini del Sannio dovranno pagare più tasse alla Provincia di Benevento per ricevere meno servizi.
Va sottolineato quanto il Pdl alla Rocca dei Rettori abbia voluto accendere i riflettori sul tema della provincializzazione dei rifiuti e sui suoi risvolti, 22 milioni di euro messi a bando, tirando per la giacchetta e portando in Consiglio un argomento che questa maggioranza negava al dibattito pubblico.
Non solo, come avvenuto per strane dimenticanze in occasione degli equilibri di bilancio, l’opposizione non ha avuto modo di visionare nella Commissione competente la delibera relativa alla ricapitalizzazione della Samte perché indisponibile agli atti.
Orbene questa maggioranza ha deciso di finanziare l’aumento del capitale della società Samte, la società di proprietà della Provincia che si dovrà occupare del ciclo integrato dei rifiuti, con l’aumento dell’addizionale provinciale sull’energia elettrica, così come, in autodenuncia,  si può leggere ‘per errore’ nell’oggetto della delibera. Si tratta  di 605000 euro che saranno prelevati dalle tasche delle nostre aziende e dei nostri concittadini.  Il gruppo del Pdl ha proposto e sostenuto a tal riguardo di provvedere alla copertura della ricapitalizzazione dall’avanzo di Amministrazione, da altre risorse che sono disponibili nel Bilancio Provinciale, dal risparmio sulle molte e note erogazioni superflue di denaro pubblico al fine di evitare di gravare sulle economie delle famiglie sannite.   Relativamente al Bando emanato dalla Samte per l’affidamento del servizio di raccolta, trasporto e conferimento dei rifiuti differenziati, le relazioni richieste dell’assessore Aceto e del presidente Zarro sono state inconcludenti e ideologiche e hanno fatto emergere un quadro più desolante e preoccupante di quanto si potesse leggere nelle carte.
La provincializzazione dei rifiuti rimane un romanzo mai pubblicato, che va a avanti con interventi a spot e ad alto tasso di politicizzazione.
Approssimazione ed improvvisazione si distinguono nell’azione del governo provinciale che ha gestito "l’operazione" Samte in forma del tutto autarchica, avvalendosi di tutto ciò (e forse di più) che le norme emanate in periodo di emergenza consentivano, senza il coinvolgimento diretto e concreto né del Consiglio provinciale né dei comuni.   Nella seduta del Consiglio Provinciale è emerso con certezza che si spenderà di più a fronte di minori servizi. Numerosi i servizi che i comuni domani dovranno pagare a parte (spazzamento quotidiano delle strade, pulizia delle caditoie, pulizia e lavaggio delle pensiline, pulizia murale delle affissioni, pulizia delle scritte murarie, disinfettazione, disinfestazione e derattizzazione, lavaggio delle strade, spazzino di quartiere, raccolta a domicilio dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, raccolta a domicilio degli ingombranti e dei derivati da verde pubblico e privato, servizi di pulizia dopo feste, sagre e manifestazioni varie, fornitura di wc chimici per tutte le iniziative di pubblico interesse, raccolta quotidiana della carta per le utenze commerciali, raccolta porta a porta sia della frazione secca che di quella organica nelle zone periferiche) nonostante alcuni comuni abbiano trovato un equilibrio competitivo tra costi, servizi offerti, raccolta differenziata. Sull’esclusione del Comune di Benevento si cade poi nell’assurdo. Non si comprendono ne sono stati chiariti i criteri secondo i quali il comune di Benevento viene tenuto fuori da quello che dovrebbe rappresentare un sistema virtuoso. Oggi i cittadini di Benevento pagano, in media, una tassa sui rifiuti che ammonta a più del doppio di un cittadino residente in uno dei Comuni della Provincia. A chi giova questa esclusione? Ciò dimostra che il Piano Industriale redatto da Samte, di industriale, ha ben poco.
L’azione messa in campo dalla Provincia di Benevento, contro ogni logica, porterà ad una "diseconomia di scala”.

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