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Controlli caldaie, Perifano: “Giusto intervenire, sbagliato escludere la società provinciale che se ne occupa”

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“Non è solo questione di una vocale. Una delle più diffuse cause di inquinamento atmosferico è costituita dalle emissioni delle caldaie utilizzate per il riscaldamento domestico. Spesso sono vecchie, mal funzionanti e scarsamente manutenute, e quindi, allo stesso tempo, inquinano e sprecano energia. Dunque dovrebbero essere sottoposte a periodici controlli per eliminarne o ridurne la dannosità”. Così Luigi Diego Perifano, portavoce di ‘Alternativa per Benevento’ in Consiglio Comunale sul tema dell’inquinamento dell’aria e dei controlli sulle emissioni delle caldaie.

“A Benevento – spiega – il problema è particolarmente avvertito perché la bassa qualità dell’aria che respiriamo desta giustificato allarme: ció nonostante da oltre un decennio si discute del controllo delle caldaie, ma la soluzione tarda ad arrivare. Ora sembra che la Giunta Mastella si sia finalmente decisa ad affrontare la questione. Tuttavia, a mio avviso, nel modo sbagliato. Si pensa, invero, di affidare il servizio all’Asia, la municipalizzata che si occupa di rifiuti. Una scelta illogica, che può rivelarsi anche antieconomica, ma che, soprattutto, dimostra la incapacità del nostro sistema territoriale di valorizzare le proprie specializzazioni e organizzare la integrazione dei servizi in una logica di area vasta.

Va detto – aggiunge -, infatti, una società pubblica, l’Asea (con la “e” al posto della “i”), interamente partecipata dalla Provincia di Benevento, si occupa da molti anni proprio del controllo delle caldaie, effettuandolo, con la eccezione del solo capoluogo, in tutti gli altri 77 comuni sanniti. L’Asea è una multiutility a capitale pubblico, ha investito risorse per formare il personale addetto ai controlli delle caldaie e dotarsi dei necessari beni strumentali. Ha dunque il know how per gestire il servizio, e può farlo a condizioni convenienti, garantendone la resa. Ed allora, se già esiste, e funziona, una soluzione affidata ad un gestore pubblico, perché inventarne un’altra?

L’Asia – sottolinea – si occupa di rifiuti, e per poter avviare il servizio di controllo caldaie ha bisogno di tempo e soldi: tempo per programmare e organizzare il nuovo ramo di attività, il che significa ritardare ancora per qualche anno l’attivazione dei controlli; soldi per formare il personale dipendente ( o assumerne altro???) e acquistare materiali e attrezzature. Va senza dire che i costi dei controlli si riversano  pari pari sull’utenza finale, e perciò non sono una variabile indifferente. Ed allora sorgono, inevitabili, alcuni interrogativi sul perché sia stata scartata la soluzione Asea. È dipeso da difficoltà di relazioni politiche tra Comune e Provincia?Non si direbbe, le due amministrazioni, come è noto, mostrano le medesime insegne di partito. È stato a causa di un giudizio negativo sul management di Asea o sulla qualità del servizio da essa erogato? Anche questo appare del tutto improbabile: la società è stata ed è gestita da amministratori che godono della piena fiducia anche del Sindaco di Benevento, che ha certamente concorso a nominarli.

Si è forse accertato che l’Asia potrà espletare i controlli a costi inferiori di quelli dell’Asea? Non è stata offerta questa spiegazione – conclude -, e comunque allo stato non si conosce il piano industriale dell’Asia, e quindi non ci sono elementi per stabilire se l’affidamento dei controlli all’azienda rifiuti produrrà un risparmio per le tasche dei beneventani, o, viceversa, un aumento dei costi. Resta un fatto incontrovertibile: la incapacità (non di ora, va detto per onestà) delle istituzioni territoriali di fare squadra, di mettere a sistema le diverse competenze, di ottimizzare le risorse, di valorizzare la programmazione, di realizzare la integrazione dei servizi in una dimensione di area vasta. Prevale ancora l’amore per il proprio orticello, la propensione alla gestione più che alla visione, ma la Pubblica Amministrazione, che si vuole riformata secondo canoni di efficienza, economicità e produttività, viaggia in tutt’altra direzione”.

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