fbpx
Connettiti con noi
Annuncio
Annuncio
Annuncio
Annuncio
Annuncio
Annuncio
Annuncio

Associazioni

Pini e cura del verde pubblico, la nota del Comitato dei cittadini

Pubblicato

su

Ascolta la lettura dell'articolo

“Al Dr. Pier Luigi D’Ambrosio, impegnato in un’appassionata difesa a mezzo stampa del quinquennio mastelliano, devono essere sfuggite un po’ di cose in questi anni. A cominciare dalla questione dei pini del Viale degli Atlantici, tirata in ballo come esempio di polemica pretestuosa, avente – a suo dire – come vero fine la critica “a prescindere” dell’operato dell’attuale amministrazione”. Così in una nota Luca Coletta e Francesco Di Donato del Comitato ‘Giù le Mani dai Pini’.

“E così ecco dispensata la rivelazione a quella parte irriconoscente di popolo beneventano – spiega la nota -, pronta ad attaccare immotivatamente, ma ignara del fatto che la decisione non viene presa dal sindaco “col lancio della monetina, ma…, eventualmente, sulla base di valutazioni fatte da esperti…”. Beata innocenza! Perché lancio della monetina o meno, se c’è una decisione che due anni e mezzo fa è stata presa senza alcuna valutazione di esperti è proprio quella del taglio dei pini. Sempre che non si vogliano considerare valutazioni di esperti la presunta relazione di 3 paginette dell’agronomo della Regione Campania – spacciato come rappresentante della Regione stessa, intervenuta non si sa a che titolo – o lo scritto dell’agronomo della Barretta Garden, ascrivibile al sempiterno filone “Acquaiuò l’acqua è fresca?”. Due pietre miliari nel campo delle perizie tecniche, a partire dalle quali è stato un continuo arrampicarsi sugli specchi per tentare di sostenere la pericolosità di 350 alberi, a tutt’oggi non solo indimostrata, ma oggetto di un’inchiesta della Procura della Repubblica, incentrata sulla perizia del prof. Colombo dell’Università del Molise, riguardo a cui sono circolate notizie che la darebbero non esattamente in linea coi desiderata e l’azione del sindaco.

Se a ciò aggiungiamo l’infruttuosa anticamera in Procura di qualche giorno fa – sottolinea il Comitato -, si capisce il malumore generale, che avrebbe indotto per l’ennesima volta l’assessore Giorgione – il meno interessato nella storia della città alla materia di cui si occupa – a tentare di puntare i piedi e ribadire tramite Il Mattino gli abbattimenti dei 24 pini, individuati con sforzo di manica larga dal tecnico di parte, Dott. Cardiello. Quei 24 per i quali, pur essendo in numero risibile rispetto ai 350 condannati dal Tribunale Supremo per la Sicurezza del Popolo di Via Annunziata, nutriamo forti dubbi. Non fosse altro che sono nell’imminenza di cadere da 6 mesi – concetto ostico per l’umano intelletto -, senza che però il Comune abbia finora fatto alcunché, magari proprio in attesa di rassicurazioni degli inquirenti. D’altra parte però la campagna elettorale incalza e tra l’atavica fobia per Procure e affini e la necessità di aprire cantieri ovunque e comunque per incassare voti, dati i tempi vince la seconda opzione. Perciò vai con ultimatum più o meno subliminali all’indirizzo della PM e vai col milionesimo annunciato tavolo tecnico con la Soprintendenza per discutere di essenze – come se in un filare di pini in area vincolata potesse esserci un’alternativa ai pini – e altre amenità, che fanno ovviamente leva sul trito refrain degli alberi pericolanti, a cui ormai credono solo gli sprovveduti e i tifosi, e dei comitati vecchi e nuovi che per biechi complotti politici si battono per impedire la distruzione della loro città.

Sempre sorprendente comunque – attacca il Comitato – la tecnica patchwork adoperata dall’amministrazione, che della relazione Cardiello – neanche stesse in salumeria – prende in considerazione soltanto quel che le fa comodo ovvero i 24 pini da abbattere – e qui qualche domanda bisognerebbe iniziare a farsela – e non il resto. Ossia le indicazioni dettagliate sulle terapie per la salvaguardia dalla cocciniglia tartaruga – per combattere la quale servirebbero interventi minimi e buona volontà, sempre che non si voglia delegare ai parassiti l’opera di devastazione che vorrebbero eseguire gli umani – e sulle metodologie relative alla gestione delle radici in vista dei lavori dei marciapiedi. Ed è proprio a proposito di tali lavori, che l’assessore Pasquariello – evidentemente in continuità con la tradizione dell’acquaiolo di cui sopra – si lascia scappare en passant l’incredibile, ultima perla e cioè che: “sono stati effettuati i campionamenti in quattro punti per verificare la condizione dell’apparato radicale al di sotto della sede stradale e dei marciapiedi. A breve ci verrà fornita la relazione stilata dall’esperto della ditta appaltatrice”.  In pratica, hanno dato incarico a Cardiello perché era tra i pochi in Campania ad avere la strumentazione necessaria per condurre analisi tecniche su alberi e radici, operazione che ha richiesto 4 mesi di sondaggi, e adesso si scopre che l’agronomo di un’impresa di costruzioni locale era dotato di capacità divinatorie che avrebbero potuto evitare l’esborso di 40.000€?

A Palazzo Mosti non ce la fanno proprio a fare le cose serie – conclude la nota -, ma provano sempre a far rientrare dalla finestra ciò che era uscito dalla porta, tutto pur di raggiungere il loro obiettivo di distruzione. Certo, provare non significa riuscire, almeno per quanto ci riguarda. Ecco, Dott. D’Ambrosio, forse negli ultimi due anni e mezzo le è sfuggito tutto ciò, cosa che non le ha impedito di pronunciarsi in merito. A ogni modo, se ha piacere, possiamo prendere un caffè, parlarne pacatamente e sottoporle la corposa documentazione legale e scientifica da noi collezionata finora e che – visto l’atteggiamento del Comune – potrebbe continuare ad arricchirsi in un prossimo futuro. Infatti, nel nostro piccolo, siamo tra coloro che non si sono limitati a criticare, opzione comunque legittima, specie quando le critiche sono motivate. Ma ci diamo non poco da fare da più di due anni con leopardiano “studio matto e disperatissimo”, con ricerche di documenti e norme, con istanze, diffide, denunce, comunicati, interventi, manifestazioni e appelli di cooperazione a un’amministrazione sorda e infastidita. Tutto per cercare di salvare un patrimonio naturale, storico e paesaggistico inestimabile, trattato senza rispetto, come una seccatura da eliminare, proprio da chi avrebbe invece l’obbligo istituzionale di prendersene cura”.

Annuncio

Correlati

redazione 1 giorno fa

Legambiente: ‘Sopralluogo tecnico congiunto al taglio di Monte Pugliano a Telese, cosa sortirà?’

redazione 2 settimane fa

Benevento, Contrade Insieme: raccolta firme contro parchi fotovoltaici e autorizzazioni in varie aree cittadine

redazione 3 settimane fa

A Sant’Agata de’ Goti presentato il progetto “Futuro nel verde – Ama la tua Città”

redazione 2 mesi fa

Benevento, mille piante saranno piantumate a Parco De Mita: l’evento martedì mattina

Dall'autore

redazione 4 ore fa

Nel Trapanese: precipita da una pala eolica e muore, la vittima è un 33enne sannita

redazione 5 ore fa

Benevento, testa di cane ritrovata sulla pista ciclabile e ossa nel terreno bruciato

redazione 5 ore fa

Casalduni, Iacovella risponde a Basile: “Dice solo bugie per nascondere il fallimento politico”

redazione 6 ore fa

Lavori ‘Galilei-Vetrone’, ‘Alberti’ e ‘Giannone’: Rocca convoca tavolo istituzionale

Primo piano

Christian Frattasi 3 ore fa

Un’agricoltura responsabile e sostenibile con il progetto Partenio diVino: vini biodinamici che tutelano i territori

Giammarco Feleppa 4 ore fa

Sorrisi, balli e tanti bimbi: Azione Cattolica in festa per ricordare Rossella Catillo. Benevento le intitola una piazza al Rione Ferrovia

redazione 4 ore fa

Nel Trapanese: precipita da una pala eolica e muore, la vittima è un 33enne sannita

redazione 5 ore fa

Benevento, testa di cane ritrovata sulla pista ciclabile e ossa nel terreno bruciato

Copyright © 2023 Intelligentia S.r.l.

Skip to content