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POLITICA

Comunali e nodi da sciogliere. ‘Noi Campani’ e Conte, Maglione: ‘Il M5s alternativo a Mastella’

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E, dunque, Civico 22 ha scelto, ma le possibilità sono tutt’ora aperte: l’esito delle consultazioni, che ha impegnato i 110 iscritti lo scorso week-end ad esprimersi su come continuare il percorso all’interno della coalizione antimastelliana ha privilegiato, per oltre il 78% e con 71 voti, la possibilità di scegliere all’unanimità della coalizione un candidato che abbia una storia di impegno civico coerente con il programma o di andare alle primarie, in caso di non convergenza sul nome. Un eventuale no alle primarie significa, come più volte dichiarato dal leader di Civico22 Angelo Moretti, la via della corsa solitaria.

Insomma, la partita è tutt’altro che chiusa e non sana di certo le fratture all’interno del movimento di democrazia partecipata né risolve la confusione all’interno dell’intera coalizione.

Il nome del candidato sindaco sarà il discrimine fondamentale per capire come andrà a finire, ma, inevitabilmente, rappresenterà anche la maggiore rilevanza tra le forze che formano la coalizione e segnerà in un certo senso la traiettoria per il futuro di Benevento. 

Ad oggi, da quel che sembra a noi, Civico22, pur avendo dovuto fare i conti con le defezione dei giorni corsi di quaranta associati, sta mostrando di voler tenere il polso della situazione e di voler determinare le strategie, al momento, per quel che concerne le modalità decisionali sui passi futuri.

E in termini di espressione di incidenza non è poca cosa, considerato che nei partiti più radicati come il Pd e M5s, almeno a livello ipotetico, avrebbero potuto avere una carta in più per tracciare le traiettorie. 

Per quel che riguarda il Movimento Cinquestelle, l’unica certezza che si registra è che a quella sorta di aut aut chiarificatorio della segreteria cittadina e provinciale di Noi Campani, avanzate nella serata di sabato ai Cinquestelle sanniti sulla volontà di seguire la linea di Conte o quella di Casaleggio e di Battista,  la risposta secca e senza mezzi termini del parlamentare sannita, Pasquale Maglione, è che  “a Benevento il Movimento Cinquestelle è alternativo a Mastella.”  Punto. L’appello di Mastella e dei suoi sodali cade nel vuoto. 

Per Noi Campani l’allineamento a Conte – che ha pure invitato  ad una collaborazione con gli ex alleati del “Conte bis”  per “una gestione che rifletta  anche a livello locale, il disegno politico unitario e complessivo e non atomistica e parcellizzata” – significherebbe un’alleanza con Mastella. 

Del resto, tra le righe è stato anche lo stesso sindaco di Benevento a invocare lo sbroglio della matassa nei giorni scorsi, quando,  interpellato su un eventuale sostegno di Conte per le amministrative, ha risposto che, pur non avendo chiesto sostegno diretto all’ex premier “il suo rapporto con Conte è ottimo, l’ho votato –  (il riferimento è il sostegno della senatrice Lonardo prima che si aprisse la crisi e l’intenzione del velocemente nato e mai decollato movimento Noi per l’Italia a contribuire per la continuità del “Conte bis”)  – e non capisco come gli altri facciano la guerra personale, pur essendo stati assieme in maggioranza con gli altri”. 

Che Mastella, in questo modo abbia chiesto la restituzione simbolica del gesto politico verso Conte? Nell’ottica di un’antropologia della reciprocità, il dono, che va ricambiato sulla scia di una relazione di fiducia che viene ad instaurarsi, metterebbe chi lo fa in una condizione di maggiore potere e influenza: sarebbe, dunque, legittima l’aspettativa che Conte possa stimolare i Cinquestelle sanniti ad elaborare una forma utile di percorso verso le amministrative beneventane che risponda alla invocata collaborazione con gli alleati. 

Che Mastella auspichi un aiuto dell’ex avvocato degli italiani affinché il Movimento Cinquestelle si presenti con una lista civica ed entri nell’alleanza per il suo secondo mandato?

 Il no categorico, però, degli esponenti pentastellati profila evidentemente, almeno per ora, un’evoluzione diversa all’interno del Movimento, di cui attendiamo ragionevolmente il divenire, e che, in qualche modo, inciderà anche sul piano locale e sulla natura stessa del Movimento e dei suoi componenti.

Possibile che, restando all’interno della coalizione antimastelliana e ipotizzando il nome di Luigi Diego Perifano come il candidato che la condurrà alla competizione di ottobre, i Cinquestelle  deroghino a quella parte del regolamento tanto invocata dal sindaco uscente, in maniera anche strumentale diremmo. 

I nodi da sciogliere sono tanti e vedono direttamente coinvolta anche quella parte del Pd, le forze e gli esponenti che nelle scorse regionali hanno sposato l’asse Mastella-De Luca: ricordiamo che nei giorni scorsi da Napoli è arrivato anche “l’invito  – così si legge in una nota diramata – all’insieme della coalizione delle forze politiche e civiche, (a sostegno del governo regionale che hanno confermato la volontà di partecipare unitariamente al Pd e alle altre forze disponibili),  ad esprimere in tempi rapidi le proprie valutazioni in modo chiaro e coerente con il lungo percorso di confronto che si è sviluppato fin qui, al fine di favorire la costruzione di un progetto politico di forte ispirazione meridionalista che dovrà prendere forma anche nelle altre realtà del territorio regionale, a partire da quelle chiamate al voto nelle prossime consultazioni amministrative.”

Un invito che recava anche l’elenco delle forze in questione: “Italia Viva, Fare Democratico, Più Europa, La Città, Centro Democratico, Amici dell’Avanti, Repubblicani Democratici, Moderati, Liberaldemocratici, Noi Campani, Campania Libera.”

A Benevento – è noto – in quel Pd che dovrebbe essere alternativa a Mastella, sono presenti esponenti, che, al momento, si ritrovano in una situazione limbica in consiglio comunale –  vedi De Pierro, ancora formalmente capogruppo del Pd, e Del Vecchio, che ha determinato la nascita della corrente interne al partito “Essere Democratici”, dopo la spaccatura interna al partito e l’aspro confronto con Del Basso De Caro in occasione  proprio delle scorse regionali, a cui partecipò nella lista “De Luca presidente” che faceva parte dell’asse Mastella-De Luca.

Da che dovevano essere opposizione, dopo il patto tra il sindaco di Benevento e il governatore della Campania, ancora non si capisce quale direzione abbiano e quale prenderanno.

Non avendo lasciato il Partito Democratico, si ritrovano, ora, almeno teoricamente, in vista delle amministrative prossime in una coalizione che dovrebbe essere alternativa a quel sindaco e a quell’amministrazione che hanno accompagnato il Pd di De Luca a riaffermarsi nel governo della Regione. 

Un’ambivalenza, che peserà – o forse no -, ma che aggiunge senz’altro ulteriore confusione e ritardi.

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