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Caritas, giovani e famiglie sempre più poveri: crescono le richieste di aiuto
E' quanto emerge dal dossier 2016/2017 sull'esclusione sociale nel Sannio e in Irpinia presentato oggi pomeriggio dall'Arcidiocesi di BeneventoAscolta la lettura dell'articolo
Aumenta la povertà dei giovani e quella delle famiglie: è questo il dato allarmante che emerge dal dossier 2016/2017 sull’esclusione sociale della Caritas diocesana di Benevento e relativo ai territori del Sannio e di alcuni comuni dell’Irpinia dove insistono gli sportelli di ascolto.
Il report è stato presentato oggi, nell’anniversario dell’alluvione che colpì il Sannio due anni fa e che portò la Caritas a porre le basi per la realizzazione per un nuovo modello di assistenza e di benessere, che da welfare è diventato welcome.
Per questo il 15 ottobre di ogni anno sarà l’appuntamento fisso di ogni anno per tracciare un bilancio delle cose fatte.
Alla presentazione ufficiale, svoltasi presso la sala conferenza della Cittadella della Carità di via San Pasquale hanno partecipato l’arcivescovo di Benevento, monsignor Felice Accrocca, il direttore della Caritas di Benevento, don Nicola de Blasio e la responsabile dell’Osservatorio Povertà e Risorse della Caritas di Benevento, Mariapia Mercaldo.
Solo nel 2016 le persone che hanno fatto ricorso per la prima volta alla Caritas diocesana sono 469, 78 in più rispetto all’anno precedente, di cui il 63% italiane e il 35% straniere; le famiglie, invece, sono state 234 con a carico 160 minori. Ancora una volta la percentuale più alta, l’89%, viene registrata tra i nuclei familiari di cittadinanza italiana.
La povertà aumenta, soprattutto, per via della disoccupazione che colpisce sia le persone nella fascia d’età tra i 45 e i 54 anni sia quelli che hanno un’eta tra i 25 e i 44 anni. Per questo tra gli interventi effettuati dalla Caritas, si confermano al primo posto quelli di tipo materiale ed economico, come la fornitura di beni e servizi e al secondo posto il pagamento di bollette.
“Il quadro delineato è molto critico – ha evidenziato Mercaldo – perché se negli anni passati la famiglia rappresentava una rete di sostegno alle difficoltà economiche del singolo, oggi è tutto il nucleo familiare che ha bisogno di aiuto.
C’è anche un’impennata del dato relativo a chi, dopo un primo ricorso alla Caritas negli anni scorsi, è ritornato nel 2016 a chiedere aiuto facendo triplicare la richiesta da parte degli italiani e aumentare in tendenza anche quella degli stranieri.
Il 2016 però, ha visto la Caritas promotrice di un nuovo modello di welfare, rappresentato anche agli amministratori locali, che mette al centro la persona con le sue relazioni: è il modello “Welcome” che si pone come obiettivo l’accoglienza per l’inclusione delle persone in povertà, con disagio psichico e degli immigrati.
E’, in sintesi, la solidarietà che cura, e che secondo l’arcivescovo Accrocca deve essere una scelta di intelligente di crescita volta a valorizzare chi è in difficolta.
Le dichiarazioni nel servizio video