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Il Sannio unito per la legalità: alla Caritas nasce lo sportello antiusura
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“Siamo un gruppo di persone che hanno deciso di tendere la mano a chi è caduto nella trappola dell’usura”. Si presenta con queste parole “Il nodo della legalità”, lo sportello antiusura e antiracket che la Caritas diocesana di Benevento ha deciso di far nascere in collaborazione con la Fondazione “Interesse Uomo” e l’associazione “Libera”.
In pratica, i cittadini che sono vittime di usura o estorsione potranno rivolgersi agli uffici della “Cittadella della carità Evagelii Gaudium” per ottenere supporto psicologico, legale ed economico.
“Insieme con lo sportello dedicato al microcredito – ha spiegato Lucrezia Tontoli, la responsabile dei due uffici – stiamo provando a dare risposte concrete a chi purtroppo deve fare i conti con racket e usura. Ai cittadini chiediamo di fidarsi e di venire a parlare con noi prima di rivolgersi ad altri per ottenere somme di denaro”.
Accanto al sostegno personale, la battaglia all’usura e alle estorsioni si combatte anche sul campo della cultura delle legalità. “Bisogna rompere il muro della solitudine che spesso emargina commercianti ed imprenditori in difficoltà”, ha commentato don Terenzio Pastore, padre provinciale dei Missionari del Preziosissimo Sangue e da anni attivo nella lotta al pizzo e alle mafie in Sicilia. “Il sostegno è fondamentale – ha aggiunto -, ma bisogna anche promuovere la responsabilità civica. L’intera collettività deve essere unita nel denunciare, dare sostegno alle vittime e alle forze dell’ordine”.
Unità e collaborazione. E’ questo, dunque, il doppio binario sul quale si muoverà la Caritas sannita nei prossimi mesi. Quella all’usura e al racket resta, però, una sfida impegnativa contro un reato che spesso è ‘sommerso’. I numeri ufficiali del 2015 parlano di un calo delle denunce rispetto al passato. Un dato che tuttavia non indica necessariamente una diminuzione del fenomeno.
“Stiamo lavorando per far scomparire la Caritas da Benevento, a differenza di altri noi non siamo attaccati alle poltrone”, ha concluso ironicamente il direttore don Nicola De Blasio. Parole dure, ma che vogliono “spronare le istituzioni ad una maggiore attenzione ai cittadini e ai loro problemi”.