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Petrolio, Pontelandolfo delibera contro le trivelle: la Regione deve impugnare lo “Sblocca Italia”
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I Comuni di Tammaro e Fortore dichiarano guerra al petrolio. E’ di ieri, infatti, una delibera di Giunta del Comune di Pontelandolfo che richiede al presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, di impugnare presso la Corte Costituzionale il decreto “Sblocca Italia”. L’atto segue quelli già approvati dalle amministrazioni di Reino e Morcone; lunedì, invece, dovrebbe essere la volta di Santa Croce del Sannio. In tutto, dunque, saranno oltre 20 le delibere delle Giunte sannite per dire un no compatto alla ricerca di idrocarburi nella provincia di Benevento.
Le deliberazioni sono il primo frutto delle riunioni dei sindaci svolte nelle scorse settimanete e alle quali hanno partecipato anche il consigliere regionale Sandra Lonardo, l’assessore regionale al ramo, Vittorio Fucci, e una rappresentanza di no triv e associazioni.
Nello “Sblocca Italia” – si legge nella delibera della Giunta Rinaldi – vengono stabilite una serie di misure che riguardano il territorio della nostra regione, soprattutto al capo IX concernete “Misure urgenti in materia di energia”.
Con l’articolo 37 del decreto – si legge nel documento – si espropriano le pubbliche amministrazioni del proprio potere autorizzativo, superando i piani urbanistici e paesaggistici redatti dagli Enti locali. Inoltre, attraverso la definizione dell’interesse strategico per gli oleodotti e gasdotti, si aggirano le autorizzazioni contemplate dai piani di gestione e tutela del territorio.
Non è stata però ancora fornita – spiega la delibera – la prova della effettiva strategicità delle trivellazioni e anche se ci fosse, lo Stato in quel caso dovrebbe agire nel rispetto del principio di leale collaborazione tra gli enti territoriali.
Le ricerche petrolifere, però, non andrebbero solo ad intaccare i poteri degli enti locali, ma anche i diritti dei cittadini: “Vista la pubblica utilità e urgenza degli interventi – prosegue il documento -, anche il vincolo preordinato all’esproprio dei beni, già a partire dalla fase di ricerca, determinerebbe un inammissibile svuotamento del diritto di proprietà dei privati”.
Alla regione dunque, secondo l’amministrazione Rinaldi, il compito di opporsi a questa aggressione del Tammaro e del Fortore, impugnando presso la Corte Costituzionale il decreto “Sblocca Italia”. Facendo leva anche sul parere decisivo che Palazzo Santa Lucia dovrebbe avere nella Conferenza dei servizi, come specificano le sentenze 482 del 1991 e 238 del 2005 della Corte.
I sindaci del Sannio, dunque, chiamano in causa la Regione in questa dura battaglia per la difesa del territorio. La speranza è che Palazzo Santa Lucia risponda e lo faccia in fretta.