Valle Caudina
Airola, città da 260 anni: un convegno della Pro Loco e il suono delle campane per ricordare
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“Un attestato di riconoscenza da parte di Carlo di Borbone al duca di Airola, Bartolomeo di Capua per la sua fedeltà e per averlo strenuamente difeso e salvato durante la battaglia di Velletri del 1744”. E’ questa la tesi, sostenuta dallo storico Raffaele Caporuscio intervenuto nel convegno promosso dalla Pro Loco di Airola sabato scorso a piazza Concezione e moderato da Ettore Ruggiero, in occasione del 260esimo anniversario del conferimento del titolo di città alla comunità caudina, in base al quale il re concesse con regio decreto il 30 agosto del 1754 il prestigioso riconoscimento, confermato nel 1997 con decreto dell’allora presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro.
La tesi di Caporuscio smonta quella precedente di Giuseppe Montella secondo il quale il titolo fu concesso come riconoscenza da Carlo di Borbone perché il duca regnante aveva permesso gratuitamente l’erogazione delle acque del Fizzo, dal 1997 patrimonio dell’Unesco, verso la Reggia di Caserta.
Il dibattito rimane, comunque, aperto in virtù della dinamicità della ricerca storica, ma certo l’occasione è stata propizia per restituire la memoria alle nuove generazioni airolane che è poi l’obiettivo prioritario delle Pro Loco.
“La nostra amministrazione sta dando attenzione massima alla cultura e testimonianza viene data non solo dai numerosi eventi in corso in questo periodo nella nostra città ma anche dai vari finanziamenti europei ottenuto per la ristrutturazione degli istituti scolastici. E’ con la scuola prima di tutto che si promuove la cultura”. A dirlo è stato il primo cittadino, Michele Napoletano, rimandando così al mittente le accuse, divulgate mediaticamente qualche settimana fa, di scarso orientamento da parte dell’amministrazione attuale verso iniziative culturali. Il sindaco Napoletano si è detto soddisfatto per la sinergia e l’intesa con le associazioni locali.
Alla commemorazione dei 260 anni del conferimento del titolo, comunicata alla cittadinanza attraverso il solenne suono delle campane, erano presenti anche il già presidente della Pro Loco, Giacono Rivetti, che ha parlato dei “maritaggi bussolati”, usanza molto in voga tra il ‘600 e l’800 che permetteva alle giovani povere di Airola in età da marito di ricevere, previa estrazione e previa verifica dei requisiti, benefici in denaro da parte delle famiglie ricche del posto, Giuseppe De Nitto della Società di Storia Patria di Terra di Lavoro che ha relazionato sulle controversie relative all’acquedotto carolino e il componente della pro loco airolana, ideatore dell’evento, Giuseppe Falzarano.