CULTURA
Montesarchio: archeologia e tecnologia unite per i vasi di Caudium. Successo per la mostra “Rosso Immaginario”
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Le celle del carcere borbonico del Castello di Montesarchio ospitano la mostra “Rosso Immaginario. Il Racconto dei vasi di Caudium”.
I corridoi e gli angoli oscuri della rocca si sono trasformati in spazi di illuminazione, dove archeologia e innovazione si sono strette la mano per raccontare storie, miti ed eroi. Filo conduttore di questo affascinate viaggio sono le immagini dipinte sui crateri, di produzione greca e italiota del IV e V sec. a. C., rinvenuti nella necropoli di Montesarchio: l’antica Caudium.
“La mostra – ha spiegato Luigina Tomay, funzionario della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Benevento – integra quella che è la raccolta attuale del Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino, ma allo stesso tempo offre un punto di vista innovativo grazie all’utilizzo di nuove tecnologie”.
Il ritorno all’Olimpo di Efesto, il dolore di Elettra sulla tomba del padre Agamennone, e molte altre ancora sono le storie narrate attraverso video, olografie e proiezioni di immagini animate.
I vasi di Caudium prendono vita, dilatano tempo e spazio e penetrano nell’immaginario del visitatore, che nelle figure rosse rivive storie e passioni di un tempo perduto nel mito.
La Mostra “Rosso Immaginario. Il Racconto dei vasi di Caudium”, è stata inaugurata l’8 settembre scorso e resterà aperta al pubblico fino al 12 gennaio 2014.