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Isole ecologiche nelle contrade, la controreplica di Basile a Lonardo: “Prima di cantare vittoria bisogna attendere i risultati”

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Riceviamo e pubblichiamo la replica di Daniela Basile in merito alla risposta ricevuta dal presidente Asia, Lucio Lonardo, in merito alla presentazione del nuovo piano di raccolta differenziata nelle contrade e al progetto delle isole ecologiche. Di seguito il testo.

“Signor Lonardo, con la solita concreta apologia della grandezza, parla di un progetto preso in considerazione da Legambiente, urlando con la solita garbatezza che lo contraddistingue il nome della signora Basile, quasi a voler prepotentemente zittire chi democraticamente solleva un problema reale, osanna la partecipazione dell’Asia alla fiera dell’ambiente di Rimini con le maestose isole mobili beneventane.

Con la consueta astratta demagogia il signor Lonardo, dopo aver decantato il fantomatico 65% di raccolta differenziata in città, con concreta demogogia, dimentica di dire che la città sarà presente alla fiera perchè le uniche isole ecologiche mobili costruite per il momento dalla ditta di Brescia sono quelle beneventane, che nonostante il 65% di raccolta differenziata dichiarato su carta, Benevento, che ha qualità di vita pessima stante agli ultimi sondaggi, continua ad essere un porto di mare, sporco, devastato dai sacchetti della spazzatua, peggio della vicina Napoli.

Il signor Lonardo ha parlato di costo irrisorio delle tessere magnetiche dimenticando di dichiarare quanto sono costate le grandiose isole ecologiche mobili alla città, a suoi contribuenti, isole che hanno permesso di mettere in mostra l’ego di chi ci dirige alle fiere e ai dibattiti.

Un progetto, ricordo al signor Lonardo, è vincente solo quando viene attivato e se ne verificano gli effetti ed i risultati. Un progetto può essere scritto con maestria su carta, arricchito di cornici ad effetto, di teconogie superspeciali ed essere un flop all’atto pratico e questa città di flop ne subisce tutti i giorni.

Prima di cantar vittoria il signor Lonardo dovrebbe attendere i risultati e non solo attendere le reazioni dei cittadini delle contrade che sono ansiosi di firmare la petizione contro quest’ennesimo schiaffo ai cittadini delle zone rurali.

I dati concreti dicono che i cittadini medi, compresi quelle delle contrade vanno a lavorare dalle sette e trenta alle diciotto, che non tutti abitano in case rurali, che non tutti trasformano l’umido in humus, che ci sono numerosi condomini, che il numero di pensionati senza auto è alto.

Sempre i fatti concreti anzi che dico, la legge sancisce e stabilisce che il servizio di raccolta di rifiuti è un servizio essenziale e che non può essere sospeso, che chi non paga è oggetto di sanzioni e di recuperi delle somme dovute attraverso le agenzie di recupero credito, sempre i dati concreti dicono che tre ore di sosta delle isole ecologiche mobili, una volta a settimana o al massimo due, in orari inidonei non sono sufficienti per consentire lo smaltimento dei rifiuti a tutti, che il trenta per cento di sconto sulla tassa rifiuti è nulla rispetto al disservizio che si genera, e sempre la legge dice che le regole devono essere applicate indistintamente a tutti non solo ad una fetta di popolazione e che in mancanza di tale ottemperanza si incorre in discriminazioni.

Pertanto sempre concretamente non è possibile controllare la quantità di rifiuti prodotta dalle famiglie residenti nelle contrade lasciando indenni quelle della città perchè discriminatorio e lesivo: è come dire che chi abita in campagna è sporco, produce spazzatura in eccesso e va controllato e messo alla gogna e chi abita in città è in regola coi pagamenti della tares, è civile ed educato!

Non occorre aggiungere altro, parleranno i fatti, la petizione, i cittadini e le associazioni di consumatori pronte ad intervenire nel caso in cui fosse negato il badge a chi non è in regola con la tares. L’Asia eroga servizi essenziali e vivadio non può in nessun caso sospendere o minacciare i contribuenti di sospensione servizi e di mancata attribuzione di tessere magnetiche.

Ben vengano le apologie alla grandezza ma con saggezza e conoscenza occorre attendere i risultati prima, onde evitare di fare la fine del rospo”.

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