ECONOMIA
Contraffazioni nel Sannio, 2500 i prodotti sequestrati dalle Fiamme Gialle dall’inizio dell’anno
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Sono 2500 i prodotti contraffatti e sequestrati nel 2013 dalla GDF in provincia di Benevento e 40 le persone arrestate. Sono solo alcuni dati sul fenomeno del falso e dell’abusivismo commerciale nel Sannio, snocciolati dal neo comandante provinciale della Guardia di Finanza, Luigi Migliozzi, in occasione della giornata di mobilitazione nazionale sulla legalità, organizzata da Confcommercio Italia in collegamento video-conferenza da Roma con tutte le sedi locali delle Camere di Commercio italiane.
La propensione dei consumatori all’acquisto di merce contraffatta trova stimolo nella crisi: la metà di chi fa acquisti illegali lo fa per ragioni economiche mettendo a rischio anche la propria sicurezza e andando incontro a sanzioni molto pesanti che vanno da 100 euro a 7000 euro.
In Italia il giro d’affari complessivo, relativo al mondo della contraffazione è di circa 9 miliardi di euro, un dato allarmante che determina il rischio di perdere ogni anno 70mila imprese e 185mila posti di lavoro. Il rischio ulteriore, secondo il presidente della Camera di Commercio, Gennaro Masiello, è dato dal furto di valore e di identità che viene perpetrato al Made in Sannio e al Made in Italy, terzo marchio mondiale, la cui contraffazione genera un fatturato annuo di 100 miliardi di euro a fronte dei 50 miliardi di euro del settore legale.
Legalità ci piace è lo slogan di questa campagna di sensibilizzazione che spinge a chiedere tolleranza zero contro ogni forma di contraffazione, illegalità e concorrenza sleale, regole chiare, controlli maggiori, certezze delle pene ma anche maggiori agevolazioni in termini fiscali e burocratici per le imprese.
A sottolinearlo in video-conferenza da Roma il presidente nazionale di Confcommercio, Carlo Sangalli, che ha auspicato al più presto il protocollo quadro per la sicurezza alle imprese con GDF e Stato. Presenti a Roma anche il generale di corpo d’armata della GDF Pasquale Debidda, il ministro Zanonato e il ministro Alfano.