Ex Consorzi, lavoratori sul tetto del Centro per l’impiego

AGGIORNAMENTO ORE 19:30 – Alla chiusura degli uffici del Centro per l’impiego gli ex lavoratori dei Consorzi rifiuti sono scesi dalla terrazza occupata per non creare ulteriori disagi ai dirigenti della struttura che si sono mostrati nei nostri confronti molto gentili, sensibili e solidali. Lo scrive in una nota alla stampa il portavoce Pierino Mancini.

“Ancora una volta invece – aggiunge Mancini – le istituzioni sono rimaste sorde al nostro grido di dolore. Non sappiamo più cosa fare per uscire da una situazione di cui tutti sono a conoscenza ma che, allo stesso tempo, tutti fanno finta di non vedere e sapere.

Quanti mesi ancora dovranno soffrire, e resistere, le nostre famiglie? Noi siamo sempre più convinti che i sindacati, tutte le sigle sindacali, non sono la soluzione al problema ma, purtroppo, una parte di esso.

I segretari regionali dei sindacati confederali di categoria che fanno parte dell’Ormel – si chiede Mancini – perché non spiegano alla pubblica opinione i motivi per la quale non si riesce a discutere della Cassa integrazione in deroga per gli anni 2011 e 2012?

Siamo convinti che se nei prossimi giorni dovesse accadere qualcosa di una certa gravità, per l’allarme sociale che ne deriverebbe, solo allora le istituzioni si degnerebbero di spendere le solite vuote parole retoriche, adatte alla circostanza. Si deve arrivare proprio a questo? Perché i nostri guai invece di diminuire dovrebbero aumentare?

Noi – conclude Mancini nella nota – non sappiamo più che fare. L’unica cosa che ci resta da dire è che, da oggi in poi, ognuno degli attori in campo si deve assumere, in qualsiasi modo, le responsabilità sociali che gli competono.

Ancora una volta, si ringrazia la pubblica opinione per la vicinanza dimostrata alle nostre iniziative”.

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Nuovo atto di protesta per i lavoratori degli ex Consorzi rifiuti. Questa mattina sono saliti sul tetto del Centro per l’impiego in via XXV Luglio a Benevento per manifestare ancora una volta il loro dramma. 

Da 38 mesi senza uno stipendio e senza lavoro, per la travagliata vicenda che vede i consorzi ormai disciolti nelle mani di commissari liquidatori.

Un gesto quello dell’occupazione di un edificio pubblico per lanciare un grido d’allarme sulle difficili condizioni non solo economiche ma anche psicologiche dagli oltre 100 ex dipendenti nella sola area sannita. “Riteniamo – dicono – di aver diritto alla cassa integrazione in deroga per il 2011 e il 2012”.

I lavoratori hanno persino scritto una lettera al procuratore della Repubblica Giuseppe Maddalena chiedendo di convocare i commissari e cercare una soluzione all’annosa vertenza.

Di seguito ampi stralci della missiva:

“Ci rivolgiamo a Lei per ottenere, finalmente, giustizia. Per riportare la pace. La nostra vertenza è anomala da molti punti di vista, non è nostra intenzione ripercorrerla.

Essa è talmente lunga e ingarbugliata che sarebbe per noi molto complicato esporla in modo comprensibile. Abbiamo occupato il Centro per l’impiego della Provincia in quanto struttura burocratica periferica dell’Ormel. Noi riteniamo di aver diritto alla Cig in deroga per gli anni 2011 e 2012. Per questo chiediamo all’Ormel di inserire all’ordine del giorno, della prossima riunione, la nostra richiesta.

Che si prenda una motivata e definitiva decisione, anche negativa, ma si metta fine al nostro non più sopportabile stato di attesa, speranza e prostrazione. Lo stato di prostrazione è tale che un nostro collega ha tentato il suicidio, un altro è in cura presso una clinica psichiatrica e altri sono in cura con antidepressivi. Molti sono costretti a rivolgersi alla Caritas per garantire ai propri famigliari i bisogni più immediati. Una tragedia senza fine.

Le chiediamo di convocare, come persona a conoscenza dei fatti, il commissario liquidatore del Consorzio Bn1, Carmine Cossiga, che, parlando la sua stessa lingua tecnico-giuridica, potrà farle comprendere, in tutte le sue pieghe, una vertenza in cui il non rispetto della legge è stato rilevante.

Le chiediamo, anche, di acquisire tutto il carteggio del commissario Cossiga e di convocare l’ex commissaria liquidatrice del Consorzio Bn2, Emilia Tarantino, e la commissaria del Consorzio Bn3, Santa Brancati.

Ci rendiamo conto del nostro anomalo agire. Dettato non dall’arroganza e dalla presunzione. E’ la disperazione, per una situazione tanto grave da farci rasentare la follia, che ci spinge. Questo è il nostro ultimo tentativo per sbloccare una situazione umanamente non più sopportabile”.