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Disagio abitativo, Basile: “Pepe ha stracciato le promesse elettorali. Sia mandato a casa prima del baratro”

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Daniela Basile, che scrive in merito al dramma degli sgomberati di via Episcopio e ai disagi sociali dei cittadini beneventani. Nel testo Basile si scaglia contro la giunta comunale, rea di aver dimenticato le tante promesse in campagna elettorale, e chiede che “si mandi a casa il sindaco Pepe”.

Questo il testo integrale.

“…La casa è un bene primario e come tale è un diritto da garantire a tutti i cittadini… Bisogna affrontare il disagio sociale ed economico delle famiglie, soprattutto le più giovani“: nota stampa della campagna elettorale di Fausto Pepe del 20 aprile 2011.

“…Benevento è poi la città della solidarietà. Per i 500 precari della scuola, disoccupati a causa dei tagli nazionali, abbiamo aperto un doposcuola popolare gratuito”: dichiarazioni di Fausto Pepe a Fioroni del 12 maggio 2011, in piena campagna elettorale.

Allora erano altri tempi, sindaci, assessori e parlamentari amavano cavalcare il disagio sociale, salire sui tetti, perchè il nemico era Silvio Berlusconi, perchè occorreva ottenere consensi, illudere i precari, i disoccupati, i pensionati, i senza casa, i giovani e le famiglie di questa cittadina che esistesse un partito solidale, sensibile, attento, capace di ascoltare chi conduceva battaglie atte a tutelare i diritti negati.

Allora occorreva racimolare voti, oggi è un’altra storia, oggi quei diritti sono carta straccia ed oggi che il bersaglio delle lotte è Fausto Pepe, oggi che le denunce mettono in evidenza la totale assenza di iniziative, la sua indifferenza verso il disagio sociale che nel 2011 voleva ascoltare e appoggiare, oggi che i cittadini rivendicano pacificamente, come da diritto costituzionale insindacabile, una casa, un lavoro, solidarietà la Giunta Pepe si trasforma nella macchina repressiva più spietata della storia di Benevento e d’Italia.

La giunta Pepe con il tacito assenso di tutti, acconsente che i bisognosi vengano minacciati che su di loro venga utilizzato l’indegno strumento del terrorismo psicologico per costringerli a desistere. “… chiama gli assistenti sociali e fai prendere quella bambina” La minaccia del comandante della polizia municipale Moschella del 7 ottobre 2013 alle famiglie senza casa che erano andate al comune per chiedere un consiglio comunale, solo un consiglio comunale”.

“…Trovati un lavoro, trovati una casa altrimenti do in affido vostra figlia… E’ una minaccia? Sì è una minaccia”, le intimidazioni di un’assistente sociale verso una famiglia senza casa di Via Episcopio del 18 settembre. E poi ancora il 28 settembre 2013 il giudice Cusani in un’ordinanza stabilisce che entro il due ottobre, data dello sgombero il comune avrebbe dovuto provvedere a trovare una sistemazione alle famiglie senza casa.

Il comune viene informato, il dirigente Isidoro Fucci sa, l’assessore Maccauro sa, tutti sanno e nonostante le famiglie avessero acconsentito alla proposta delle scuole di San Vitale e Ponticelli, poi diventata San Modesto, il 12 settembre 2013 come testimoniano gli articoli di stampa e le sottoscrizioni di documenti consegnati allo stesso sindaco Fausto Pepe.

Questa giunta non ha fatto nulla di proposito, poteva intervenire prima e non lo ha fatto. Trauma preterintenzionale di minori: questa è la macchia che segna il Primo cittadino e la sua Giunta, macchia indecorosa, spregevole che mai si è verificato in questa città ed in nessuna città d’Italia.

Mentre gli altri comuni si attivano per aiutare la povera gente, ascoltare chi manifesta, risolvere con cuore anima e rispetto per la persona, in questa città tutti si vestono di tracotanza e con spietata ingiustizia etica, civile e morale calpestano i diritti di tutti eccetto i loro. Parlano di legalità e con la patente di legalità che si sono autoconcessi applicano le legge secondo la loro legalità.

Illegale minacciare, illegale non intervenire, illegale traumatizzare, illegale non soccorrere, illegale non garantire il diritto alla casa, alla vita alla dignità, illegale e tutto vergognosamente illegale. Tutti sanno e nessuno interviene, esiste un’emergenza casa da 8 anni e da otto anni a parte le parole nemmeno un fatto.

C’è l’emergenza, ci sono le famiglie senza casa che hanno avuto il coraggio di denunciare l’illegalità latente di questa amministrazione e che rivendicano quella casa che proprio ad aprile 2011 Fausto Pepe aveva promesso di garantire.

Nel 2011 Fausto Pepe sottoscrisse un accordo con la sua città, accordo brutalmente stracciato. Quelle famiglie rivendicano casa non solo per loro ma per tutte le famiglie che sono sotto sfratto , per tutti i bisognosi.

Sapevano e dopo essersi riempiti la bocca di dovere morale di tutela dei minori, hanno tutti vergognosamente e tacitamente acconsentito si giungesse allo sgombero ed al traume di povere piccole innocenti creature che hanno avuto la sfortuna di vivere non in una famiglia povera ed onesta ma in una città indecorosa e vergognosamente insensibile e cinica.

Il sindaco è incapace di gestire i dirigenti e la cosa pubblica, sempre allo scuro su tutto, il sindaco non è in grado di tenere a freno i suoi uomini, il sindaco deve dimettersi ora perchè Benevento non può essere rappresentato da un detentore di insensibilità, Benevento è un’altra cosa, Benevento è amore per il prossimo come dimostrano i tifosi ed i cittadini coi il loro esempio di solidarietà concreta ed i loro accorati appelli.

Dimissioni subito e interrogazione parlamentare adesso. Faccio appello al buonsenso del ministro De Girolamo e alle forze politiche sane di questa città: che si mandi a casa il sindaco Pepe ora perchè domani è troppo tardi, domani il sindaco ci condurrà al baratro totale”.

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