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POLITICA

Post elezioni. ALBA pronta a ripartire da 25 punti

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Conclusa l’estenuante tornata elettorale, in cui non è stata presente una lista riconducibile ad ALBA (Alleanza Lavoro Beni/Comuni Ambiente), il nodo sannita si è riunito per tracciare un bilancio del quadro politico nazionale (e locale) emerso da queste consultazioni destinate ad aprire una nuova fase della storia repubblicana.

Coerentemente con il manifesto “per un soggetto politico nuovo” e con le analisi contenute nel recente libro di Marco Revelli (tra i fondatori di ALBA), Finale di partito (Einaudi), si prende atto della crisi di rappresentanza dei partiti tradizionali, a destra e sinistra. Il successo del Movimento 5 Stelle (per altro previsto da Revelli con molti mesi di anticipo esattamente nelle dimensioni poi verificatesi) testimonia la necessità di una profonda revisione nelle forme, nelle passioni e nei contenuti di chi voglia agire la scena pubblica. Con il M5S ci sono evidenti punti di incontro su questioni decisive (il rifiuto della forma partitica novecentesca e la proposta del reddito di cittadinanza, per dirne due), ma ALBA nasce programmaticamente sul rifiuto della struttura gerarchica o carismatica, e vuole continuare a sperimentare forme innovative di pratica politica “dal basso”, fortemente partecipate. La specificità “albigese”, però, non preclude forme di collaborazione sulle cose concrete, come accaduto, ad esempio con la manifestazione “Riprendiamoci il treno e le stazioni”, del 16 febbraio, in cui l’unica presenza politica qualificata era, appunto, quella dei candidati del M5S.

Da dove ripartire, dunque? ALBA riparte da quanto elaborato e proposto nello scorso anno, da venticinque punti qualificanti:
1. Un’altra Europa è possibile. Rinegoziazione delle normative europee che impongono politiche economiche recessive e distruttive dello stato sociale. 
2. La crisi è della finanza, non dello stato sociale. Vogliamo rinegoziare il debito. Creare un regime fiscale equo ed efficace, esteso ai patrimoni e alle rendite finanziarie, nonché alle proprietà ecclesiastiche, attraverso la lotta all’evasione fiscale, la tassazione delle transazioni finanziarie e l’attivazione di tutte le misure necessarie a “disarmare la finanza”.
3. Salviamo il modello sociale europeo. Rifiutiamo il fiscal compact.
4. Politica industriale e riconversione produttiva.
5. Nuove forme di credito e micro-credito per nuove forme di impresa. Forme creative di attività imprenditoriale, legate in particolare alla condizione femminile e giovanile, vanno sostenute con nuove forme di credito e micro-credito. 
6. Più diritti per il lavoro e reddito di cittadinanza. Abolizione delle norme che hanno modificato l’art.18 dello Statuto dei lavoratori e dell’art.8 del decreto legge 13 agosto 2011 n.138.
7. Creare lavoro. Occorre elaborare un piano per la creazione diretta di lavoro nella salvaguardia dell’ambiente naturale e antropico, nell’ottica di una riconversione della struttura produttiva e della filiera energetica nazionale. 
8. Lotta per i beni comuni contro le privatizzazioni. Difendiamo i principi di tutela dei beni comuni affermati dai referendum del 2011.
9. Politiche infrastrutturali rispondenti alle esigenze del territorio e alla mobilità equo-sostenibile. Ci opponiamo alle Grandi Opere inutili, dannose, fonte di corruzione politica – a cominciare dal Ponte sullo Stretto di Messina e dalla linea Tav Torino-Lione.
10. Energia efficiente e rinnovabile, rifiuti zero.
11. Cibo locale, filiere corte e nuova vita alle aree interne.
12. Lotta alle Mafie e alla borghesia criminale.
13. La pace non si costruisce con le armi.
14. Centralità del sapere.
15. Un paese per donne. Vogliamo contrastare sul terreno politico, giuridico e culturale, tutte le pratiche materiali e simboliche di discriminazione e violenza sulle donne. 
16. Partecipazione come antidoto a clientelismo, centralismo, maschilismo.
17. Laicità dello stato.
18. Accoglienti con gli immigrati. Cancelliamo subito le norme della Bossi-Fini maggiormente penalizzanti per le/i migranti.
19. Non tolleriamo la tortura.
20. Riportare le carceri alla civiltà.
21. Libertà di dissenso, diritto alla sicurezza, polizia democratica.
22. La salute è un bene comune.
23. Internet e software liberi, copy-left.
24. Liberalizzare le droghe leggere.
25. Stampa libera dai poteri forti e dall’immaginario volgare. Vogliamo un’effettiva riforma del sistema dell’informazione e del conflitto di interessi.

Il nodo sannita, dunque, che si arricchisce del contributo di Loredana Vecchi, che coniuga le competenze in campo medico-psichiatrico all’impegno volontario per i paesi sottosviluppati, nell’invitare tutti a tesserarsi e a partecipare attivamente a questa entusiasmante fase di ridefinizione della politica italiana, annunzia, a breve, un seminario con il prof. Marco Revelli, dedicato alla figura di Piero Gobetti, e una serie di iniziative politiche volte a creare un fronte comune, in vista di realistiche elezioni amministrative a breve termine, per contrastare non solo, come evidente, le destre in campo, ma anche un centrosinistra “castale”, che malgrado l’evidente inadeguatezza politica e le ripetute picconature della magistratura, continua a gestire la cosa pubblica. Se il futuro di Benevento è affidato ad accordi di cui si sussurra a bassa voce, ALBA cercherà interlocuzione con quanti vogliono innovare il sistema, immettendovi moralità e competenza.

I referenti per il tesseramento sono:
 Anna Maria Mollica
annamariamollica@virgilio.it
 Nicola Sguera
nicola.sguera@fastwebnet.it
 
 La homepage di ALBA:
http://www.soggettopoliticonuovo.it/
 Lo Statuto:
http://www.soggettopoliticonuovo.it/statuto-e-codice-etico/
 
È operativo un gruppo facebook ALBA (alleanza beni comuni ambiente) NODO SANNITA
https://www.facebook.com/groups/386256961425025/

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