CGIL: il bilancio del 2012, anno difficile per i lavoratori

“Si conclude un anno caratterizzato da una forte recessione, conseguenza di politiche depressive che hanno determinato un peggioramento della vita dei lavoratori e dei pensionati.” L’impegno della CGIL Sannita per il 2013 è di porre in campo tutte le azioni necessarie affinché si “possano invertire queste politiche”.

“In Provincia di Benevento, – scrive la CGIL nel bilancio di fine anno – ci sono oltre quattromila lavoratori in Cassa Integrazione, oltre a quelli che nel 2012 hanno perso il lavoro ed ora sono in mobilità o in disoccupazione. Se non ci sarà il finanziamento degli ammortizzatori sociali ci saranno ulteriori licenziamenti di persone che non avranno alcun sostegno al reddito, che saranno beffati due volte, una perche’ hanno perso il proprio posto di lavoro e due perche’ non ci saranno gli ammortizzatori sociali a garantirgli il minimo per la sopravvivenza, tutto questo grazie alla legge del Governo Monti.

L’area metalmeccanica di Limatola è stata quasi completamente azzerata nelle produzioni e sono oltre mille i lavoratori che hanno perso il posto di lavoro. Il distretto industriale di San Marco dei Cavoti è ormai al collasso e, negli ultimi anni hanno cessato l’attività oltre 50 aziende, con più di tremila lavoratori senza più un occupazione.

La forestazione sta vivendo ancora una fase drammatica, ci sono lavoratori in alcuni casi che non percepiscono la retribuzione da più di 10 mesi, oltre alla mancata programmazione della Regione Campania, su quello che deve essere una seria e concreta politica di tutela e difesa del nostro territorio. Il settore del commercio sta attraversando una crisi profonda e ormai sono quotidiane le chiusure di esercizi commerciali sia di piccole che di grandi dimensioni, favorendo quello che è l’accaparramento da parte di gruppi che non sempre sono ben definiti nella loro provenienza economica, e le ulteriori liberalizzazioni selvagge del settore, con la legge del Governo Monti, non sono la risposta al collasso del settore.

C’è bisogno di rimettere al centro il “buon lavoro”, garantito da diritti, tutele e retribuzioni adeguate. Per il 2013 si dovranno incentivare le politiche per il lavoro e per la crescita, sono necessità impellenti per il Sannio. Bisogna salvaguardare le aziende che sono rimaste in vita negli ultimi anni, cercando di assicurare con processi innovativi, (utilizzando a pieno le risorse destinate al migliorando dei processi tecnologici e di produzione, anche con la partecipazione dell’ Universita’ del Sannio) una prospettiva di tenuta non sono per il presente, ma anche per il futuro.

Con le buone prassi adottate per l’ex Polo Tessile di Airola con i tavoli istituzionali congiuntamente ad imprese e sindacato, il 2013 deve rappresentare l’anno di svolta per il rilancio dell’ economia e dell’occupazione nel Sannio, buone pratiche che vanno estese ai settori trainanti l’economia Sannita, come l’agroalimentare e l’agricoltura. Proprio perché la CGIL crede che l’innovazione dell’agricoltura può rappresentare un punto di reale sviluppo, nei primi giorni del 2013 lancerà pubblicamente la sua proposta al mondo agricolo del Sannio. Un comparto, quello agroalimentare, che ha grandi punti di eccellenza e che se supportato dalle istituzione e dalla politica, può rappresentare un elemento di sviluppo concreto e duraturo.

Oggi l’agricoltura e le produzioni di nicchia legate al settore rappresentano l’unico freno allo spopolamento ed alla desertificazione di quelle aree interne del territorio. C’è bisogno di porre subito, al prossimo governo Nazionale, ed alla regione Campania, quale ente di programmazione, il tema del manifatturiero e delle infrastrutture legate alla mobilità, il tema dei trasporti va affrontato in maniera decisa e diversa rispetto a quello fatto fino ad oggi, i trasporti rappresentano l’asse strategico per attrarre aziende ed investimenti, in una logica di libertà di movimento e di circolazione, rilanciare la scuola, la formazione, il tema dei servizi alla persona e soprattutto la tutela delle fasce più deboli come i giovani e i pensionati.

Infatti oggi stiamo solo subendo una politica fatta di tagli lineari, che non fa altro che far arretrare il territorio Sannita ed i suoi cittadini sempre di più, a questa logica bisogna dire basta, il Sannio deve invertire rotta e deve riappropriarsi dei diritti e delle tutele del mondo del lavoro e deve poter scegliere i buoni e sani investimenti.

Per tutte queste ragioni, la CGIL Sannita, sarà in tutti i luoghi di lavoro per dare informazioni sulla grande mobilitazione dello sciopero generale regionale che si terra’ a gennaio,per porre al centro della discussione, il rilancio dell’economia e dell’occupazione sannita, per restituire al nostro Sannio ed alle giovani generazioni, un futuro fatto di occupazione stabile, duratura e sana”.