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Regione Campania

Luca Colasanto (PdL): ‘Piano energetico, audizioni molto positive’

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“E’ stata una giornata intensa ma molto positiva, dove abbiamo ascoltato le esigenze, le istanze, le richieste e le perplessità prima delle associazioni di categoria e poi di difesa del territorio”. A dichiararlo, al termine delle audizioni sul Piano Energetico Ambientale Regionale, il presidente della commissione Ambiente, Energia e Protezione Civile del Consiglio Regionale della Campania, Luca Colasanto (PdL).

I lavori sono iniziati, in mattinata, con l’audizione di Confindustria, Confapi e Aper e settore Energia della Regione Campania. A tutti, il presidente Colasanto ha espresso un concetto molto chiaro: “Finora si è agito senza norme ed è chiaro che molti sono felici di operare in assenza di regole certe e trasparenti. Noi da un anno e mezzo stiamo lavorando assiduamente a questo Piano ed è nostra ferma volontà approvarlo per garantire uno sviluppo energetico senza soprusi e in simbiosi con la difesa e tutela dell’ambiente e del paesaggio”. A seguire, è intervenuto il presidente di Confapi Campania, Emilio Alfano (per l’associazione era presente anche il delegato settore Energetico Gaetano Femiano), il quale ha ringraziato il presidente Colasanto “per aver responsabilmente riportato in commissione il provvedimento per ascoltare suggerimenti ed osservazioni” ed ha chiesto alla Regione Campania “di adottare il Piano Regolatore Energetico per il fabbisogno perché non si può procedere senza sapere quale siano le esigenze energetiche territoriali”. Per l’Aper (Associazione produttori di energia da fonti rinnovabili), è intervenuto il responsabile per gli Affari Regionali, Alessandro Totaro che ha contestato la norma in discussione: “La legge così com’è non va bene, penalizza fortemente il comparto delle rinnovabili che non è rappresentato esclusivamente dall’eolico”. A rappresentare Confindustria Campania, invece, Pasquale Ranieri (vicepresidente sezione Installatori) il quale ha sollecitato “il varo di norme chiare e che non contrastino con quelle nazionali e soprattutto che si evitino blocchi per gli operatori. Sospendere le rinnovabili significherebbe perdere sviluppo e risorse, mentre è necessario velocizzare le procedure autorizzative”.

Per il settore Energia della Giunta Regionale della Campania è intervenuto il dirigente Fortunato Polizio. “Vorrei innanzitutto far presente che il progetto di legge – ha affermato – è interessante perché mette insieme i due aspetti che non sono perfettamente collimanti: il piano energetico regionale con elementi di inserimento sul territorio, degli impianti, la legge parla soprattutto di impianti eolici, ma alcune esposizioni possono essere considerate più generali”. Per Polizio, inoltre, “già prima delle linee guida nazionali le altre fonti sono state oggetto di interventi di natura amministrativa massicci, solo nell’ultimo anno abbiamo autorizzato 185 mega watt elettrici di fotovoltaico, per cui, dando una certa rilevanza non tanto alla tecnologia eolica che è un po’ più complicata, per cui avevamo bisogno di una norma a copertura, che è costituita da linee guida nazionali, allora, lo sforzo che è stato fatto necessita di un completamento legislativo da parte del Consiglio regionale e che può essere, appropriatamente, introdotto dal progetto di legge 150”.

Conclusa la prima sessione con le organizzazioni di categoria e dopo una brevissima pausa, il presidente Colasanto ha ripreso il lavori con le associazioni di difesa del paesaggio. Al tavolo, Oreste Rutigliano (consigliere nazionale Italia Nostra), Angelo Velatta (consigliere nazionale Comitato per il Paesaggio), Maria Rosaria Iacono (consigliere nazionale Italia Nostra), Gregorio Angelini (Direttore Regionale Ministero Beni Culturali), Camillo Campolongo (Wwf Campania).

“Nel solo Valfortore ci sono 300 pali eolici, questa passata esperienza ha dimostrato che non è possibile andare avanti senza norme. Non è possibile che un territorio così aggredito non abbia delle norme, questa è una situazione imbarazzante e pericolosa su cui ho deciso di mettere le mani. Non è una impostazione di tipo meramente politico ma è soprattutto una impostazione mentale”, ha proseguito Colasanto. Che alle associazioni ha spiegato come “il concetto di regolamentazione sia stato condiviso dagli imprenditori. Il nostro interesse, parlo anche a nome di tutti i membri della Commissione, è produrre una norma giusta e ben fatta”.

Il dirigente di WWf Camillo Campolongo ha trovato “giuste e condivisibili le parole del presidente Colasanto. Abbiamo visto come questi impianti e mi riferisco soprattutto all’eolico sono cresciuti in maniera selvaggia e a dismisura in tutti questi anni. I danni sull’impatto ambientale devono ancora essere documentati e quantificati ma sono certi e visibili i danni paesaggistici. Abbiamo presentato alcuni emendamenti aderenti all’impostazione del testo presentato da Colasanto fornendo un contributo qualitativo”.

Maria Rosaria Iacono di Italia Nostra ha condiviso “la necessità di uno sviluppo equilibrato del territorio. Abbiamo la necessità di fissare norme procedurali certe e chiare”, invitato “la commissione a continuare in questa meritoria opera di regolarizzazione e di non dare adito alla produzione di norme di dubbia interpretazione” e chiesto “di regolamentare la partecipazione in Conferenza dei Servizi delle associazioni ambientaliste a maggior garanzia dei procedimenti”.

A seguire sono intervenuti il dottore Oreste Rutigliano di Italia Nostra: “Il disastro avviene quando ci troviamo di fronte alle regioni che esprimono dei pareri favorevoli all’installazioni in siti non idonei. Si agevola, così, il grande eolico e il grande fotovoltaico. Nel corso degli anni è stato ucciso il concetto di rinnovabile puro perché si è abdicato in favore del business della grande industria. In tutta l’Europa si registra una ‘rivolta’ contro l’eolico ma le grandi lobby trovano sempre aree di intervento a loro favorevoli. La Regione Campania dovrebbe fare un appello al ministero dei Beni Culturali per sostenere le azioni delle direzioni regionali in favore di una tutela del territorio”.

E l’avvocato Velatta del Comitato Nazionale Difesa del Paesaggio: “Dobbiamo fissare dei punti fermi per liberalizzare le rinnovabili e nel contempo accelerare e semplificare il procedimento unico rinviando alle linee guida nazionale le questioni relative all’inserimento nel paesaggio di nuovi impianti. La tragedia è consistita nel fatto che dal 2003 si è arrivati al 2010 per le linee guida e le amministrazioni sono andate avanti autorizzando impianti che hanno impattato negativamente sul territorio”.

Gregorio Angelini, direttore regionale, necessario introdurre una norma tesa a ponderare gli interessi legittimi tutti costituzionalmente riconosciuti. Allo stato registro un favor per le rinnovabili che deve invece essere calato normato in base alle esigenze territoriali e a favore, comunque, della collettività e della salute pubblica”.

Hanno seguito e partecipato alle audizioni, tra gli altri, anche i consiglieri regionali Gennaro Oliviero (Pse), Carmine Mocerino (Udc), Nicola Caputo (Pd).

 

 

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