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Calcio

Giampiero Clemente: ‘Un pezzo di cuore l’ho lasciato a Benevento’

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(valeria debbia) – Sei presenze e sei reti: una media realizzativa di un gol a partita (anzi, per essere precisi si tratta di un gol ogni 83 minuti e mezzo). E’ questo l’attuale ruolino di marcia di bomber Giampiero Clemente, alla sua prima stagione con la maglia del Perugia. TuttoLegaPro.com lo ha intervistato in esclusiva per commentare con lui l’ottima partenza degli umbri, incappati per ora in due soli passi falsi: il primo in trasferta contro l’Aversa Normanna e il secondo casalingo nel turno infrasettimanale contro l’Arzanese. Clemente racconta il suo punto di vista su questa lunga stagione e dedica anche un pensiero al suo ex club, il Benevento…

Giampiero, partiamo dall’analisi del turno infrasettimanale contro l’Arzanese. E’ stata la vostra prima sconfitta casalinga…
"E’ stata una brutta prestazione. Non ce l’aspettavamo. Dispiace, ma ora si volterà pagina proiettandoci allo scontro col Giulianova. Purtroppo nell’arco di una stagione – specialmente quando si gioca ogni tre giorni – puo capitare di non presentarsi al 100%. A noi è successo nella sfida contro l’Arzanese. Non c’eravamo proprio…".

Il presidente Damaschi infatti ha parlato di "una sconfitta maturata per una questione di testa"…
"I problemi possono essere tanti. Magari l’approccio non è stato dei migliori. Venivamo da due scontri diretti con formazioni importanti come Paganese e Campobasso, dove eravamo riusciti a portare casa sei punti e sicuramente quando poi ti trovi a dover affrontare un’Arzanese le motivazioni possono venire a mancare: sono cose che possono succedere. Ripeto: l’approccio è stato sbagliato, ma naturalmente giocare ogni tre giorni non è facile".

Un problema potrebbe essere che la squadra è troppo "Clemente-dipendente"? E allo stesso tempo tu dipendi troppo dalla squadra?
"No, io penso che Clemente è un giocatore che può dare una grossa mano al Perugia, però lo stesso Perugia ha un organico forte e non può dipendere da Clemente. Sono al servizio di un ottimo gruppo e spero di poter dare il mio contributo per la vittoria di questo campionato, però in questa squadra ci sono ottimi elementi. E poi di calciatori che vincevano le partite da soli me ne ricordo solo uno ed era argentino…".

Sei reti in sei partite: hai una media realizzativa altissima…
"La società mi ha preso per questo. Ma c’è un gruppo che sta lavorando e a turno darà il proprio contributo".

Mister Battistini vi aveva però messi in guardia dal sentirvi già troppo sazi.
"E lo so… Lo aveva fatto durante tutta la settimana. Purtroppo è successo quello che non doveva succedere. Partiamo però anche dal presupposto che – a parte me – il Perugia è composto da un gruppo abbastanza giovane e quindi naturalmente bisogna lavorare sull’aspetto psicologico. Con molti ragazzi giovani – che magari si affacciano per la prima volta ad un campionato professionistico – bisogna lavorare piano piano, cercando di raggiungere quella continuità che ti permette di vincere i campionati".

Domenica vi troverete di fronte il Giulianova: potremmo definirlo già un "big match" visto che siete appaiati in classifica a 12 punti.
"Chiamandoci Perugia, per le avversarie sono "big match" tutte le domeniche. Il problema è proprio questo. Mi aspetto comunque una partita dura, contro un’ottima squadra che – come hai ricordato – ha 12 punti in classifica come noi. Dobbiamo svoltare pagina, sapendo che nessuno ti regala niente e che quando arriva il Perugia tutti fanno la partita della vita".

Hai parlato dello stress di giocare ogni tre giorni: che ne pensi di questo campionato lungo e ostico che prevede numerosi turni infrasettimanali?
"E’ molto difficile recuperare a causa dello stress fisico cui siamo sottoposti. Anche perché a questo stress dobbiamo anche aggiungere le 5-6, a volte anche 7 ore di pullman cui siamo costretti per arrivare nelle varie località in cui si gioca… Quest’anno va così: bisogna abituarcisi. Il girone è stato fatto così. Sono presenti tante squadre. Bisogna giocare ogni tre giorni e non è facile gestirsi. Noi poi stiamo pagando molte assenze importanti: la società ha costruito una squadra ottima, però in questi mesi sono sempre venute a mancare pedine importanti e non c’è stata quindi la possibilità di far rifiatare qualcuno".

Per quanto riguarda il tuo curriculum, non si possono non ricordare le cinque stagioni trascorse a Benevento, di cui sei stato anche capitano…
"Sicuramente sono stati anni fantastici. Un pezzo di cuore l’ho lasciato lì a Benevento. Penso però che non si sia mai rotto nulla tra di noi. Solo ho pensato che fosse giusto dare la possibilità alla società di cambiare gli interpreti: per tre anni avevamo provato il salto dalla Prima Divisione alla Serie B senza riuscirvi. Non sarebbe stato facile ripartire quest’anno dopo una sconfitta. Ma resta il legame forte che non può essere scalfito in nessun modo".

Dopo aver rescisso il contratto coi giallorossi, hai dichiarato che non saresti mai andato in una squadra rivale: hai mantenuto la promessa, firmando per il Perugia.
"Eh sì… Mi sento una persona talmente leale e trasparente, che ho rinunciato al contratto. Io ero legato per un altro anno al Benevento, ma mi sembrava giusto fare quel passo. Poi ho mantenuto la promessa per rispetto dei miei ex tifosi, che in cinque anni mi hanno dato veramente tanto affetto".

Chiudiamo tornando all’argomento gol: mantenendo la media realizzativa attuale il tuo record stagionale sarà presto raggiunto, non trovi?
"Il mio record stagionale tra i professionisti è 19. Io mi auguro di dare una mano al Perugia, di modo da poter fare il salto di qualità in Prima Divisione. Se all’interno di questo obiettivo riesco anche a battere il mio record ben venga, ma baratterei ogni mio gol per ottenere la promozione della squadra".

Fonte | TuttoLegaPro.com

 

 

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