Calcio
Benevento: attenzione al campo di gioco, ma non solo…
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E’ più che probabile che parte dell’attenzione che tifosi, addetti ai lavori, protagonisti sul campo e società, dedicheranno all’esordio agonistico del Benevento in una competizione in cui conta il risultato (oggi pomeriggio, al Vigorito, la Coppa Italia Tim Cup alle 18, l’eliminazione diretta contro la Tritium) sia rivolta anche ad una… camera di consiglio. Quella della Commissione Disciplinare del calcio nostrano, che dovrà emettere – a partire dal domani – i verdetti sull’incresciosa vicenda dello scorso mese di giugno che ha permesso, di fatto e giustamente, di richiamare alla memoria ed all’attualità la formula verbale del ‘calcio-scommesse’.
Tutti, insomma, nutriranno una prevedibile trepidazione perché la sentenza, di primo grado e quindi emendabile in quelli successivi, potrebbe andare ad incidere non poco sulle ambizioni di un sodalizio, quello giallorosso, che quest’anno sta seguendo un percorso di qualità tecnico-agonistica senza particolari stress (merito anche del manico, evidentemente) che va ad affiancarsi in maniera naturale alla pur sempre richiesta consapevolezza del ruolo da protagonista da recitare in campionato. L’handicap di una partenza frenata da una penalizzazione (la richiesta del procuratore federale Stefano Palazzi è di 14 punti), insomma, rappresenta un rischio concreto da evitare. Per questo, oltre il meccanismo giudiziario in senso stretto (accusa, difesa, sentenza), non si può evitare di segnalare l’uso talora distorto del concetto di ‘responsabilità oggettiva’.
Le eventuali leggerezze o reati di un tesserato, se non si riesce a dimostrare un effettivo coinvolgimento societario, non possono essere equiparate alle giuste colpe di una società che, per esempio, non riesce a prendere le distanze da frange estreme di tifoseria esercitando in modo blando la sua funzione sociale o addirittura essendo connivente in un impuro rapporto col suo pubblico.
Il pedigree etico della società presieduta da Vigorito è stato attestato più volte, anche dai vertici federali. Potrebbe essere questo il motivo principale per dormire sonni più tranquilli: è ovvio, che si giudica dalle e sulle carte e non in base a consolidati princìpi morali, ma quest’ultimo aspetto non può essere del tutto estraneo alla valutazione finale.