CULTURA
Le bellezze del Triggio risplendono con la “Passione vivente nella Benevento Romana”
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Partecipazione ed emozioni ieri sera per la Passione vivente nella Benevento Romana, una rappresentazione giunta alla sesta edizione e divenuta ormai appuntamento imperdibile per i fedeli e i cittadini del capoluogo sannita. La manifestazione, programmata per lunedì 26 marzo e posticipata a dopo Pasqua a causa delle avverse condizioni meteo, ha ripercorso le ultime ore della vita di Gesù: l’ultima cena con gli apostoli nella Cattedrale, la preghiera nell’Orto degli Ulivi in piazza Manfredi di Svevia, la flagellazione e la via crucis per le vie del Triggio, fino alla scena madre della crocifissione e resurrezione nell’area archeologica dell’Arco del Sacramento.
Il centro storico si trasforma dunque per una serata nel luogo sacro per eccellenza con l’obiettivo di far riscoprire e riqualificare i tesori della Benevento di epoca romana.
Nato come un piccolo evento organizzato dalla Parrocchia di San Donato, nel corso degli anni la sacra rappresentazione è cresciuta, anche grazie al supporto dell’Associazione Beneslan e dei tanti volontari – oltre 100 – che sempre più numerosi si sono uniti alla manifestazione.
Tutto è stato curato nei minimi dettagli: dalla regia dell’esperta Paola Fetto, il coordinamento artistico di Selene Pedicini, ma anche le musiche eseguite dal gruppo “Florilegium Musicae” del liceo Guacci con la partecipazione del Coro Polifonico “Farnetum” diretto dal maestro Daniela Polito. Emozionante anche l’interpretazione dell’attore e docente universitario Massimiliano Fini, membro del cda della Fondazione Benevento Città Spettacolo, nel ruolo di Gesù.