fbpx
Connettiti con noi
Annuncio
Annuncio
Annuncio
Annuncio
Annuncio
Annuncio
Annuncio

CULTURA

Le Fabbriche Riunite, la Storia del torrone a Benevento. Mario Rosa: “La nostra forza? Tradizione e innovazione”

Pubblicato

su

Ascolta la lettura dell'articolo

Un’altra storia che arriva da lontano. E che ci parla di Benevento come poche altre storie possono fare. Perché il torrone non è un prodotto della nostra Città ma ne è parte. Se il capoluogo sannita avesse una Carta d’Identità sarebbe nei suoi segni particolari. E non da oggi ma da almeno due millenni considerato che la copeta di Benevento veniva già citata da Tito Livio. E datata nel tempo è anche la fondazione della società Fabbriche Riunite Torrone di Benevento. Tra poche ore, il prossimo 30 gennaio, saranno trascorsi 116 anni da quando diversi maestri torronai decisero di istituirla, inserendo anche il nome della Città nella denominazione sociale. A ribadire l’indissolubilità del legame. Oggi le Fabbriche sono ancora lì, al rione Ferrovia. Presidente della società è Mario Rosa, erede di un altro Mario – suo nonno – che ne divenne socio unico nel 1955. “Per mio nonno fu come realizzare un sogno”.

Anche lui torronaio?

“Sì, anche lui un maestro torronaio, aveva la botteghe vicino alla stazione. Originario di San Leucio del Sannio, a Benevento ci arrivò da bambino per apprendere un mestiere: aveva solo 12 anni. Iniziò a imparare l’arte del torrone e della pasticceria presso altri artigiani della Città, lavorando con loro fino al 1939 quando riuscì a mettersi in proprio”.

Come arrivò alle Fabbriche Riunite?

“La società delle Fabbriche era in difficoltà. E non poteva essere diversamente considerati gli eventi tragici della prima metà del secolo scorso. Parlo ovviamente delle due guerre mondiali ma anche della terribile alluvione che sconvolse Benevento nel 1949. I danni erano stati enormi. Rialzarsi era complicato e occorreva il soccorso di qualcuno per non abbassare le serrande”.

E arrivò Mario Rosa

 “Prima di decidere riunì la famiglia: sua moglie Mena e i figli Anna, Fausta e Dario. Insieme assunsero la scelta di rilevare la società e fare il possibile per rilanciare e dare nuovo lustro a marchi di prestigio e valore. Per l’intera Città”.

Ne è valsa la pena

“Le soddisfazioni non sono mancate. Così come – ovviamente – i sacrifici. Ma sono trascorsi altri settant’anni e siamo ancora qui. Ne è valsa la pena, sì”.

Da settant’anni il nome della famiglia Rosa è legato a quello delle Fabbriche Riunite: il tempo non ha mutato lo spirito di quella storica riunione

“No, non è mutato. Nonostante il trascorrere del tempo e delle generazioni. Ancora adesso quando si tratta di prendere le decisioni importanti ci riuniamo intorno al tavolo e insieme decidiamo la direzione da seguire. Oggi siamo otto soci, tutti discendenti di Mario Rosa. La struttura ovviamente è cambiata, si è innovata. Ci sono due rami, quello commerciale e quello industriale e gli staff sono formati complessivamente da circa sessanta persone”.

Tradizione e innovazione

“E’ proprio così. Per intenderci: siamo stati la prima azienda dolciaria a puntare sulla struttura blockchain. Attraverso il suo utilizzo siamo riusciti a coinvolgere anche i fornitori delle materie prime in un sistema di tracciamento completo della filiera di produzione di dolci e torroni. Un progetto di controllo che assicura la qualità e la provenienza di ciò che produciamo e commercializziamo. E al cliente è sufficiente inquadrare il QR code per verificare che quello che ha acquistato corrisponde a ciò che gli è stato venduto”.

Quanto le innovazioni possono aiutare un’azienda figlia di un’antica tradizione come la vostra?

“In maniera decisiva. Prima parlavamo della blockchain ma posso anche citare la riorganizzazione del nostro magazzino. Oggi ne abbiamo uno verticale, arriva a otto metri di altezza, completamente automatizzato. Altra innovazione sono i Frontalini elettronici, che indicano il prezzo di vendita a scaffale. C’è il black Friday? Istantaneamente possiamo applicare la scontistica a tutti i prodotti interessati dalla promozione”.

Adesso un salto indietro nel tempo: i suoi primi ricordi alle Fabbriche Riunite

“Purtroppo non posso ricordare mio nonno Mario, scomparso qualche anno prima della mia nascita. Ricordo invece mia nonna e il lavoro intenso dei periodi di festa, in particolare con l’avvicinarsi del Natale. Tutta la famiglia era coinvolta nella vita dell’azienda e toccava pure a me: a 12 anni già lavoravo. Poi sono andato via per gli studi: sono un informatico e presa la laurea mi sono dedicato alla gestione informatica della società. E così torniamo a quanto ci dicevamo prima: tradizione e innovazione”-

E anche territorio: siete sempre attivi  per tenere viva la tradizione torronaia nel Sannio

“Assolutamente, proprio lo scorso novembre abbiamo ospitato gli studenti dell’Istituto Ipsar ‘Le Streghe’. Un momento per fare conoscenza e formazione con i giovani pasticceri della scuola alberghiera beneventana”.

Le Fabbriche Riunite nascono nel 1908 per rafforzare il legame tra torrone e Città: è ancora vivo quel legame?

“Un turista che viene a Benevento e dà un morso al torrone non sta assaggiando un dolce ma l’essenza stessa di Benevento. Perché il torrone e Benevento rappresentano un binomio inscindibile”.

Il prodotto di cui più andate fieri?

“Beh, la ‘copeta’. E’ un dolce natalizio che a Benevento si preparava per il 13 dicembre, il giorno di Santa Lucia. La tradizione voleva che il fidanzato portasse la ‘copeta’ alla fidanzata. Alcuni la utilizzavano proprio per chiedere al futuro suocero la mano della figlia. Una storia particolare quella della copeta. Da mio nonno potevi mangiarla soltanto in negozio o subito dopo averla portata via”.

Perché?

“Parliamo di un torrone appena sfornato, che non subisce ancora il processo tipico di solidificazione proprio del torrone. Quindi bisognava mangiarla ancora calda per preservarne la fragranza.. Oggi, però, siamo riusciti a trovare una soluzione diversa”.

Ovvero?

“Oggi ci sono tecnologie che ci permettono di congelare la copeta, bloccando il processo di maturazione. Il cliente può dunque metterla nel suo forno a casa e mangiarla come se fosse stata appena prodotta. E ritorniamo ancora lì: tradizione e innovazione”.

Resta il prodotto più richiesto?

“Decisamente. Assieme alla ‘Mela allo strega’ e alla ‘Biancamela’”.

Fare la copeta oggi è più facile rispetto ai tempi di suo nonno: e portare avanti l’azienda? Più complicato?

“La Benevento di oggi non è purtroppo paragonabile a quella di ieri. Non è una opinione ma un dato statistico. Il calo demografico è evidente e lo sono anche le conseguenze sull’economia. Ecco: quando ero ragazzo aprivi le porte del negozio e vedevi viale Principe di Napoli stracolmo di gente. Gente che entrava e usciva dai negozi. Oggi no, non è più così”.

 

 

 

 

Annuncio

Correlati

redazione 4 mesi fa

Fabbriche Riunite Torrone di Benevento protagoniste nella puntata dell’Epifania di Linea Verde

redazione 4 mesi fa

Storie beneventane – Il torrone

redazione 4 mesi fa

Agli albori del marketing: tra torrone, scimmiette e un megafono sempre acceso. I ricordi della ‘piccola Giovanna’, il brand più noto delle feste popolari

Christian Frattasi 5 mesi fa

Alle Fabbriche Riunite Torrone di Benevento il premio ‘Innovazione Tecnologica’ targato Smau

Dall'autore

Antonio Corbo 2 giorni fa

Forza Italia, la campagna elettorale si apre con Gasparri e una telefonata di Tajani: “Candidature locali? Non c’è partita”

Antonio Corbo 2 giorni fa

Disservizi idrici e Alta Velocità, istituito a palazzo Mosti un tavolo permanente. Rfi: “Entro il 2025 in funzione tratte rapide per Napoli e Roma”

Antonio Corbo 3 giorni fa

Musica, striscioni, bandiere e le parole di Scurati. Benevento celebra il 25 Aprile: “E’ il Natale della nostra Repubblica”

Antonio Corbo 3 giorni fa

Dalla necropoli scoperta ad Amorosi testimonianze della cultura pre-sannitica: “La sfida ora è un Museo Nazionale”

Primo piano

redazione 3 ore fa

Benevento, il ‘San Pio’ punta ad investire e a far crescere il servizio ‘Scuola in Ospedale’

redazione 4 ore fa

La Coldiretti sannita in assemblea per programmare le sfide future

redazione 22 ore fa

San Giorgio del Sannio, Giuseppe Ricci ufficializza: “Mi candido a sindaco”

redazione 1 giorno fa

Benevento, beccato a danneggiare un’auto aggredisce i Carabinieri: arrestato

Copyright © 2023 Intelligentia S.r.l.

Skip to content