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CULTURA

Dalla Strega che fu alla tv locale anni ’90: Mauro Ielardi apre l’archivio dei ‘videoricordi’

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Dal buio della camera oscura utilizzata per sviluppare le prime fotografie alle mille luci della Champions League. Mauro Ielardi sa bene quanto lontano possa condurti una passione. Ma conosce anche il valore della condivisione: il suo canale Youtube è diventato la mediateca dei beneventani. Perché certe emozioni della Strega le puoi rivivere soltanto lì, così come solo lì puoi capire cos’era la televisione locale negli Anni Novanta. Epperò, di tempo ne è passato. Mercoledì scorso la finale di Coppa Italia all’Olimpico, stasera Juventus-Milan di campionato. Pochi giorni ancora e si riparte per Hong Kong dove ad attenderlo c’è la Volleyball Nations League. In giro per il mondo con la sua Polecam, attrezzatura che pochi operatori di ripresa in Italia sanno usare. Lui è stato il primo. E siccome tra i suoi valori irrinunciabili non mancano riconoscenza e famiglia, adesso che il mare è calmo, il pensiero più sentito va alla persona con cui ha condiviso alti e bassi della vita. Perché succede anche che le luci si spengono all’improvviso. E per non smarrirti, hai bisogno di sostegno, del consiglio giusto. Quelli che sua moglie Jole mai gli ha fatto mancare, neanche quando il telefono non suonava più: “La ringrazierò sempre”. D’altronde tutta questa storia è cominciata proprio così, con dei matrimoni.

“Già da ragazzino mi accompagnava la passione per le immagini, a 17 anni sviluppavo le fotografie nello sgabuzzino di casa. E per chi voleva fare questo a Benevento, all’epoca, la strada era a senso unico: feste, cerimonie, matrimoni. Mi proposi allora a Beppe Feliciello che non necessitava, però, di un fotografo bensì di un operatore video. Mio padre mi regalò una Panasonic M7, che ancora conservo, e cominciai così”.

E poi? Mai fatto altro?

“Per cinque anni sono stato a Roma, dipendente del Ministero del Tesoro. Il posto fisso, per intenderci. Mi dimisi per continuare a fare i matrimoni”.

Checco Zalone non avrebbe approvato

“Neanche mio padre, per la verità: non mi rivolse parola per un mese. Fu una scelta importante, ancor di più perché ero già sposato e con il primo figlio in arrivo”.

Vinse il richiamo della passione

“Ma anche durante gli anni trascorsi a Roma continuavo a fare i matrimoni, scendendo ogni fine settimana a Benevento. Quello che guadagnavo al Ministero, poi, lo spendevo per frequentare il Centro Sperimentale Televisivo”.

E infatti è con le televisioni che poi hai continuato a lavorare

“A Telebenevento, con Vittoria Principe. La passione per fare il reporter l’ho scoperta lì. I primi servizi, le prime interviste. E le prime esperienze con il Benevento, di cui ovviamente ero e resto tifosissimo. Spesso andavo da solo, armato di telecamera, a fare le trasferte. Anche in occasione di derby infuocati, come a Nocera”.

Derby infuocati ma anche campi rischiosi…

“Beh sì, si rischiava quasi sempre. Un anno a Cava de’ Tirreni successe il finimondo, filmai tutto tra i tifosi della Cavese che mi “intimavano” di spegnere la telecamera. Con me, solo Reno Giannantonio. Uscimmo dallo stadio grazie a un amico giornalista che ci condusse per un percorso ‘alternativo’. Anche lui, comunque, mi chiese di non dare pubblicità alle immagini. Ma io il giorno dopo le inviai a Striscia la Notizia”.

E oggi quei tuoi video rappresentano una sorta di cassetto della memoria per tanti tifosi della Strega

“Ed è una cosa che mi fa un piacere enorme. Anche perché quei filmati tengono assieme due mie grandi passioni: quella per il Benevento, ma anche quella per il video”.

Spiegaci

“All’epoca utilizzavo una cassetta super Vhs. Costavano tanto ma per non rovinare le testine della telecamera non registravo mai una partita su quella precedente, come invece facevano un po’ tutti. E così settimana dopo settimana le cassette finivano negli scatoloni. Non potevo certo immaginare, a quel tempo, che mi sarebbero tornate utili per Youtube. Ma senza quel mio “puntiglio” oggi l’archivio non esisterebbe”.

Quando hai deciso di renderlo pubblico?

“E’ successo un po’ per caso. Pubblicai i due video dello spareggio per non retrocedere in C2 tra Nocerina e Benevento. Mi divertiva rivedere i tifosi della Nocerina festeggiare in casa per una partita sospesa sullo zero a zero a pochi minuti dal termine. Non pensavano, evidentemente, di perdere nella ripetizione del match. E invece… Il video ebbe subito successo e così decisi di caricarne altri, fino a prenderci gusto. Oggi posso dirvi una cosa: su Youtube c’è solo il 40% del materiale conservato”.

Ottimo, possiamo aspettarci nuove ‘chicche’

“C’è una ‘chicca’ in assoluto. Non proviene, però, dalle mie registrazione. Se volete vi racconto…”

Assolutamente

“Un po’ di tempo fa una signora del Triggio, amica della famiglia di mia moglie, mi chiese di recuperare tra le bobine di suo marito quella del loro matrimonio. Me ne consegnò diverse, non sapendo quale fosse quella giusta. Nel cercarla, ritrovai i filmati girati da suo marito in occasione della famosa Benevento-Bari, filmati su cui poi ho costruito il servizio. Di recente, nel sistemare gli scatoloni, ho notato delle pellicole 8mm in bianco e nero. Sono immagini girate dal bordocampo del Meomartini. Presumo siano addirittura della San Vito, visto il colore delle maglie. Voglio farci uno speciale e per questo a breve incontrerò Franco Bovio, all’epoca calciatore. A riconoscerlo nei filmati è stato Ottavio Pietrantonio, prima che ci lasciasse”.

Sarà l’ennesimo regalo gradito. Il tuo archivio, però, non attrae soltanto i calciofili: c’è tanta Tv Anni Novanta. I video con il ‘primo’ Luca Abete sono imperdibili

“I tempi di IrpiniaTv, televisione a cui arrivai proponendomi per un telegiornale su Benevento. Era appena uscito ‘Il Sannio Quotidiano’, giornale per cui realizzai lo spot di promozione: “Prima non c’era… adesso c’è”. Nel Tg riportavo le loro notizie, lette da Marisa Del Monaco. Registravo tutto in una videocassetta che poi consegnavo al macchinista del treno che andava ad Avellino, e lì veniva recuperata. Il tutto era reso possibile dal fatto che mio padre era il paramedico delle ferrovie, con ambulatorio alla stazione. Grazie al successo del tg, IrpiniaTv – poi Campania1 – aprì una redazione qui a Benevento. Dopo un po’ con Luca Abete iniziammo a girare per la Città a ruota libera, incontrando persone, aprendo il microfono e parlando di tutto. “Sui generis”: un successo incredibile”.

Poi la prima ‘svolta’ con la Rai, fino all’inizio della collaborazione con Tele+

“Nata per caso, ero a San Giuliano del Sannio per un servizio sul terremoto. ‘Intercettai’ una telefonata tra la persona che era con me e Alessandro Bonan che aveva bisogno di un operatore sul posto: con Tele+  stava per scendere in Molise per un servizio con due calciatori del Milan che dovevano consegnare le magliette a due bambini superstiti del sisma. Tempo dopo mi richiamarono per un servizio sul Napoli . Dal 2003, con Sky Sport la collaborazione diventò importante e conobbi Massimo Ugolini, a cui ancora oggi sono legato da un’amicizia fraterna. Ancora ricordo la mia prima Champions League, con ‘SpaccaNapoli’, programma con cui raccontammo – in maniera non convenzionale – quell’avventura europea degli azzurri”.

Sul più bello, però, arriva un momento buio

”Sia in Rai che in Sky si determinarono dei cambiamenti e nel 2012 il mio telefono comincia a non squillare più. Inizio a fare altro, sempre nel mio campo ma smetto di lavorare nella produzione. Con un’azienda di Caserta inizio a girare per fiere per spiegare come funzionano le attrezzature. Invece di farmi pagare, però, chiedo e ottengo la possibilità di tenermi “il braccio”, un crane con testa remotata per immagini in movimento. E’ un periodo in cui di chiamate ne arrivano poco e dunque con il mio “braccio” comincio a girare per concerti, eventi pubblici”.

Da una crisi nasce un’opportunità

“Sì, perché inizio ad avere contatti con i service, mondo fino a quel momento a me sconosciuto. Entro nel giro dei broadcast e comincio con le partite, dove il “braccio” inizia a essere utilizzato seppur timidamente. La nuova svolta nel 2017, una telefonata di Popi Bonnici, che già mi aveva contattato via Facebook, qualche mese prima, tempestandomi di domande sulla Polecam, altra attrezzatura che avevo studiato e presentato in fiere e mostre del settore. Ma senza grande fortuna, fino a quel momento. “Piove nel tuo orticello” – le parole di Popi Bonnici al telefono. Non capisco. Da ‘capo’ dei registi della Lega Calcio aveva fatto inserire la Polecam negli standard per la produzione delle immagini video delle partite. Il telefono ricomincia a squillare”.

Alla fine, inseguire la passione ha pagato

“Sì, oggi sono sereno e felice. Il mio lavoro mi ha permesso di visitare posti in cui mai sarei riuscito ad andare: Arabia Saudita, Kuwait, ora Hong Kong e Malesia, quasi tutta l’Europa, l’Italia in tutti gli angoli. E adesso c’è anche un altro operatore con me: mio figlio Tiziano. Ha cominciato un po’ come me, poi gli ho fatto ascoltare per un anno i registi in cuffia – perché era importante acquisisse il linguaggio di questo mestiere – e mercoledì era con me all’Olimpico per la finale di Coppa Italia”.

Servizi per Tg, partite di calcio dalla A alla Champions, backstage di produzioni cinematografiche come Gomorra: ma dovendo scegliere, quale video tireresti fuori dal tuo cassetto dei ricordi?

“E’ complicato. Ciascun ricordo è legato a un periodo particolare, diverso. Dovendone scegliere uno, però, ti dico che il video che più mi piace è quello dedicato ai tifosi del Benevento, con il brano del maestro Ciro Maria Schettino “Nuje ca nun stammo vicino ‘o mare”, cantato dai Sancto Janne. Un video semplice, ma molto significativo per me. C’è tutto e tutti: dai tifosi ai calciatori più rappresentativi, fino ad alcuni dei momenti più importanti e a Ciro Vigorito”.

E quando smetterai con le riprese, cosa farai?

“Insegnerò quello che ho imparato a fare. Perché altri possano coltivare questa passione. E lo farò a Benevento, ovviamente”.

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