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Elezioni e referendum, Mastella: ‘Serve campo largo. Pd si turi il naso se vuole vincere’
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Dopo il voto di ieri, arriva il commento politico del sindaco di Benevento e segretario nazionale di Noi di Centro, Clemente Mastella.
Il primo cittadino è partito dall’affluenza alle urne: “Si registra l’insuccesso della partecipazione al voto. Ma è una questione europea, negli ultimi tempi c’è stata questa ipoteca negativa – ha sottolineato al termine di un corso di aggiornamento organizzato dall’Ordine dei Giornalisti della Campania a Palazzo Paolo V -. Negli ultimi anni il popolo italiano oscilla tra grandi entusiasmi, che poi vengono vanificati. Per cui dà un voto incredibile al Movimento 5 Stelle e poi dopo 5 anni rettifica il tiro; dopo ancora, vota per la Lega. Assistiamo a montagne russe nella scelta degli italiani. Questo spiega che c’è una forma di mancanza che non viene colmata, non c’è un attaccapanni fisso dove mettere il proprio cappello in termini di privilegi elettorali. Ancora: la gente si è disinteressata perché la politica non dà le risposte e pesano anche il covid e la guerra, che ha turbato anche la disciplina del voto. C’è un po’ di interesse per le amministrative locali ed infatti il referendum ha partecipazione maggiore dove si è andati alle urne per rinnovare i Consigli comunali”.
In merito a Noi di Centro e alle alleanze in vista delle prossime politiche, il sindaco non si è sbilanciato, ma è tornato a predicare il campo largo in stile Ulivo: “Noi (Noi di Centro ndr) abbiamo fatto alleanze in un modo e nell’altro sia in Campania che in Puglia, mentre in Sicilia eravamo con Lagalla, assieme a Noi per l’Italia con il nostro simbolo – ha spiegato -. Questo la dice lunga sul fatto che il Pd deve ritornare all’Ulivo: l’intesa tra i democratici e il M5s non decolla. Uno va verso il basso, l’altro rimane stabile e la cosa incredibile del Pd è che nonostante calino tutti, non riesce a recuperare voti e non va oltre il 20%. Soltanto un campo largo come l’Ulivo può essere utile. Devono turarsi il naso se vogliono vincere”.
E per le prossime politiche? “Sono problemi loro, io faccio il sindaco e al massimo posso decidere dove dirottare i voti e chi far votare. Oppure, possiamo presentarci anche da noi e rompiamo le scatole”.